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Prescrizione breve, Napolitano: “Valuterò prima del voto”. Anm: “Amnistia permanente”

Il Quirinale farà una verifica prima dell'approvazione finale del ddl, passato ieri alla Camera. Per il Pdl, è l'opposizione a fare pressione psicologica sul Capo dello Stato. Ma il Pd risponde: "In Senato non lo faremo calendarizzare, non è urgente"

“Valuterò i termini di questa questione quando saremo vicini al momento dell’approvazione definitiva in Parlamento”. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha intenzione di verificare gli effetti della prescrizione breve prima ancora del voto finale da parte del Parlamento. Questa la risposta del Capo dello Stato, in visita a Praga, a chi gli chiedeva cosa pensasse delle preoccupazioni espresse dal Csm e dalle famiglie delle vittime della strage di Viareggio sul fatto che la legge possa fare saltare molti processi. Pronta è arrivata la risposta indiretta della maggioranza. “Il Quirinale è perplesso? Inizia la pressione psicologica sul Capo dello Stato”, ha affermato Jole Santelli, vicepresidente dei deputati del Pdl. “L’opposizione pretende sempre che ad annullare la partita persa sia il Quirinale”, continua, “Non credo che il Presidente della Repubblica si presti al lavoro sporco che pretendono da lui”.

ANM: “AMNISTIA PERMANENTE” – La legge sulla prescrizione breve approvata ieri dalla Camera “è un’amnistia permanente per numerosi gravi reati, come la corruzione, l’evasione fiscale, la truffa, la truffa ai danni dello Stato, l’appropriazione indebita, l’omicidio e le lesioni colpose, quelli in materia di ambiente e di infortuni sul lavoro”. Lo sostiene l’Anm, aggiungendo che il provvedimento “uccide i processi. In tutti i paesi occidentali – spiega l’Associazione nazionale magistrati – l’inizio del processo impedisce la prescrizione dei reati. In Italia, invece, i brevi termini di prescrizione sono un incentivo per l’imputato ad allungare i tempi del processo, in quanto il termine decorre persino dopo una condanna in primo grado e in appello. Con queste norme, per una corruzione gravissima o per una frode fiscale per milioni di euro scoperte a distanza, ad esempio, di quattro o cinque anni dal fatto, l’imputato avrà la certezza dell’impunità per l’impossibilità di celebrare tre gradi di giudizio nel breve termine residuo. Non solo: avrà diritto anche alla restituzione del profitto del reato sottoposto a sequestro. Questa legge – lamenta ancora l’Anm – viola il principio di eguaglianza: l’omicidio commesso da un incensurato si prescrive prima di un furto commesso da un recidivo”.

L’OPPOSIZIONE ANNUNCIA NUOVE BARRICATE – E in attesa di una mossa dal Quirinale, l’opposizione studia il contrattacco. ”Ho visto che cantano vittoria, in realtà è una vittoria di Pirro che pagheranno cara”, è la reazione di Pierluigi Bersani, segretario del Pd. A dettare il piano è però Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd, che attende l’arrivo del disegno di legge al Senato, dopo l’approvazione di ieri alla Camera. “Non glielo faremo calendarizzare”, ha dichiarato la Finocchiaro, promettendo che l’opposizione metterà in campo tutti i mezzi di cui dispone. “Da ieri abbiamo iniziato a dire agli italiani che il processo breve passerebbe avanti a provvedimenti importantissimi per il Paese”, ha aggiunto la senatrice Pd, “Non c’è nessuna ragione per la quale questo provvedimento passi avanti ad altri ddl che sono prioritari. Non è possibile e non glielo faremo fare”. Finocchiaro si riferisce in particolare al ddl anticorruzione e ai provvedimento per il contrasto alla criminalità organizzata, che contengono norme importanti come quelle sulle dichiarazioni dei pentiti, in materia di antiriciclaggio e il concorso esterno in associazione mafiosa. “E poi, come dice l’onorevole Paniz”, ironizza la Finocchiaro, “Non si tratta di una norma che serve a Berlusconi. Quindi che problema c’è?, Che urgenza c’è?”.