Politica

Parentopoli leghista, diritto di replica

In merito al mio articolo “La parentopoli leghista all’Asl di Milano, la denuncia in una lettera a Maroni” apparso sul  sito il 2 dicembre 2010, qui di seguito pubblico la risposta e la smentita del direttore generale dell’Asl di Milano, Walter Locatelli

Egregio Signor Direttore,

è apparso su “Il Fatto Quotidiano” del 3/12/2010 un articolo titolato “Parentopoli leghista all’ASL di Milano, la denuncia in una lettera a Maroni” nel quale si riporta che, quale Direttore Generale dell’ASL, avrei assunto per “chiamata diretta” miei “parenti strettissimi”, affidando agli stessi incarichi di livello apicale.

Amore di verità, prima ancora che esigenza di tutela dell’immagine dell’ASL, della mia stessa onorabilità e di quella di miei collaboratori, mi impongono di smentire la notizia che “Il Fatto Quotidiano” fornisce, trascrivendo brani di una lettera di sedicenti operatori dell’ASL.

Anzitutto, né io né la mia famiglia abbiamo alcun rapporto di parentela con la dott.ssa Veronica Monaci e con il dott. Claudio Monaci: gli stessi sono pervenuti alle dipendenze dell’ASL a seguito di procedimenti di mobilità, provenendo, rispettivamente, dall’ASL di Lecco e dall’ASL di Cremona, dove erano titolari di incarichi di analogo rilievo.

In particolare, la dott.ssa Veronica Monaci era dirigente informatico dell’ASL di Lecco, ivi rivestendo l’incarico di Responsabile della Struttura Complessa Sistema Informativo: l’identico incarico, conferitole alle dipendenze dell’ASL di Milano, era già previsto dal Piano Organizzativo Aziendale approvato il 21/01/2004, ossia ben prima che assumessi la Direzione Generale dell’ASL medesima, indi ricoperto da dirigenti sino al 2008 ed da allora vacante, in mancanza di dipendenti forniti dei titoli occorrenti e delle corrispondenti professionalità.

Il dott. Claudio Monaci è responsabile della Struttura Complessa Servizio Veterinario dell’ASL di Cremona, temporaneamente trasferito – con incarico a norma di legge – all’ASL di Milano, ove il corrispondente incarico era reso vacante per la chiamata in comando presso la Regione del precedente titolare.

Trattasi, è vero, di funzionari dipendenti di ASL nelle quali ho svolto le funzioni di Direttore Generale ed in ragione di ciò ho avuto modo di apprezzarne l’elevata professionalità, che sono stato lieto di acquisire all’ASL Milano, potenziando il relativo assetto organizzativo ed utilizzando, senza maggiori oneri, risorse già presenti nel Servizio Sanitario Regionale.

Un’ultima considerazione sulla provenienza della lettera, redatta per quanto si dice, da un gruppo di operatori che, oltretutto, mi attribuiscono falsamente di aver rivestito la carica di Sindaco di Brembate.

Non conosco il testo della comunicazione indirizzata al Ministro On.le Maroni, che altro quotidiano (Il Riformista del 4 dicembre 2010) riferisce anonima; per certo posso affermare che un ulteriore scritto di analogo tenore indirizzato al Presidente Formigoni e recante i simboli di CISL e CGIL è accompagnato da sottoscrizioni di fantasia, ed è stato esplicitamente disconosciuto dalle Rappresentanze delle dette sigle. Inoltre le Rappresentanze Sindacali Unitarie dell’ASL se ne sono formalmente dissociate “nei contenuti e nel metodo”.

Con i migliori saluti.