Politica

La crisi di governo minuto per minuto

Antonio Razzi passa dall'Idv a Forza del Sud (Pdl). Bonaiuti: "Siamo aperti a trattative, ma basta accuse di dittatura". Granata: "Le dimissioni o la sfiducia senza un Berlusconi -bis"

Ore 20.13. Grassano (Liberaldemocratici): “Voterò la fiducia”
“Ho visto Berlusconi e mi ha assicurato che se il governo avrà la fiducia andrà avanti e attuerà il federalismo fiscale che ho inseguito da 20 anni”, ha spiegato il deputato eletto con la Lega e poi passato ai Liberaldemocratici. “E’ stata una scelta travagliata, sono uno molto riflessivo – ha spiegato Grassano – ho sentito i vertici della Lega e mi hanno assicurato anche loro che il percorso è questo”. Determinante quindi è stato il federalismo, ha assicurato. “Non è possibile che per giochi politici strani e astrusi salti il banco”, ha spiegato. Dunque nessuna paura di passare per un deputato ‘venduto’. “Non vengo dall’opposizione, sono stato eletto con la Lega e votando la fiducia mantengo l’impegno preso con gli elettori”, ha detto. Questo anche se aveva firmato la mozione di sfiducia. “Io avevo detto che la firmavo con riserva, ma mi avevano spiegato che era l’unico modo per un Berlusconi-bis dopo le dimissioni del premier. Ma quando il presidente del Consiglio mi ha detto che non si dimetteva…”.  Presto Grassano passerà all’Alleanza di centro. Non tornerà nella Lega, con cui aveva polemicamente rotto, ma non per sua volontà par di capire: “Il perché chiedetelo a loro”, ha replicato. Per il momento però il deputato non cambia gruppo. “Ho dato la mia parola e lascerò i Liberaldemocratici solo quando il sottogruppo si sarà ricomposto”, ha sottolineato.

Ore 20.13. Santanchè (Pdl): “Nessuna trattativa in corso, ci sarà la fiducia”
“Abbiamo la fiducia sia alla Camera che al Senato”. Lo ha detto il sottosegretario all’Attuazione del programma, Daniela Santanchè, lasciando Palazzo Grazioli dopo un incontro con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La Santanchè non si è sbilanciata sui numeri ma ha puntualizzato: “Un governo o la fiducia ce l’ha o la fiducia non ce l’ha”. “Non ci sono trattative in corso di nessun genere e di nessun tipo”, ha sottolineato.
La linea è una: “O c’è la fiducia o si va a votare”.

Ore 20.03. Berlusconi riceve Nucara e Pionati a Palazzo Grazioli
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sta ricevendo a Palazzo Grazioli il leader del Pri, Francesco Nucara, e il numero uno dell’Alleanza di centro, Francesco Pionati. Dal premier anche il sottosegretario Daniela Santanchè.

Ore 19.42. Berlusconi: “I tradimenti non ci consentiranno di non governare”
“Speriamo che i tradimenti che vanno avanti ancora adesso non siano tali da non consentirci una maggioranza in Parlamento”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, in un collegamento telefonico con un’iniziativa organizzata a Verona dal parlamentare Pdl Aldo Brancher. “Purtroppo le baruffe e le accuse lanciate addosso negli ultimi mesi hanno fatto dimenticare i risultati del governo”, dice il premier. “Solo con un governo solido si possono garantire gli interessi degli italiani – dice il Cavaliere – Speriamo che il 14 ci possa essere una riconferma della fiducia in entrambe le Camere. Siamo convinto che sarà così”, conclude Berlusconi.

Ore 18.58: Di Pietro: “Compravendita? Elementi presentati alla magistratura”
L’Italia dei valori ha “una serie di elementi che ha messo a disposizione della magistratura”. Lo dice il presidente Idv, Antonio Di Pietro, a proposito della cosiddetta compravendita dei parlamentari e nota: “Questo non è più un Parlamento, ma il mercato delle vacche…”.  L’iniziativa Idv giunge nel giorno in cui due deputati hanno lasciato il fronte dipietrista, per collocarsi a vario titolo in posizioni più vicine a quelle della maggioranza. Di Pietro spiega che gli elementi “riguardano trasversalmente diverse situazioni” e poi nota: “L’atto corruttivo per definizione prevede due soggetti: chi prende e chi dà, sia invogliando sia imponendo, facendo capire all’altro: “Ho qualcosa su di te”.  Per quel che riguarda l’Idv, Di Pietro assicura che l’esodo di parlamentari è terminato: “Abbiamo già dato” e poi su Razzi e Scilipoti: “Che Dio abbia pietà di loro. Mi auguro che prima del 14 possa esserci qualche ripensamento…”.

