Politica

Crollano i sondaggi e B. prepara la Camera a votare il conflitto di attribuzione con i pm

Il premier è deciso a tentare l’impossibile per evitare la procura di Milano. E stamani quando ha letto il solitamente rassicurante Mannheimer, che rivela come ormai solamente un italiano su dieci creda che le accuse nei suoi confronti siano senza fondamento, ha deciso di portare a termine la proposta avanzata dai suoi legali: far votare alla Camera il conflitto di attribuzione contro la procura di Milano davanti alla Corte costituzionale. Un passaggio politico complesso, perché a scrutinio segreto e quindi rischioso considerato anche il “tradimento” sul federalismo alla Lega e i tanti delusi dalle promesse ricevute e non ancora onorate, ma necessario per evitare il giudizio immediato che il gip della procura lombarda dovrebbe formulare tra oggi e domani. Se il gip accoglierà la richiesta dei pm milanesi, sulla base dunque di “prove evidenti” di reato, per il premier la salvezza passerebbe dalla Camera: la decisione dell’aula infatti non è sindacabile.

Nonostante le prove di forza e i rassicuranti videomessaggi, l’opinione pubblica ha compreso e condannato la gravità di quanto accaduto. Tanto che il 56% degli italiani non riconosce più il governo guidato da Berlusconi e vuole cambiarlo, mentre solamente uno su dieci crede che le accuse rivolte al premier siano senza fondamento. A fotografare lo stato del Paese è il consueto sondaggio di Renato Mannheimer per il Corriere della Sera. Una vera doccia fredda per il Cavaliere, ormai distante dal Paese e chiuso nel suo bunker a studiare strategie per evitare il tribunale a costo di lasciare sul campo il consenso.

Secondo il sondaggio di Mannheimer appena il 12% degli italiani crede che le accuse rivolte a Berlusconi siano senza fondamento. Per il 78% del Paese il premier ha fatto ciò per cui è indagato dalla procura di Milano: concussione e prostituzione, minorile e non. Inoltre il 56% degli intervistati non vuole più l’attuale governo. Meglio andare a elezioni anticipate (30%), è comunque preferibile un esecutivo guidato da un esponente di centrodestra diverso da Berlusconi (7%) o da un’alta personalità istituzionale per formare un governo tecnico (19%). Soltanto il 31% degli elettori interpellati ritiene che Berlusconi debba continuare a governare il Paese; il premier (sostiene il 34%) ha fatto ciò di cui è accusato ma sono comportamenti che riguardano la sua vita privata e quindi non inficia lo status del presidente del Consiglio. La difesa solitamente granitica dei berlusconiani si sta evidentemente sgretolando, forse è l’effetto del vaccino di cui parlò Indro Montanelli: “Per guarire da Berlusconi ci vuole una bella dose di vaccino Berlusconi”.