Politica

Veneto: i soldi per l’alluvione ci sono già

Prima che il dibattito nazionale fosse alimentato da ex fascisti, che erano fascisti quando già il fascismo era fuori legge e che pretendono leggi anti-terrorismo dopo aver tentato invano di fomentare un clima terroristico, ho letto battute feroci riguardo l’alluvione recente del Veneto a reggere il classico gioco delle parti. Da un lato un fronte antisettentrionalista che spara sentenze contro il presunto menefreghismo del nordest nei confronti della politica nazionale associando geograficamente tutti gli abitanti del nord est a Luca Zaia e alla Lega. Anche gente di sinistra che reputo intelligente ha dichiarato “Vogliono la secessione? Si arrangino senza pensare neppure un attimo che il nord est è terra di gente suscettibile, che se stavolta riuscirà (e secondo me ci potrebbe riuscire) a farcela da sola senza i soldi di Roma, difficilmente la sinistra prenderà più del 10% alle prossime elezioni.

Dall’altra, la tronfia prosopopea ancor più retorica della vecchia Dc (da cui deriva) dell’attuale giunta regionale, la quale dice che ha stanziato soldi in tempi record (e non possiamo negare che sia vero, anche se a esser pignoli, non li ha veramente “stanziati” ma richiesti) e si vanta di avere strappato a Roma un primo acconto (che non è ancora arrivato ma viene anticipato dalle casse regionali tramite prestiti delle banche) di ben 109 milioni e arriva a dire che è uno scandalo dare 250 milioni per i “calcinacci” di Pompei.

Partiamo dall’ultimo dato: io non credo che lo scandalo sia rappresentato dai 250 milioni di Pompei ma dai 109 milioni al Veneto che sono una vergognosa miseria. Se i soldi sono (quasi) pronti a 45 giorni dal disastro e questo è un record, a questo punto la gente che a L’Aquila vive in albergo dopo due anni è una roba normale.

La verità è che i soldi in questo Paese non ci sono mai perché se li è sempre già pappati qualcun altro. En passant, a proposito di meriti “politici”, vorrei dire che spesso si accampano meriti non propri, ad esempio: c’è un numero di sms per mandare soldi al Veneto, il numero è 45501 al costo di 2 euro e si può ancora contribuire; al 30 novembre tra conti correnti e sms erano stati raccolti circa 2 milioni e mezzo di euro. Sarebbe bene dire chiaramente che quelli non sono soldi “stanziati” ma inviati direttamente dalla gente e magari indicarne l’uso. E sarebbe bene anche dire chiaramente che i “soldi da Roma” non sono di Roma ma di tutti quelli che pagano le tasse.

A proposito di tasse. In realtà ci sarebbe un bel gruzzolo di soldi da utilizzare per rifondere i cittadini veneti colpiti dall’alluvione, basta farseli dare. E sono soldi che verrebbero dati dai veneti ai veneti, in linea con l’idea secessionista della Lega. Sono i soldi degli evasori veneti, di tutti quei veneti che non pagano le tasse, che mettono in difficoltà noi che le paghiamo e che magari lamentano il fatto che il Sud ruba. La Guardia di Finanza esegue controlli incrociati da cui risulta che, per fare un esempio, nel campo delle pompe funebri, due morti su tre si sotterrano da soli. Non occorre prenderli tutti i soldi, in fin dei conti è tutta gente che deve pagare le colf, la servitù e magari una casa in vacanza, perciò gliene lasciamo un po’. Prendiamogli solo quelli dei primi quattro mesi di quest’anno, sono cifre che pongono il Veneto ai primi posti della nazione, perfettamente in linea col Sud per quanto riguarda l’evasione.

Facciamo una botta di conti:
– Venezia: 364 milioni di euro evasi
– Vicenza: 250 milioni di euro evasi
– Verona: 222 milioni di euro evasi
– Padova: 59 milioni di euro evasi
– Belluno: … (io a Belluno li lascerei perché hanno evaso “solo” 13 milioni)

Se aggiungiamo a questi dati della Guardia di Finanza quelli di Treviso e di Rovigo superiamo il miliardo di euro.

Lasciamo perdere l’ammanco dell’Iva (che per me è un furto statale anche se la pago regolarmente) che arriva in tutto quasi a 500 milioni di euro (anche qui va fatto un plauso a Belluno che evade pochissimo). Non mi mettete in croce sui dati di Rovigo perché non li ho trovati, giuro, non è campanilismo (non li ho nemmeno cercati, devo dire). La verità è che ogni anno il Veneto evade cifre accertate di 3-4 miliardi di euro. I primi “signori” da cui mi farei dare i soldi sono le 288 persone (accertate nei primi quattro mesi del 2010) totalmente sconosciute al fisco tra le quali non è detto non ci sia anche qualcuno di quelli che gridano “Roma ladrona”.

Luca Zaia, che coi suoi amici leghisti ha fatto parte del precedente governo e quindi è tra i responsabili della grave crisi di questo paese, perché invece di appoggiare il suo amico Tremonti, che continua a dissanguare la gente onesta e a premiare gli evasori che portano capitali all’estero, non dice una parola chiara sul fatto che coi governi di cui ha fatto parte la Lega le tasse sono aumentate? I soldi per l’alluvione ci sarebbero già tutti e magari chi le tasse le paga tutte potrebbe venire alleviato in questo martirio che dura da decenni e finalmente si pagherebbe tutti il 30% come sarebbe giusto in una nazione che vuole sollevarsi dallo stato feudale.

A Vicenza, che è da sempre città civilissima checché ne dicano gli antisettentrionalisti, nel ‘500 è stata affissa e ancora si può vedere una lapide in Piazza dei Signori per ricordare un certo signor Baldus (cerco nella memoria e potrei sbagliare nome), il quale, essendo stato connestabile in quella città, si rese meritevole di vergogna imperitura per aver creato un “grave ammanco di cassa”; perché nelle città civili rubare i soldi di tutti è un crimine.