Cronaca

La guerra è un fallimento delle diplomazie

Mi unisco alle parole del fondatore di Emergency Gino Strada, chiedendo ai tanti pacifisti che in queste ore sentono la necessità di agire. La nostra Costituzione non può essere messa in secondo piano per volontà precise di interessi economici da una guerra che è sempre più per il petrolio più che per i diritti civili. Abbiamo già visto i vari film dell’esportazione della democrazia con le armi. Risultato? L’Afghanistan è ancora in una situazione di guerra, L’Iraq è instabile e di ora in ora nel Medioriente si accendono focolai che portano a scontri e violenze. Il clima guerrafondaio che in queste ore è alimentato sia dalla posizione del governo italiano sia dalle decisioni prese nel vertice di Parigi deve farci riflettere.

Abbiamo il dovere di dire no perchè non c’è un pacifismo a targhe alterne e perchè è nostro dovere sostenere l’appello di Gino Strada fondatore di Emergency che in queste ore ha detto “La guerra è stupida e violenta. Ed è sempre una scelta, mai una necessità: rischia di diventarlo quando non si fa nulla per anni, anzi per decenni”. Voglio fare una proposta più aperta e condivisa possibile. La risoluzione Onu sancisce di fatto la creazione di una no fly zone, è i raid ortati avanti da una coalizione franco-americana col sostegno dell’Italia non risolveranno certo una crisi diplomatica che riguarda non solo la Libia ma l’intera stabilità del Medioriente e del Magreb.

La guerra è un fallimento delle diplomazie e mostra l’incapacità delle classi dirigenti italiana ed europea di risolvere crisi economiche e sociali. L’azione impulsiva dell’uso militare è un danno alle popolazioni civili che già sangue hanno versato in Libia, Egitto, Tunisia, Algeria, Yemen, Bahrein e che vedono i loro diritti limitati e violati.

Occorre ripensare una piattaforma civile, culturale che dia voce ai cittadini che sostengono l’appello di Gino Strada. L’ennesima guerra del petrolio e una politica neoliberista dissennata sono strumenti che non ci appartengono e che abbiamo il dovere di condannare. Mobilitiamoci da subito a sostegno di Emergency per un sit-in pacifista a Roma portando tantissime bandiere arcobalenoe riempiendo la piazza di musica e colori. Non perdiamo il nostro tempo e costruiamo un futuro di pace.