Politica

Martiri cristiani e coscienze vaticane

Si annuncia davvero un secolo di persecuzioni contro i cristiani, come scrivono osservatori anche politicamente corretti, per esempio il vaticanista de La Stampa, Galeazzi? Accade anche in terre e regioni dove una lunga convivenza, non sempre pacifica ma per lo più non sanguinaria, tra cristiani, musulmani, ebrei, atei e pagani vari, era durata fino a poco tempo fa. Non solo: l’Iraq, dove adesso si spara ai fedeli riuniti nelle chiese, era uno dei paesi più laici di tutto il Medio Oriente. Difficile non pensare che qualcosa sia cambiato di recente in quei territori, tanto da riaprire la storia del martirologio cristiano. Che cosa sia cambiato non può sfuggire a nessuno: si tratta di un altro effetto collaterale della guerra “umanitaria” in cui le bugie di Blair e di Bush ci hanno piombato da anni.

Possiamo dire che se il Papa non avesse manifestato così spudoratamente la sua scelta pro-Stati Uniti, ricevendo con tutti gli onori in Vaticano il presidente Bush, e non mostrasse continuamente la propria soggezione al Washington consensus (politico ed economico), salvo i rituali lamenti sulla pace nell’Angelus della domenica, forse le sorti dei cristiani e dei sacerdoti in Medio Oriente non avrebbe avuto questa svolta drammatica, e molte vite si sarebbero salvate? Alle bugie originarie di Blair e Bush (e Berlusconi: i nostri servizi hanno volonterosamente aiutato con le balle sull’uranio del Niger) si aggiungono in questi giorni (4 novembre, Forze armate…) quelle ancora più palesemente incredibili delle nostre autorità nazionali. Siamo in giro per il mondo, lontanissimi da casa, per “difendere la pace”, in nome di un trattato che ci obbligava a difendere il Nord Atlantico dagli attacchi del Patto di Varsavia, nel frattempo felicemente scomparso. Ci stiamo difendendo da qualche tipo di “terrorismo internazionale”, oppure stiamo stimolando questo terrorismo, e anzitutto quell’odio anticristiano che sta creando nuovi martiri?

Non accade forse, a livello internazionale, ciò che succede, in ben altre proporzioni, a livello nazionale? Non è cioè la politica del Vaticano che crea dal nulla quella “persecuzione” anticristiana che oggi fa parlare di nuovo di martiri? Né nel mondo musulmano (con il Corano che guarda anche a Gesù e a Maria), né nel nostro Paese ancora fin troppo bigotto, c’è chi davvero abbia in odio il Vangelo e i suoi insegnamenti. Possibile che in Vaticano nessuno si senta la coscienza sporca?