Misfatto

Al Capone

Berlusconi interviene alla convention dei cofondatori del Pdl organizzata da Rotondi e Giovanardi e spara la sua modica quantità giornaliera di insulti e bugie per uso personale. Affermando fra l’altro: di aver subito un’estorsione nel caso Mondadori, che la sentenza di primo grado di risarcimento di 750 milioni di euro è una rapina a mano armata, che i giudici, ricoprendolo di fango e dando del premier un’immagine peggiore di Al Capone, lavorano contro il Paese, che lui è il rappresentante dei valori cristiani e che chiede al buon Dio di dare uno sguardo dall’alto per riuscire a governare. Poi se n’è andato, senza neanche l’intervento dell’ambulanza, evidentemente bloccata dal traffico di Roma.

Al Capone

“Voglion farmi passar per Al Capone!”,
frigna rivolto ai democristi tonti,
scordandosi che il boss era un campione
di limpida onestà nei suoi confronti.

Senza riforme al Codice penale,
senza riforme delle procedure,
sarebbe in delinquente abituale
rinchiuso nelle carceri più dure.

Fu di parlamentari un corruttore,
di finanzieri, giudici e di testi,
fu del fisco acrobatico evasore
e estensor di bilanci poco onesti.

La Mondadori narra all’incontrario:
rapinatore fu, non rapinato…
e, ahimé, si spaccia per legalitario
avendo avuto Previti avvocato!

Forte del vil connubio con la Chiesa,
fa il difensore dei valor cristiani,
tanto che un subnormal grida a distesa:
Subito Santo!”, alzando al ciel le mani.

Uno sguardo dall’alto chiedo a Dio
perché dal ciel mi aiuti a governare!
E fu così che l’uomo molto pio
mandò Verdini in cielo per trattare.

Comprati Siliquini e Scilipoti,
comprati Barbareschi, Moffa e Razzi,
per giungere a trecento trenta voti
il grado salirà degli intrallazzi.

Anche perché, diciam la verità:
ingaggiando dal cielo il Padreterno,
con i tre voti della Trinità
e il quarto di Maria… salvo è il governo.