Ore 18.37. Guzzanti (Pli): “Se Berlusconi cambia la legge, voto la fiducia”
“Berlusconi: cancella questa legge elettorale e non voteremo la sfiducia”. Paolo Guzzanti, vicesegretario del Partito Liberale Italiano, lancia la sfida impossibile durante ‘Un Giorno da Pecora’ su Radio2. “Berlusconi si regge su una legge elettorale detta ‘la porcata’ e noi lo abbiamo sfidato ad abrogarla”. E qualora il Presidente del Consiglio accettasse? “Se lui lo fa, noi non voteremo la sfiducia”. E se promette di farlo e poi una volta ottenuta la fiducia non la abroga? “Farà una pessima figura e noi alla prima occasione gli votiamo di nuovo la sfiducia”. Quindi lei gli ha assicurato un voto… “Tutto il contrario: gli ho fatto una proposta che lui non può accettare, deve rifiutare”

Ore 18.35: Pannella: “Decideremo all’ultimo e in modo non scontato”
Dopo gli incontri con Berlusconi e con Bersani, Marco Pannella fa il punto sulla sua pagina Facebook: “Da giorni, da ogni parte, si esige di sapere se il 14  dicembre daremo fiducia o sfiducia. Vogliamo deciderlo con il massimo di dibattito, di riflessione, di partecipazione pubblica, fino all’ultimo momento utile, senza dare assolutamente nulla per scontato. Le scontatezze appartengono a tutta la ‘politica’ italiana, e non solo. Mai, ripeto mai, a noi Radicali. Sennò non saremmo ancora qui. Ok?”.  Il leader radicale continua: “Continueremo fino all’ultimo momento utile a dare voce, spazio, evidenza, potenza a questo bailamme; pedagogicamente, civilmente, anche perché resti ultra documentata conoscenza della situazione in cui lottiamo dopo sessant’anni di antidemocrazia partitocratica e di stato fuori-legge, e di alterità radicale”.  Pannella sottolinea: “Confermo di essere assolutamente lieto del fatto che Silvio Berlusconi, Gianni Letta, Angelino Alfano abbiano accettato di ascoltarmi, e di dialogare con me. Oso direi: con noi. Li ringrazio, con il solo, profondo rammarico, del forte ritardo con cui hanno accolto la mia pubblica, reiterata richiesta di incontrarci. Penso e spero che questo sia stato utile e serio per ciascuno di noi. Siamo stati reciprocamente leali e onesti. Dialogare proprio quando tutto sembra renderlo inutile e indebito, e’ connotato esclusivo della grande storia civile, radicale, calogeriana, laica. E di P.P. Pasolini. I fatti non mancheranno di dare ben presto ancora una volta ragione ai compagni radicali ignoti e silenziosi, storici con i quali sempre traiamo dalla loro e nostra storia motivo di fiducia. Di fiducia, anziche’ di furibonde, rabbiose, impotenti, grida, moniti, maledizioni, minacce, addii da curva sud. Da loro, mi stanno in queste ore giungendo solidarieta’, contributi straordinari, iscrizioni e sottoscrizioni al partito senza rumore, ma ancora una volta preziosa presenza , dura come la durata radicale, antipopolari per non essere impopolari. Ci risiamo. Torneremo a rafforzarcene”.

Ore 18.34: Bocchino (Fli): “Ho visto il premier, ma prevale lo scontro muscolare”
L’incontro fra Italo Bocchino e Silvio Berlusconi c’è stato. A confermarlo è stato lo stesso capogruppo di Fli alla Camera, in un videomessaggio sul sito di Generazione Italia. “L’incontro c’è stato, martedì scorso nell’ufficio di Berlusconi”, ha detto Bocchino spiegando che a facilitarlo era stato Gianni Letta. L’obiettivo era “spiegare la proposta che lo stesso presidente della Camera aveva presentato a Perugia”, ha spiegato, “noi vogliamo favorire una nuova fase”.  “L’incontro – ha proseguito – doveva essere riservato, che non significa segreto. Ma dobbiamo prendere atto con rammarico che è stato spiattellato dopo poche ore” ed “è prevalsa ancora una volta l’inaffibilità” così come sta prevalendo “l’attaccamento alla poltrona”. Dunque, “il premier preferisce lo scontro muscolare in Parlamento pur di non rassegnare le dimissioni”, ha insistito.

Ore 18.32. Catone (Pdl): “Non voterò la sfiducia al governo. Se lascio il partito? Non lo so”
“Per il momento l’unica cosa certa è che non voterò la sfiducia a questo governo. Poi sul fatto se lascerò o meno il partito ancora non lo so bene anche perchè vedo che Fli sta venendo piano piano sulle mie posizioni come, ad esempio, il ‘Berlusconi-bis’ di cui qualche tempo fa neanche voleva sentir parlare…”. Raggiunto telefonicamente a Bruxelles Giampiero Catone ribadisce che lui confermerà la fiducia al governo Berlusconi.
Il parlamentare sulle prime nega che ci sia stata una trattativa con i vertici del Pdl che riguardi un’offerta di Publitalia per la pubblicità sul giornale che dirige: “La Discussione”. Poi però, senza troppa ironia, è disposto ad ammettere che se ricevesse una consistente somma di denaro potrebbe anche accettare un’eventuale proposta della maggioranza a lasciare Fini e a confermare la fiducia all’esecutivo. “Sa – spiega – io sono molto impegnato nel sociale e sa quante case famiglia io potrei costruire, ad esempio, con 20 milioni di euro? Accetterei qualunque cosa per realizzare progetti del genere”. “Io non voterò la sfiducia – ribadisce il parlamentare – anche perchè in un momento come questo sarebbe assurdo aprire una crisi al buio. Non dimentichiamoci che ci sono 120 miliardi di titoli da collocare sull’euromercato. In caso di crisi cosa succederebbe? Qualcuno ha calcolato il danno che si avrebbe anche da un punto di vista economico?”. Esponenti del centrodestra, comunque, confermano che Catone avrebbe già deciso di iscriversi al gruppo misto della Camera.

