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Giappone, dopo Fukushima <br> emergenza in altre centrali

Sale a quattro il numero di centrali nucleari che registrano problemi. Tutte quelle localizzate lunga la costa. A Tokai l’impianto di raffreddamento si è completamente bloccato per alcune ore. Poi uno dei tre generatori ha ripreso a funzionare correttamente mentre gli altri due sono in avaria. L’impianto è lo stesso dove il 30 settembre 1999 si verificò il precedente incidente nucleare più grave con la morte di 3 dipendenti. La centrale è degli anni 70, contemporanea a quello di Fukusima Daichi ed è dello stesso tipo ad acqua bollente (Bwr). La centrale si trova nel distretti du Naka nella prefettura di Ibaraki.

Stato di emergenza anche nella centrale nucleare di Onagawa, dopo che sono stati registrati livelli di radiazioni eccessivi. Lo ha riferito l’Aiea informata dalle autorità giapponesi che stanno indagando sulle cause dello squilibrio. Secondo le autorità comunque i tre reattori della centrale “sono sotto controllo”. Mentre dalla centrale di Miyagi sta uscendo del fumo e la situazione della “centrale a Fukushima rimane grave”, ha riconosciuto il premier giapponese, Naoto Kan. C’e’ il rischio che il reattore numero 3 di Fukushima, ora sotto stress, possa avere un’esplosione simile a quella del reattore numero 1. Lo ha detto il capo di gabinetto, Yukio Edano, parlando dell’accumulo di idrogeno a causa della decompressione in corso. Gli esperti nella prefettura nordorientale giapponese di Miyagi hanno lanciato un ulteriore allarme: radiazioni 400 volte superiore al normale. L’Agenzia di sicurezza nucleare giapponese aveva già segnalato, ieri sera, un problema al reattore tre dell’impianto Fukushima, danneggiato proprio dall’esplosione al reattore numero uno. Il sistema di raffreddamento ha avuto un problema tecnico e i sistemi di sicurezza stanno cercando di immettere acqua di mare per evitare il surriscaldamento. Sempre secondo l’agenzia nucleare potrebbero essere nove le persone contaminate.

Ora si teme che il materiale radioattivo, spinto verso Est sul Pacifico, possa ricadere a terra con la pioggia, attesa per domani sera. E’ quanto sta ripetendo in queste ore la tv giapponese, come riferisce il biologo italiano Matteo Guerrini, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), che da 8 mesi vive a Tokyo. “Su ogni tv sperti consigliano di non uscire, se non con asciugamani o maschera sulla bocca, di non esporsi alla pioggia, lavare viso e mani quando si torna a casa e di non mangiare verdure coltivate all’aperto”. Per il ricercatore italiano “il dato più significativo diffuso dalle tv è la fuoriuscita di vapore contaminato dalle centrali danneggiate”. Da biologo aggiunge: “E’ essenziale non venire a contatto con il materiale contaminato e, se continuerà a fuoriuscire vapore è importante non esporsi alla pioggia”. Finora il tempo è stato bello, ma la previsioni meteo per domani sera annunciano pioggia.

“Qui – aggiunge – ogni rete tv dispone di un esperto dedicato all’informazione sulle centrali nucleari e sulle le tv c’è una vera propria maratona di esperti impegnati a spiegare che cosa sta accadendo nelle centrali danneggiate dopo il terremoto di venerdì. In Giappone – aggiunge – il dibattito sul nucleare è cominciato da quando sono state costruite le centrali”.

Secondo le autorità al momento sono 190 le persone esposte alle radiazioni. Su loro sono in corso i test per verificare se siano stati contaminati. Quelli risultati positivi, finora, sono 29. Un operaio è morto nella centrale nucleare di Fukushima Daini, diversa da quella che ha problemi ai reattori. Altri quattro operai sono rimasti feriti. Ieri erano rimasti feriti quattro operai nell’esplosione al reattore di Fukushima Daichi. Nella centrale di Daini non sono in corso tentativi di depressurizzazione (leggi l’articolo).

Ma ieri sera l’Aiea, agenzia atomica dell’Onu, ha comunque parlato di un allarme che si attenua e di radiazioni in calo. Per tutta la giornata il livello di allarme era rimasto altissimo. Le autorità avevano diffuso la notizia che il reattore poteva aver subito un processo di fusione dopo il forte terremoto di venerdì. Per fortuna la struttura di contenimento della centrale è “intatta”.

Il numero degli evacuati, nel frattempo, è stato aggiornato a 140mila, in un raggio di 20km dalle centrali. Parti di barre del combustibile nucleare del reattore numero 1 sarebbero state brevemente esposte all’aria ieri dopo il raffreddamento, il livello della temperatura dell’acqua è sceso per l’evaporazione e un camion dei pompieri ha pompato acqua nel reattore.