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Caso Ruby, “Berlusconi non si presenterà dai pm di Milano”. Poi i legali smentiscono

Silvio Berlusconi avrebbe deciso di non presentarsi davanti ai pm di Milano, che gli hanno recapitato un invito a comparire per il prossimo fine settimana accusandolo di concussione e prostituzione minorile per il caso Ruby. Secondo alcune agenzia di stampa, questo è l’orientamento che sta maturando tra i legali del premier dopo l’incontro ad Arcore di ieri pomeriggio. Ma gli avvocati di Berlusconi smentiscono: “Leggiamo su alcune agenzie di stampa illazioni prive di ogni fondamento – dicono in una nota congiunta Niccolò Ghedini e Piero Longo –  Nessuna decisione è stata ancora presa in merito all’invito a comparire rivolto al presidente del Consiglio”.

Anche se la versione ufficiale di questa mattina era ancora “non abbiamo deciso”, secondo indiscrezioni delle agenzie di stampa non è escluso che i legali del premier eccepiscano un legittimo impedimento per il 21, il 22 e il 23 gennaio, le date indicate nella convocazione dei magistrati. In questo modo gli avvocati di Berlusconi guadagnerebbero il tempo necessario per mettere a punto la strategia processuale: il fascicolo, è la tesi di Ghedini e Longo,  in primo luogo avrebbe dovuto essere trasmesso subito, o comunque entro 15 giorni dopo l’iscrizione di Berlusconi nel registro degli indagati al Tribunale dei Ministri, senza nemmeno effettuare alcuna attività di indagine come invece è stato fatto con le perquisizioni dell’altro ieri. I legali del premier, dunque, continuano a ritenere che la competenza per i fatti oggetto delle contestazioni non sia della Procura di Milano.