Ore 18.25. La Russa e Gasparri da Berlusconi a Palazzo Grazioli
Il ministro della Difesa e coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, ed il capogruppo del partito al Senato, Maurizio Gasparri, sono arrivati poco fa a palazzo Grazioli per un colloquio con il premier, Silvio Berlusconi. L’incontro precede la riunione di questa sera dei vertici del partito con lo stesso Berlusconi.    Il premier ha avuto un colloquio anche con l’altro coordinatore del Pdl, Denis Verdini, che ha lasciato poco fa palazzo Grazioli.

Ore 18.24. Gelmini: “Su scelte deputati, doppiopesismo inaccettabile”
Il ministro Mariastella Gelmini, in una nota, afferma che “non si comprende perché chi lascia la maggioranza per traslocare a sinistra debba essere considerato un politico coraggioso meritevole di rispetto, mentre chi decide, in un momento così delicato, di contribuire alla stabilità del Paese sostenendo il governo sia l’oggetto di una compravendita. In questa legislatura si sono già verificati casi di Parlamentari eletti nel centrodestra che hanno poi abbandonato la loro collocazione originaria senza che nessuno gridasse allo scandalo. Come sempre alla sinistra si concede tutto ciò che al centrodestra e a Berlusconi è assolutamente vietato. Siamo di fronte ad un doppiopesismo inaccettabile”.

Ore 18.24. Il Pdl non farà contromanifestazione a Roma
Il Pdl non controprogrammerà, almeno su Roma, la manifestazione nazionale Pd di sabato: a Roma infatti non ci saranno i gazebo in difesa di governo e voto che da venerdì a domenica punteggeranno tutta Italia. E non per dimenticanza. La scelta è esplicitata dal coordinatore nazionale Pdl Ignazio La Russa che spiega la Capitale come ‘zona franca’ nel calendario di manifestazioni del fine settimana di mobilitazione proprio con l’intento di “non offrire pretesti di contrapposizione”. “Non faremo gazebo a Roma sabato 12 – conferma La Russa, presentando le inziative con il resto dello stato maggiore Pdl – perché è nostro antico costume quello di non disturbare le attività politiche degli altri. Purtroppo, non abbiamo la fortuna di poter dire anche viceversa”. Ad ogni buon conto, l’audio-video messaggio di Silvio Berlusconi diffuso nel corso delle manifestazioni sul territorio che inizieranno venerdì esordirà proprio sabato, nelle altre città. Domenica la Capitale tornerà in scena con la convention Pdl che sarà la chiusura ideale del tour a staffetta nel Paese. In quel caso, il messaggio audio potrebbe essere ancora più aggiornato. In diretta, magari. “Mai dire mai…”, glissano per ora gli organizzatori.

Ore 16.31. Scanderebech (Udc): “Sono immune a campagna acquisti, voterò sfiducia
“Spiace leggere ancora una volta su alcuni quotidiani il mio nome associato all’ignobile campagna acquisti pre-natalizia messa in atto in vista del voto del 14 dicembre. Voglio ribadire con estrema chiarezza che sono del tutto immune a questo genere di squallide pratiche. Martedì prossimo voterò convintamente la mozione di sfiducia a Berlusconi e resterò all’opposizione di questo governo, coerente con la linea del mio partito e con il mandato degli elettori”. Lo afferma il deputato dell’Udc Deodato Scanderebech. 

Ore 16.25. Gelmini: “Non esiste possibilità  di un Berlusconi bis. Avremo fiducia”
“Non esiste la possibilità che Berlusconi si dimetta. E’ fuori discussione, così come l’ipotesi di un Berlusconi bis. Il 14 dicembre avremo la fiducia sia alla Camera che al Senato e andremo avanti nella nostra azione riformatrice così come abbiamo fatto finora, nel rispetto della scelta elettorale dei cittadini e per il bene del Paese. Tutte le ipotesi finora avanzate sono pura fantasia. L’esecutivo ha il sostegno degli italiani e del Parlamento e non c’è motivo di pensare a nessun’altra soluzione”. E’ quanto dichiara il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. 

Ore 15.59. Gibelli (Lega Nord”: “No ad allargamenti con chi perse elezioni”
“No ad allargamenti a partiti che hanno perso le elezioni nel 2008. Le derive terzopoliste non ci interessano”. Lo ha affermato il vicepresidente della Regione Lombardia, il leghista Andrea Gibelli che oggi a Roma ha incontrato al tavolo delle Regioni il ministro Paolo Romani.  “Se Berlusconi avrà i numeri – ha aggiunto – andremo avanti, in caso contrario andremo con lui al voto. Il programma di governo, infatti, fino ad oggi è stato pienamente rispettato, nonostante la difficile situazione economica”.

