Politica

Una feroce e torbida guerra

È davvero difficile comprendere chi, per cosa, dove e come si stia giocando una feroce partita per il potere in Italia. Si fanno tante ipotesi: la sopravvivenza dell’attuale governo, l’allargamento della maggioranza politica, un cambio della maggioranza politica premiata dalle urne nel 2008, la sopravvivenza di Berlusconi e del suo impero mediatico-economico, la grande paura per l’ennesimo pericolo giudiziario per Berlusconi e i suoi più stretti sodali, l’approdo di Berlusconi al Quirinale. Insomma tante, tante ipotesi, nessuna di per sé sufficiente, ma forse tutte insieme sì, a spiegare il tumultuoso fiume carsico che sta minando le istituzioni democratiche del nostro Paese.

Ma ci sono dei fatti la cui contestualità lascia inquieti: mentre stancamente e pure tristemente gli italiani affrontano l’ultimo scorcio di un terrificante 2010, da un lato riprendono con inaudita virulenza gli attacchi dei quotidiani berlusconiani Libero e Il Giornale al presidente della Camera, mentre da un altro, con una novità senza precedenti, si diffonde la relazione del relatore della Corte costituzionale (il giudice Cassese) sul legittimo impedimento. Al contempo La Repubblica informa dell’iniziativa del giudice Mazzella (quello della cena a casa di Berlusconi) a favore dell’ennesimo tentativo di dotare di scudo il premier per le sue eventuali malefatte. Dunque a un torbido attacco a Fini corrisponde sostanzialmente un via libera a Berlusconi sul piano giudiziario.

Ma che significa tutto ciò? Chi fornisce quel presunto scoop a Belpietro? Perché dopo aver rinviato di un mese (ma guarda un po’…) la seduta della Corte costituzionale, si fa conoscere la relazione prima della sentenza? Perché il Quirinale, dopo aver rinviato di un mese la crisi (ma guarda un po’…) – arco di tempo che si è rivelato sufficiente a Berlusconi per “accarezzare” Calearo (Pd), Cesario (Pd), Razzi (Idv), Scilipoti (Idv) – continua a fare appelli alla concordia? È possibile invocare ancora concordia con chi ha inoculato un terribile cancro nelle istituzioni e nella società italiana? Con chi manovra sapientemente la “macchina del fango”? Concordia con chi impunemente afferma che milioni di uomini ultra Po sono pronti a battersi? Perché ad ogni momento di crisi acuta di Berlusconi ci si divide offrendogli sistematicamente il tempo per rimettersi in piedi e fare ancora più male? Perché, perché, perché? C’è solo una via per tentare di uscire dalla più mefitica palude in cui siamo finiti: il voto con rigorosa vigilanza del Quirinale. C’è invece chi ha paura di condurre un conflitto duro, aspro con Berlusconi. Chi sono costoro? E perché?

PS. Nel frattempo, dopo aver distrutto scuola e università pubbliche, si lascia che Marchionne concluda il suo sporco lavoro contro i diritti dei lavoratori e che magari a gennaio il presidente del Consiglio vari pure la riforma della giustizia. Benvenuti nel Medioevo!