Piacere quotidiano

Indulgendo allo Champagne

Nell’ultimo viaggio attraverso la storica provincia della Francia, ho assaggiato varie annate di alcuni Champagne che spiccano nel panorama vitivinicolo mondiale:

René Collard: Champagne fatti per decenni soltanto col vitigno Pinot Meunier, meno pregevole dello Chardonnay e del Pinot Noir, e solitamente usato in piccola parte nell’assemblaggio con essi.
Andrés Beaufort: cioè uno dei primi produttori che ha praticato, nella regione, agricoltura biologica.
Salon: uno dei più rinomati e costosi Champagne al mondo, il primo ad essere stato fatto soltanto col vitigno Chardonnay.
Henri Giraud: azienda eccellente e non troppo conosciuta in Italia, fra le prime a riusare le botti di legno locale, per vinificare gli Champagne, anziché le onnipresenti vasche d’acciaio.

René Collard
René Collard, è stato uno dei più indimenticabili e anticonformisti produttori di Champagne. Per decenni (dal 1943 al 1995) ha prodotto Champagne soltanto con Pinot Meunier: vinificandolo in modo tradizionale, con fermentazione e maturazione in botti di legno da circa 600 litri (demi-muid). Ha fatto vini straordinari, che attestano tutt’oggi la longevità del vino Champagne: alcuni di essi si trovano ancora in vendita.

Fra i migliori:
René Collard Brut Cuvée Réserve 1990.
René Collard Brut Cuvée Speciale Rosé 1985.

René Collard Brut Cuvée Réserve 1975 (fascinoso).
René Collard Brut Cuvée Speciale Rosé 1964 (emozionante).
René Collard Brut Cuvée Réserve 1961 (grandioso).

Andrés Beaufort
Jacques Beaufort, figlio di Andrés, possiede questa rinomata azienda famigliare di sette ettari con sede ad Ambonnay. Presso tale paese si trova una parte delle vigne (Grand Cru), cioè nell’area chiamata Montagne de Reims che è il regno del Pinot Noir. L’altra parte delle vigne si trova a Polisy nell’area chiamata Aube. Dal 1969, per una allergia ai prodotti chimici, Jacques ha cominciato a coltivare in modo biologico, dedicandosi all’omeopatia e aromaterapia. Da sempre fermenta e matura i vini in modo tradizionale: perlopiù in legno, facendo soste di sei-dieci anni sur lattes, cioè sui caratteristici cavalletti di legno, e praticando ancora il dégorgment à la volée , la caratteristica sboccatura a mano. Beaufort produce Champagne longevi e di razza, secchi o semisecchi.

Fra i migliori:
Brut Réserve Polisy 2002 (equilibrato), ma anche 1999 e 1996.
Brut Grand Réserve Polisy 1989 (eccellente e complesso).
Ambonnay Grand Cru Brut 2004, ma anche 1996 (gustoso e fresco) e 1989 (splendido).
Rosé Brut Grand Cru 2006.
Ambonnay Grand Cru Demi-Sec 1994 (delizioso).
Polisy Demi-Sec 1996.
Ambonnay Grand Cru Demi-Sec 1989 (gustosissimo e complesso), ma anche 1985.

Salon
Leggendario produttore di Champagne. Eugène Aimé Salon ha cominciato agli inizi del XX secolo, comprando un ettaro di vigna chiamata poi Jardin de Salon a Le Mesnil sur Oger (che diverrà area Grand Cru) producendo per hobby uno Champagne insolito: di solo Chardonnay. Presto l’hobby è diventato commercio, e negli anni ’30 dello stesso secolo, Salon ha acquistato una singolare notorietà. Anche perché il suo Champagne è stato prodotto solo nelle migliori annate: appena 37 nel XX secolo. Oggi l’azienda esporta il 95% della produzione. Appartiene al gruppo Laurent-Perrierè ed è diretta da Didier Dupont (che dirige anche l’azienda Delamotte). La vinificazione e maturazione dei vini avvengono solo in acciaio, a differenza di quindici anni fa quando si usavano ancora le tradizionali demi-muid. La cosiddetta Cuvée S, ossia l’unico Champagne prodotto, proviene come detto da Mesnil sur Oger: dal Jardin de Salon e da altre 19 parcelle scelte di Chardonnay. I vini vengono messi in commercio soltanto una decina d’anni dopo la vendemmia.

Fra i migliori:
Salon 1997: voluminoso e teso al contempo, molto fine e gustoso. Caratteristico.
Salon 1988: corposo e anche spigoloso, molto persistente.

Henri Giraud
Eccellente azienda, pressoché famigliare, con sede ad Aÿ: ossia uno dei luoghi più celebri nella storia della viticoltura nello Champagne e nella Francia intera. La famiglia Giraud, con vigne nelle migliori parcelle della Valle de la Marne, ha fatto vino sin dal XVII secolo. Solo dopo la seconda Guerra mondiale, però, Henri Giraud ne ha fatto un mestiere. Suo figlio Claude ha proseguito le orme, ma alla sua maniera: ha ripreso dal 1985 la vinificazione in legno, dopo che il padre si era convertito all’acciaio. Più specificamente Claude ha sperimentato diversi tipi di legno, per poi scegliere quello locale: sicché è stato il primo a reintrodurre botti di legno nell’area della Marna, dopo che erano state rinnegate per decenni. Oggi l’azienda possiede una decina di ettari e compra uve da un’altra decina di ettari selezionati. Senza dubbio produce magnifici Champagne, fra i più armonici e affascinanti della regione.

Fra i migliori:
Esprit de Giraud Blanc de Blancs: generoso fine e salato. Gustosissimo.
Esprit de Giraud Brut: 70% Pinot Noir di Aÿ e 30% Chardonnay. Vinificato in acciaio e tenuto sulle fecce fini per 10 mesi. Semplicemente ottimo.
Esprit Brut Rosé: da Pinot Nero e Chardonnay: il primo vinificato in legno e il secondo in acciaio. Molto buono.
Homage to Francosi Hemart – Aÿ Grand Cru: prende nome da uno degli antenati della famiglia, protagonista della storia di Aÿ. 70% Pinot Noir e 30% Chardonnay provenienti soltanto dalle vigne di Aÿ. Fermentato in acciaio e maturo in legno. Eccellente.
Code Noir: a celebrare il fatto che nel 2007 si sia finalmente scoperto il codice genetico del Pinot Noir. Vitigno con cui è fatto questo vino, fermentato e maturato in legno dell’Argonne: la foresta storicamente più usata nella produzione dello Champagne. Grandioso.
Code Noir Rosé: 100% Pinot Noir, sempre vinificato in legno. Fra i migliori Champagne Rosé. Da non perdere.
Cuvée Fût de Chêne – Aÿ Grand Cru: 70% Pinot Noir e 30% Chardonnay. Fermentato e maturato in legno, poi 6 anni sur lattes. Esemplare ed unico.