Ore 15.51. Ferrero (Prc): “Elezioni subito, no a Berlusconi-bis”
“Il governo deve andare a casa,servono elezioni subito. E dobbiamo costruire un fronte democratico per sconfiggere Berlusconi con le forze d’opposizione”. Lo ha detto Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Fds, questa mattina davanti alla Porta 2 di Mirafiori. “Già solo questo mercato che non si può definire con altri termini – ha osservato – dice che il Parlamento va sciolto. E’ uno spettacolo vergognoso. In più dopo due anni di governo sono peggiorati occupazione, redditi, i giovani non hanno futuro, sono peggiorate l’università e la scuola”. Berlusconi bis? “E’ uscito anche il film Zombi 2”, ha risposto Ferrero.

Ore 15.50. Bonelli “Esposto per compravendita dei parlamentari”
I Verdi presenteranno un esposto alla Procura della Repubblica di Roma per chiedere che sia accertato se la compravendita di parlamentari di cui sono piene le cronache sulla crisi del governo Berlusconi rappresenti o meno corruzione”. Lo annuncia il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: “Quello a cui stiamo assistendo è uno spettacolo indegno per un Paese democratico. Le autorità giudiziarie aprano al più presto un’indagine sui ‘mercanteggiamentì di cui tanto si parla, interrogando tutti i soggetti coinvolti prima del voto di fiducia del 14”. “Pur di ottenere la fiducia e mantenere il potere il governo Berlusconi sta trasformando il Parlamento repubblicano in un mercato con tanto di listino e preziario – conclude Bonelli -. Nella storia della Repubblica mai si era caduti così in basso”.

Ore 15.30. Concluso pranzo Berlusconi – Bertone 
Si è concluso dopo circa due ore e mezzo il pranzo all’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede cui hanno partecipato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone. Berlusconi ha lasciato poco fa la sede dell’ambasciata, seguito dal sottosegretario alla presidenza Gianni Letta, senza rilasciare dichiarazioni.

Ore 15.21. Stucchi (Lega): “Terzo polo già in difficoltà”
“La proposta di un reincarico al premier appare un vero e proprio ossimoro, dal momento che non si capisce perché il premier dovrebbe dimettersi per poi succedere a se stesso dopo qualche ora”. Lo afferma il deputato della Lega Giacomo Stucchi: “A meno che l’intento non sia quello di far cadere il governo in carica per favorirne subito dopo la nascita di un altro con dentro nuove formazioni politiche. Ma, una simile operazione, significherebbe il ritorno ad un stile ed una prassi da prima Repubblica, quando le ‘crisi pilotate’, appunto, servivano per sbarcare qualcuno dal governo e imbarcare qualcun altro, che probabilmente nessuno oggi, a cominciare dal presidente della Repubblica Napolitano si sentirebbe di avallare”.”La verità è che la situazione sta sfuggendo di mano a Fini,in primis – aggiunge Stucchi – ma anche ai suoi nuovi alleati, Casini e Rutelli, che
pensavano di aver trovato nel presidente della Camera la soluzione per disarcionare il Cavaliere, e invece devono fare i conti con una realtà molto diversa. Insomma, tutto lascia pensare – conclude il deputato della Lega – che il terzo polo sia già in grosse difficoltà prima ancora di arrivare alla prova parlamentare decisiva”.   

Ore 15.11. Anita De Giuseppe (Idv): “Voterò la sfiducia, mai pensato il contrario”
“Sono sdegnata e disgustata dalle notizie che mi giungono da varie fonti, in base alle quali starei pensando di non votare la sfiducia al governo Berlusconi”. Lo afferma Anita Di Giuseppe, deputata dell’Italia dei Valori. “La mia permanenza nell’Italia dei Valori – assicura – non è e mai sarà messa in discussione ed il mio impegno con gli elettori e con il partito non è in vendita. Considero, anzi, vergognoso che possa essere stato così per alcuni colleghi”.

Ore 15.08. Pdl, oggi i coordinatori presentano la mobilitazione del week-end
I coordinatori del Pdl, Sandro Bondi, Ignazio La Russa, Denis Verdini, ed il responsabile delle iniziative movimentiste del partito, Michela Vittoria Brambilla, presenteranno la mobilitazione del Popolo della Libertà prevista per il fine settimana in tutta Italia. La conferenza stampa si terrà oggi, alle ore 17.00, nella sala stampa della Camera dei deputati.

