Cronaca

Omicidio colposo plurimo, i pm chiedono condanne per 5 dirigenti della Saras

Nel 2009 tre operai morirono nella raffineria sarda di proprietà dei Moratti. Ora i magistrati chiedono la condanna dei vertici dell'impianto e 800mila euro di multa all'azienda

Operai in sciopero davanti alla Saras dopo la morte di Pierpaolo Pulvirenti lunedì 12 aprile

La condanna di tutti e cinque gli imputati, accusati di omicidio colposo plurimo, e una multa di 800 mila euro per la Saras, queste le richieste del pubblico ministero Emanuele Secci al processo per la morte di tre operai nella raffineria di Sarroch, il 26 maggio del 2009.

Il magistrato ha parlato per più di 3 ore sollecitando 2 anni e 8 mesi rispettivamente per Dario Scafardi, direttore della raffineria, e Antioco Mario Gregu, direttore delle operazioni industriali. Due anni e 4 mesi, invece, la condanna chiesta per Guido Grosso, responsabile dello stabilimento; due anni e 2 mesi per Antonello Atzori, responsabile dell’area dove morirono i tre operai; un anno per il legale rappresentante della Comesa, Francesco Ledda, la ditta di cui erano dipendenti le vittime.

Chiamata in causa anche la Saras, con Gian Marco Moratti, in base alla nuova legge sulla responsabilità amministrativa delle aziende in presenza di incidenti: è la prima volta che accade in Sardegna. Il pubblico ministero, in questo caso, ha chiesto una multa di 800 mila euro. Il processo prosegue con le parti civili: gli avvocati Carlo Amat per la Fiom e Michele Schirò per la Cgil.