Giustizia & Impunità

No alla legge blocca-pm

Silvio Berlusconi sta tentando ancora una volta di sfuggire ai suoi giudici naturali per i reati di concussione e prostituzione minorile, facendo proporre le legge “Introduzione dell’articolo 315-bis del codice di procedura penale, che riguarda la riparazione per ingiusta intercettazione di comunicazioni telefoniche o di conversazioni”.

La legge, se approvata, impedirà (anche retroattivamente) ai pm e i gip non competenti territorialmente e funzionalmente di autorizzare intercettazioni, pena provvedimenti disciplinari stabiliti dal ministro della Giustizia. Non solo, in caso di assoluzione in un processo l’imputato – ma anche tutti i testimoni finiti nelle intercettazioni ‘spiattellate’ sui giornali – avranno diritto a un risarcimento di 100 mila euro, che sarà sborsato di tasca propria dai pm dopo sentenza “di responsabilità contabile” della corte dei conti.
Insomma è l’ennesimo tentativo di riportare il potere giudiziario sotto il controllo dell’esecutivo e di impedire che la stampa possa svolgere il suo ruolo libero e indipendente.
Lo scandalo più grande è che la legge sarà retroattiva: avranno diritto al risarcimento anche coloro che sono stati coinvolti in indagini risalenti a 5 anni prima della sua entrata in vigore.
Insomma la legge è fatta apposta per mettere la sordina ai reati di concussione e sfruttamento della prostituzione che vengono contestati a Silvio Berlusconi dai giudici di Milano.

Noi, cittadini italiani indignati, non faremo passare sotto silenzio questo ennesimo sopruso e utilizzeremo tutte le armi della mobilitazione per evitare che – ancora una volta – Berlusconi utilizzi il Parlamento non per risolvere i problemi che attanagliano l’Italia intera, ma per emanare leggi che gli consentano di sfuggire ai suoi giudici naturali.

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