Ore 15.05. Vendola (Sel):  “Indecente la politica del mercimonio”
“Occorre restituire dignità alla politica. E’ indecente la politica fatta nei corridoi del Palazzo. Quella politica che imbastisce mercimoni e traffici mercantili. Che trasforma le istituzioni democratiche in una specie di suk”. E’ quanto afferma Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia e Libertà, intervistato da Current Tv. Commentando le voci di una una campagna acquisti di parlamentari in previsione del voto di fiducia all’esecutivo, Venmdola afferma: “Come si fa a combattere  questa terribile malattia oltre che denunciarla? Quando la politica rinuncia alle proprie prerogative e si dichiara funzionale al primato del mercato, ecco che la politica diventa essa stessa un mercato elettorale, e si adegua, si abitua ad una propria intima forma di corruzione. Questi fenomeni si combattono ripristinando il primato della politica. E che cosa è il primato della politica? – prosegue il leader di Sel – Non la spocchia di un ceto separato, è l’affermarsi del primato dell’interesse generale sull’interesse particolare o privato. Anche la politica deve essere un bene comune. La moralizzazione della vita pubblica, significa per me far tornare la politica come strumento di libertà, come strumento di dignità, come strumento per l’affermazione dei diritti delle persone”.

Ore 15.04. Straquadanio (Pdl): “Il collega Razzi non è Tulliani”
Sarebbe il caso di smetterla con leinsinuazioni sul collega Antonio Razzi e il suo mutuo. I motivi della sua scelta li ha ben spiegati oggi e dovrebbero bastare a tutti. Forse si è dimenticato di sottolineare una cosa : che lui si chiama Razzi non Tulliani”. Lo dice Giorgio Straquadanio (Pdl), riferendosi ironicamente alle polemiche su Giancarlo Tulliani, genero del presidente della Camera Gianfranco Fini, e la casa di Montecarlo.

Ore 14.44. Consiglio dei ministri convocato per lunedì 13 dicembre
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha convocato secondo quanto si e’ appreso, il Consiglio dei Ministri, lunedi’ mattina al Senato, alle 8.30. Alle 9 sono previste le sue dichiarazioni nell’aula di Palazzo Madama. Berlusconi lunedì mattina dovrebbe fare il punto della situazione con i ministri. Il premier incontrerà domenica sera i senatori Pdl e lunedì sera i deputati Pdl.

Ore 14.43. Pedica (idv) a Scilipoti: “Voglio sapere cosa fai”. Scontro verbale anche a Montecitoprio tra Pedica ed esponenti di Noi Sud
Alla conferenza stampa di presentazione del ‘Movimento responsabilità nazionale’, composto dai tre transfughi Domenico Scilipoti (ex Idv), Bruno Cesario (Ex Pd) e Massimo Calearo (ex Pd ed ex Api), Scilipoti è stato più volte incalzato dal collega Stefano Pedica, senatore dell’Idv, a uscire subito allo scoperto e chiarire come si esprimerà lui se la maggioranza del nuovo gruppo fosse per accordare la fiducia al governo: “Voglio sapere cosa fai”, ha detto Pedica. A bloccarlo è intervenuto Cesario: “Le domande le vai a fare da qualche altra parte”. Cesario ha anche dichiarato: “Non è giusto che i colleghi vengano alle conferenze stampa. E poi ho visto qui anche qualcuno che qualche cambiamento l’ha fatto”. Ma Pedica non ha desistito e ha tentato più volte di portare Scilipoti a scoprirsi. Ha ostentato invece un sorriso ironico, scuotendo ripetutamente la testa, Massimo Calearo. A chi gli ricordava di essere stato eletto nelle file del Pd, ha risposto: “Questa è la vecchia politica”. Il sito di Domenico Scilipoti risulta bloccato su un’unica immagine fissa sulla quale non è possibile cliccare per visionare i contenuti interni. Nella stessa mattinata Stefano Pedica aveva avuto un duro scontro verbale con alcuni esponenti del gruppo di maggioranza Noi Sud, la formazione cui ha aderito l’ex Idv Antonio Razzi. Al termine delle dichiarazioni di Razzi sono volate parole grosse nella sala stampa di Montecitorio tra lo stesso Pedica e Elio Belcastro e Arturo Iannaccone di Noi Sud: “Vergogna, trasformisti”, ha detto Pedica. “Taci, non sei nessuno”, hanno replicato Iannaccone e Belcastro. “Vergogna, non c’è spazio per voi”, ha insistito Pedica: “Provate ad andare tra la gente e vedrete quello che vi diranno: invece di pensare ai problemi del paese, pensate a cambiare casacca. Dimettetevi da deputati”.

Ore 14.20. Cicchitto: “La sinistra non dia lezioni sulla ‘compravendita’”
Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, in una nota afferma che “in preda al panico di fronte al fatto che il governo Berlusconi sta estendendo in Parlamento l’area di consenso derivante essenzialmente da parlamentari che non condividono i giudizi negativi sull’operato del governo e che non vogliono lo scioglimento anticipato delle Camere, la sinistra straparla di ‘compravendita’ di parlamentari. Non lo ha mai fatto quando è avvenuto il movimento contrario cioè quando parlamentari di centro destra hanno trasmigrato in posizioni diverse. Non ho nessuna ragione di farlo adesso. Infine Repubblica e il PD dimenticano che il più grande spostamento di parlamentari è avvenuto quando, per dar vita al governo D’Alema circa trenta parlamentari si spostarono dal centro destra al centro sinistra. Allora nessuno parlò di compravendita. Di conseguenza il centro sinistra non è abilitato a dare lezioni di alcun tipo”.

