Politica

Berlusconi: “Libererò l’Italia dai giudici”

Durante una cena ieri con un gruppo di giornalisti stranieri, il premier ha attaccato ancora una volta la magistratura. Il presidente del Consiglio ha poi parlato del 'caso Ruby' e del suo futuro successore alla guida del Pdl

I sostenitori di Silvio Berlusconi fuori dal tribunale di Milano

“La mia missione è quella di liberare l’Italia dai giudici”. Così Silvio Berlusconi ha spiegato il suo mandato ai giornalisti stranieri incontrati ieri a cena all’Hotel Parco dei Principi di Roma. “Se non capite che in Italia c’è una guerra con la magistratura, significa che non avete capito nulla di questo Paese” ha ammonito i corrispondenti il presidente del Consiglio.

Durante la chiacchierata, Berlusconi ha usato ancora le parole “cancro” e “metastasi” per riferirsi al lavoro dei pubblici ministeri, soprattutto per quanto riguarda i suoi quattro processi in corso. “Sono innocente, le accuse contro di me sono assurde e infondate – ha continuato il presidente -. Per questo ho paura dei giudici e di quello che vogliono fare, vogliono farmi cadere e rovinare le mie aziende, stanno cercando di sovvertire il voto popolare”. Berlusconi è preoccupato soprattutto dal comportamento dei giudici di Milano che, sostiene, si accaniscono contro di lui dal 1994. Il premier prende ad esempio il ‘caso Ruby’ in cui è imputato solo per “aver aiutato una ragazza in difficoltà”.

E se nella maggioranza c’è stato qualche momento di tensione, la colpa secondo Berlusconi è dell’opposizione, “che non si è ancora liberata dell’ideologia comunista e non accetta il confronto, ma vede in me solo un nemico”.

Un’emergenza democratica, secondo il Cavaliere, da risolvere in fretta con la riforma della giustizia e dell’assetto costituzionale. Fino a quel momento, il premier ha assicurato che non abbandonerà la politica. Anche se ci ha pensato. Sarebbe stata la crisi libica e la difficile scelta di partecipare alle operazioni militari ad aver fatto vacillare il premier. La causa: il suo rapporto con il leader libico Muammar Gheddafi, su cui ha pesato – ha spiegato Belrusconi – il passato coloniale dell’Italia. La visione delle foto del periodo dell’occupazione italiana in Libia avrebbe indotto il presidente a pensare di dimettersi, piuttosto che ripetere gli errori del passato.

Ma adesso che la crisi è passata, Berlusconi pensa ai successori: Gianni Letta dopo Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica e Angelino Alfano come futura guida del Pdl.