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Usa, bambini poveri “segregati” <br/> nelle scuole del Nord Carolina

Nel distretto di Wake County, dopo anni di politica di integrazione razziale e sociale, il nuovo consiglio scolastico con maggioranza di Repubblicani e Tea Party cambia linea: gli alunni saranno obbligati a frequentare l'istituto più vicino a casa, così i ragazzi dei quartieri più disagiati non si mischieranno con quelli delle famiglie ricche

Stop alla politica di integrazione degli alunni in un distretto scolastico del Nord Carolina. A favore di una linea che mira a concentrare i bambini poveri tutti assieme per non ‘contaminare’ quelli ricchi. Lo ha deciso il consiglio di amministrazione di un istituto di Wake County, diventato a maggioranza repubblicana, con l’appoggio dal Tea Party.

Il distretto scolastico di Wake County, nel Nord Carolina, negli ultimi dieci anni si era distinto la sua eccellenza e per la sua politica a supporto dell’integrazione razziale e sociale. Grazie a un servizio bus gratuito, infatti, gli studenti potevano frequentare scuole pubbliche distanti dal proprio quartiere, allontanandosi così, in molti casi, da situazioni di estrema povertà ed entrando in contatto con coetanei appartenenti a ceti sociali diversi e, spesso, a etnie diverse.

Questo fino a qualche mese fa, quando il nuovo consiglio, guidato dai repubblicani col supporto del Tea Party, ha votato per l’abolizione del servizio bus. E ha iniziato a perseguire una politica diversa da quella adottata finora. Il risultato è la ricollocazione degli studenti nelle diverse scuole, sulla base di un principio di vicinanza: gli alunni d’ora in poi dovranno frequentare l’istituto più vicino alla propria residenza e, dunque, raggiungibile a piedi. La conseguenza inevitabile sarà la concentrazione degli studenti poveri in singoli plessi scolastici, in quella che, gli oppositori al provvedimento, definiscono una sorta di “segregazione”. Sin dal primo momento, infatti, la votazione ha innescato una serie di proteste che sono diventate sempre più forti, tanto da far intervenire il Segretario dell’Educazione, Arne Duncan. In una lettera al Washington Post, Duncan ricorda che “la forza dell’America è sempre stata il risultato della sua diversità, perciò è preoccupante vedere il consiglio scolastico di Wake County, nel Nord Carolina, fare dei passi per cambiare la politica di salvaguardia della diversità nelle sue scuole”.

Allo stesso tempo, l’Ufficio per i Diritti Civili dell’agenzia federale per l’educazione ha avviato un’indagine per appurare se, alla base di suddetta decisione, ci siano elementi discriminanti, come lamentato dall’associazione Naacp (National association for the advancement of colored people) e da altri gruppi. Anche AdvancEd, un’agenzia nazionale che si occupa di seguire e investigare i cambiamenti nel sistema scolastico, è in polemica con il consiglio di Wake County che, a sua volta, lamenta un’eccessiva intrusione dell’agenzia nella valutazione delle motivazioni che hanno portato alla decisione.

“Invito rispettosamente – scrive Duncan  – i consigli scolastici di tutto il paese a riflettere attentamente sulle conseguenze prima di prendere decisioni di questo tipo. Questo non è il momento per fare passi indietro”. La politica di integrazione del distretto di Wake County, negli ultimi anni era stata supportata sia dai Democratici che dai Repubblicani e aveva ottenuto ottimi risultati, ricevendo anche riconoscimenti a livello nazionale per l’ottimo livello delle scuole e per il grado di integrazione sociale raggiunto fra gli scolari. Circa 140mila di loro, infatti, ogni mattina erano trasportati dal bus pubblico negli istituti di riferimento, dove si incontravano e si confrontavano con coetanei, che altrimenti avrebbero avuto difficoltà a conoscere. La politica scolastica aveva favorito, dunque, l’integrazione in una contea dove il 72% della popolazione è bianca, il 20% afro-americana, solo il 9% latina e circa il 10% vive al di sotto della soglia di povertà.