Ore 14.17. Antonio Razzi passa dall’Italia dei valori a Noi Sud (Pdl): “Dopo 16 anni nell’Idv è venuto meno il rapporto di fiducia”
Il deputato dell’Idv Antonio Razzi è passato al gruppo parlamentare di Noi Sud che fa parte della maggioranza, il deputato eletto all’estero, Antonio Razzi. Il passaggio è stato ufficializzato nel corso di una conferenza stampa in cui Razzi ha chiarito: “La separazione è indispensabile. Dopo 16 anni nell’Idv è venuto meno il rapporto di fiducia, c’era un mio stato di sofferenza atavica nel partito. Voglio tornare in autonomia a essere utile alla gente che rappresento”. Originario di Giuliano Teatino (Chieti), dove è nato nel febbraio del 1948, Antonio Razzi è stato eletto nella circoscrizione ‘Europa’ tra le fila dell’Italia dei Valori. “Dopo una sofferta decisione, non mi sento più appartenere al partito che ho servito e onorato per molti anni”, ha spiegato il parlamentare annunciando il suo passaggio al gruppo misto Noi Sud-Popolari per l’Italia di domani, movimento che sostiene l’azione del governo Berlusconi. Razzi, ha poi parlato anche della “storiella del mutuo” lasciata “alla strumentalizzazione della stampa per rinvigorire la popolarità dell’Italia dei Valori”. Lo scorso settembre, Razzi balzò agli onori della cronaca per avere denunciato le ‘avances’ del Pdl. Il partito del premier, secondo le rivelazioni dello stesso parlamentare, si sarebbe spinto a offrirgli la ricandidatura e il pagamento del mutuo della casa acquistata a Pescara. “Una battuta”, dice oggi nella conferenza stampa in cui ha annunciato il passaggio tra le fila di Noi Sud.

Ore 14.14. De Magistris: “Berlusconi da sfiduciare. Poi subito alle urne evitando grandi imbarcate”
”Leggendo le notizie apparse anche oggi sui giornali e pensando a quanto denunciato in passato da alcuni deputati, è altamente probabile che Berlusconi non si stia comportando in modo conforme alla legge, portando avanti il tentativo di corruzione di alcuni deputati pronti a tradire in cambio di danaro, incarichi o altre utilità”, ha affermato Luigi de Magistris, eurodeputato dell’Idv. “Sarebbe opportuno – aggiunge De Magistris – vigilare su quanto sta accadendo in queste ore alla Camera e al Senato perché è inaccettabile che la politica, soprattutto all’interno del Parlamento, sia ridotta a questo squallido mercato all’ingrosso illecito. Berlusconi va sfiduciato perchè indegno a governare, ormai privo di una vera fiducia politica e screditato sul piano internazionale. Quanto prima – conclude l’esponente Idv – si deve poi andare alle urne, evitando coalizioni da grande imbarcata, da Pd a IdV a Sel a Fli all’UdC, che offrirebbero a Berlusconi il prezioso argomento elettorale del solo contro tutti, non rispondenti per altro all’esigenza di chiarezza che chiedono gli elettori del centrosinistra”.

Ore 14.12. Filippo Rossi (FareFuturo) “Basta coi mafiosi che diventano eroi, basta con il velinismo”
”E’ finito il tempo della cronaca. E’ arrivato il tempo della storia. E’ arrivato il tempo delle scelte coraggiose, alla luce del sole. E’ arrivato il tempo degli uomini liberi. E delle decisioni improcrastinabili, impellenti. Questa è la verità, semplice come l’acqua di un fiume che scorre dalla montagna al mare. Una questione fisica più che politica”. Lo scrive in un corsivo Filippo Rossi, direttore del magazine di Farefuturo .    “La verità – continua Rossi – è un fiume in piena che nessuno riuscirà mai a fermare. E la verità di questi giorni racconta di un paese che chiede il coraggio di fare un passo avanti per chiudere definitivamente una stagione per aprirne un’altra. Di chiudere con la propaganda, con una politica senza contenuti, di chiudere con le leggi ad personam, con il conflitto d’interessi. Con i mafiosi che diventano eroi. Di chiudere con il velinismo. Di chiudere con una politica che fa promesse impossibili facendo finta di mantenerle. Con una politica della paura che inghiotte la realtà. Di chiudere con il berlusconismo fatto istituzione, fatto regime. Di lasciarsi alle spalle gli interessi privati e riscoprire l’interesse nazionale”. “La verità racconta – prosegue Rossi – di un paese che chiede il coraggio di pensare al bene comune, senza piccoli cabotaggi. Il coraggio di navigare per l’alto mare aperto, abbandonando porti apparentemente sicuri ma sempre più maleodoranti. L’Italia – conclude il direttore – sa benissimo dove andare (è la gente che fa la storia), sa benissimo che è impossibile tornare indietro, che l’unico dovere è quello di “farefuturo” senza arroccarsi sul presente. Perchè una stagione è comunque finita. E solo i coraggiosi di oggi avranno l’onore e la responsabilità di ricostruire l’Italia di domani.

