Cronaca

Berlusconi annuncia: <br> “Sabato torno a Lampedusa”

Il premier in un primo momento non commenta la tragedia degli oltre 250 immigrati dispersi da stamani e scherza sul bunga bunga: "Ho registrato il marchio"

Silvio Berlusconi visita Lampedusa il 30 marzo 2011

Il premier annuncia che tornerà a Lampedusa sabato ma in un primo momento non commenta la tragedia degli oltre 250 immigrati dispersi al largo dell’isola e scherza sul bunga bunga: “Ho registrato il marchio così lo posso usare in tutte le Regioni”, ha detto. Silvio Berlusconi ha così scherzato con i presidenti di regione riuniti a palazzo Chigi sull’emergenza immigrazione.

Altro argomento trattato dal Cavaliere durante il vertice è stata la villa che aveva annunciato di aver acquistato a Lampedusa. “Ho scoperto dopo verifiche che la villa che volevo acquistare a Lampedusa è su terreno demaniale quindi appartiene a tutti noi, ne cercherò un’altra”, ha detto nel corso del suo intervento alla riunione della cabina di regia con le Regioni sull’emergenza immigrazione in corso a palazzo Chigi.

Al termine del vertice, dopo le critiche da parte del Pd e dell’opposizione sulla battuta “inqualificabile”, da Palazzo Chigi è arrivata una nota ufficiale in cui il premier esprime “cordoglio” per le vittime registrate oggi a Lampedusa.

“Il governo e io personalmente seguiamo con dolore e commozione gli sviluppi della tragedia avvenuta questa notte nel Canale di Sicilia, dove un barcone di migranti si è ribaltato provocando un numero imprecisato ma comunque alto di morti e dispersi fra uomini, donne e bambini”, si legge in un comunicato. “Si tratta di persone disperate, che avevano affrontato il pericolo della traversata pur di raggiungere le nostre coste e migliorare le loro condizioni di vita. Le forze navali italiane hanno fatto anche in questo caso, come in tanti altri, tutto il possibile per salvare il maggior numero di naufraghi. Siamo sgomenti di fronte a questa ennesima tragedia ed esprimiamo vicinanza e cordoglio alle famiglie delle vittime e a tutto il popolo tunisino”.