Ore 14.11 Bonaiuti: “La gente non capisce le critiche alla maggioranza”
“Poiché ho fatto per decenni il giornalista – ha detto Bonaiuti – ho conservato l’abitudine di sentire cosa dice la gente: tutti quelli che sento non riescono a capire, come me, quali siano le motivazioni profonde, se non personali, di un gruppo di persone che fa parte di una solida maggioranza che fa una politica economica condivisa dall’Unione europea dal Fondo monetario internazionale, e si domandano come abbia fatto questa componente a passare dal presidenzialismo ad una critica all’attuale legge elettorale, che pure votarono”. Il portavoce di Berlusconi si domanda come si sia potuto “passare dalla Bossi-Fini a una posizione sull’immigrazione molto più aperta”.  Quanto alla legge elettorale, “la gente non capirebbe i vecchi giochi di palazzo perché è abituata ormai ad avere una lista nella quale si trova un nome di un leader che formerà il governo, l’alleanza precisa che sosterrà questo governo e il programma dei 5 anni di mandato: è così chiaro tutto questo che non vedo perchè lo dovremmo cambiare. Tutti – continua –  sanno che la legge elettorale è come un vestito e che tutti se la tagliano cercando di per poterla vestire al meglio”.  “Altre forme di legge elettorale – conclude – come quelle che privilegiano le liste o i signori delle liste, hanno dato pessimi risultati in passato”.

Ore 13.43. Bonaiuti: “Siamo aperti a trattative, ma basta accuse di dittatura”
“Per natura siamo apertissimi, da sempre, alle trattative ma a volte vorremmo vedere una maggiore ragionevolezza anche tra i nostri nuovi oppositori, o ex compagni di partito di ieri”. Paolo Bonaiuti, intervistato da Corriere.it tv, non chiude le porte a Fli. Il portavoce di Silvio Berlusconi si dice sicuro della fiducia al governo, pur astenendosi da previsioni sui numeri. Quanto alla disponibilità a un confronto che potrebbe ripartire proprio dopo l’appuntamento cruciale alla Camera, Bonaiuti rileva che da Fli “a volte a dichiarazioni di apertura della mano sono seguite cose terribili come quelle sulla dittatura sudamericana, che aperture non sono”. Insomma, osserva, “da moderato vorrei un linguaggio moderato”.

Ore 13.32. Berlusconi vuole andare al voto
Silvio Berlusconi vuole andare al voto ed è stato il suo entourage a far filtrare la notizia della trattativa in extremis imbastita da Italo Bocchino (chiedere al premier di dimettersi con la proposta di un reincarico entro 72 ore) per bruciarla e dividere Fini da Casini, all’oscuro del contatto. Di questo si sono convinti i finiani e l’argomento è servito a compattarli, nella riunione di tre ore di questa mattina con Gianfranco Fini, sulla linea sintetizzata poi nella nota ufficiale: “Se Berlusconi non prenderà atto della necessità di aprire, attraverso le sue dimissioni, una nuova fase politica, Fli voterà la sfiducia”. Di fatto l’ultimo episodio – sintetizza uno dei presenti – è stato visto da Fli come “l’ennesima prova di irresponsabilità da parte del premier, che ha dimostrato chiaramente di puntare al voto”. Ai finiani non è piaciuto il tentativo di spaccare l’asse Fli-Udc. “La nostra ricerca di un’intesa – spiega ancora uno dei presenti alla riunione – presupponeva comunque un’intesa con Casini e il passaggio formale dalle dimissioni”. Berlusconi ha definitivamente respinto l’ipotesi di dimettersi e ottenere magari lui un reincarico – hanno ragionato questa mattina con Fini gli esponenti di Fli – e allora, dopo la sfiducia alla Camera della quale i finiani si dicono certi, non potrà che esserci una crisi al buio.

Ore 13.32. Granata: “Le dimissioni o la sfiducia senza un Berlusconi -bis”
“O le dimissioni avvengono in questa fase e quindi portano ad una discussione aperta, oppure noi andiamo in Parlamento e gli votiamo la sfiducia, che apre uno scenario diverso che non può essere il Berlusconi bis”. Così si è espresso Fabio Granata al termine della riunione di Futuro e libertà nella sede della fondazione Farefuturo. Per l’esponente finiano “Non c’è nessuna crisi pilotata”, ma viene confermata punto per punto  la linea dettata da Gianfranco Fini a Bastia Umbra che prevedeva le dimissioni di Berlusconi e una nuova agenda della politica. “Se ciò avviene prima del 14 – ha aggiunto Granata – si apre una determinata fase, se avviene con la sfiducia del Parlamento, si apre un’altra fase”.

Ore 13.25. Calearo: “Io mi asterrò, Scilipoti potrebbe votare la sfiducia e Cesario la fiducia”
Sono insieme, ma per ora sul voto di fiducia del 14 alla Camera hanno tre posizioni diverse: Domenico Scilipoti, Massimo Calearo e Bruno Cesario hanno dato vita al Movimento di responsabilità nazionale, ma si augurano che la vicenda del governo venga risolta prima del voto del 14.  Calearo sintetizza: “A oggi io mi asterrò, Scilipoti potrebbe votare la sfiducia e Cesario la fiducia. Per il 14 cercheremo di avere una posizione unica, uguale per tutti, ma intanto speriamo che non si arrivi al 14…”

Ore 13,04. Bersani: Compravendita voti è corruzione?
“Io non ne so di più, leggo i giornali, ma mi sorge una domanda: se uno si rivolge ad un politico facendo opera di convinzione non solo sotto il profilo politico-culturale, ma materiale, è solo uno scandalo o è un reato di corruzione?”. E’ Pierluigi Bersani a chiederlo, in relazione alla cosiddetta compravendita di parlamentari in vista del voto sulla fiducia al governo del 14 dicembre, nel corso di una conferenza stampa del Pd sul federalismo. “Io non lo so, ma lo vorrei chiedere agli esperti perché sento voci, che mi auguro siano infondate, che mi preoccupano – ha aggiunto il segretario del Pd – . L’aria che tira suscita qualche inquietudine”. Il Pd non ha intenzione di rivolgersi alla magistratura: “Io non presento niente, ma c’è un punto interrogativo – ha spiegato Bersani- . Capisco tutto, ma ho una curiosità, siamo nel campo delle ipotesi. Mi piacerebbe che qualcuno si esercitasse a dirimere questo fatto”.

Ore 13.03. Urso: “Dimissioni o sfiducia”
“Noi auspichiamo che Berlusconi rassegni le dimissioni per poi poter aprire una fase nuova. E’ assolutamente necessario che lui prenda atto della realtà, altrimenti noi lo sfiduciamo”.

Ore 13.03. Di Pietro: “Nessun passo indietro da parte di Fli”
“Se i finiani sono coerenti con le questioni politiche che hanno posto non devono fare un passo indietro”, se invece “si dicono pronti a fare in 72 ore un Berlusconi bis, allora non c’è un Giuda, ma 72 Giuda. Qualsiasi parlamentare di qualsiasi partito tradisca i propri elettori e si venda per 30 denari merita, parlando in modo metaforico, l’albero di Giuda’” . Quanto all’Italia dei valori: “Confido che l’Idv nel suo insieme faccia il proprio dovere come sempre. Il 14 saremo compatti”. Sul caso Scilipoti, Di Pietro afferma di aver fatto appello “alla coscienza di uomo e di parlamentare” del deputato siciliano e di voler “restare fermo, fino all’ultimo minuto, allo Scilipoti che ho conosciuto, confermando inoltre l’impegno di tutta l’Idv a considerarlo componente del partito e a riconoscere la dignità del suo lavoro”. Quanto all’altro parlamentare considerato in bilico, Antonio Razzi, Di Pietro parla di caso chiuso: “Razzi viene dalla società civile e non pensa che ogni parola viene girata e rigirata in ogni modo”.

Ore 13.02. Bonaiuti: “Niente dimissioni”
“Quello che è certo è che non ci saranno dimissioni. Un punto fermo e stabile della vicenda è questo. Su come poi si evolvono i mille rivoli di trattativa in corso o non in corso in queste ore – ha detto il portavoce di Silvio Berlusconi – non ho seguito questa parte e non dire come vadano. Ci si lasci l’orgoglio di un governo che ha raggiunto un enorme risultato, quello di aver mantenuto in ordine i conti pubblici, impedissero che emissioni di Bot, Cct e Ctz finissero preda della speculazione finanziaria come e’ accaduto a altri Paesi, e i dati di stamani ci confermano che quelle vendite per noi restano valide, perché il governo – sottolinea – ha saputo coniugare rigore e mantentimento della stabilita’”. “Tutto il resto – osserva ancora – sono chiacchiere”.

Ore 12.39. La Russa: “Berlusconi avrà la fiducia”
“Ho buoni segnali. Che Berlusconi avrà la fiducia, è sicuro. Esponenti importanti del partito di Fini – spiega – auspicano che il 14 da parte loro vi sia la possibilità di non richiedere queste incredibili e, a mio avviso, ingiustificate dimissioni del premier, per dare la fiducia al governo che hanno contribuito ad eleggere, essendo stati eletti nelle file del Pdl. Io – prosegue – lancio un appello a che questo avvenga e che sia l’atto di partenza di una generale riconciliazione a cui gli uomini che oggi sono nel Pdl, una volta di Alleanza nazionale, non si sottrarranno. Il 14, come abbiamo sempre detto, noi rimarremo fermi e coerenti sulla nostra posizione: vogliamo che quel giorno la fase politica di questo periodo esca dalle ambiguità e che il Parlamento dia fiducia al governo per proseguire in un momento difficile a livello internazionale. Se questo non capitasse – osserva – saremmo nella necessità di chiedere al Presidente della Repubblica di tornare a votare”.