Cronaca

Rifiuti, il giallo sulla maxicava a Vitiello <br/> in prefettura. Il Papa: “Soluzione condivisa”

Terza notte di scontri a Terzigno. La protesta non si placa: i manifestanti hanno occupato in tarda mattinata la stazione Circumvesuviana

Dopo quello di ieri pomeriggio, questa sera a Napoli si è svolto un nuovo vertice in prefettura tra il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e le autorità locali per risolvere l’emergenza rifiuti di Terzigno. Con un primo risultato: bloccare i lavori di apertura della cava Vitiello. La notizia però viene smentita in serata, quando fonti vicini alla Protezione civili riferiscono che non si è mai discusso di escludere la discarica dai siti indicati e previsti dalla legge 123 del 2008. Poche ore prima il papa Benedetto XVI ha espresso la sua vicinanza spirituale al vescovo di Nola augurandosi una giusta soluzione al problema. Tutto ciò avviene dopo la terza notte consecutiva di scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Tra lanci di molotov e cariche della polizia sono stati registrati cinque feriti, tutti tra gli agenti delle forze dell’ordine.

Gli scontri – Venerdì sera c’è stato un primo vertice alla prefettura a Napoli con i sindaci dei comuni campani coinvolti nella vicenda rifiuti. All’incontro ha partecipato il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, su mandato del governo e dei presidenti di Camera e Senato. “Dal primo gennaio di quest’anno qualcosa non ha funzionato per la cava Sari”, ha detto Bertolaso, per cui la priorità è “garantire la sistemazione della cava, andando a fare analisi sul possibile rischio e controllando anche i materiali che entrano” e “sistemare ciò che era garantito fino all’anno scorso. Dopo si affronterà la questione eventuale di cava Vitiello”.

Qualche ora dopo, verso l’una di sabato notte, sono cominciati i lanci di pietre, petardi e molotov, a cui la polizia ha risposto con i lacrimogeni. Due poliziotti e tre carabinieri, secondo le informazioni, sono rimasti contusi. I vigili del fuoco e le squadre Anas hanno ripulito la strada statale 268 ostruita dal tardo pomeriggio all’altezza di Ottaviano, mentre a Boscotrecase, non lontano dalla discarica, due persone a bordo di un motorino hanno lanciato bottiglie incendiarie nell’isola ecologica, danneggiando due autocompattatori.  Il custode, un immigrato, è rimasto ustionato a un piede nel tentativo di spegnere le fiamme. Proprio ieri la polizia aveva ritrovato dieci molotov vicino al presidio dei comitati anti-discarica di Terzigno.

A Napoli, intanto, a mezzanotte è stato incendiato un autocompattatore di Enerambiente quando l’autista e il suo aiutante erano scesi dal mezzo per una pausa. Il rogo è stato appiccato alla cabina guida e ha distrutto parzialmente il mezzo. Sempre in città durante la notte ci sono state decine di roghi di spazzatura da giorni non rimossi, circa 2000 tonnellate di rifiuti. Secondo l’agenzia di stampa Ansa, dietro gli incendi appiccati ai rifiuti in città ci sarebbero l’azione coordinata dei disoccupati organizzati – che in questi giorni stanno attuando blocchi e occupazioni. Nei giorni scorsi il procuratore di Napoli Giandomenico Lepore e il questore Santi Giuffrè avevano parlato del rischio di una saldatura tra la protesta di disoccupati organizzati e centri sociali e quella dei manifestanti anti-discarica di Terzigno.
Intanto la protesta non si ferma. In tarda mattina alcuni manifestanti hanno occupato la stazione circumvesuviana di Terzigno.

Il Papa – Benedetto XVI, preoccupato della situazione  ha inviato un messaggio ai cittadini di Terzigno e Boscoreale tramite il vescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma. Il Santo Padre – si legge nel breve testo – che segue con paterna attenzione le preoccupanti notizie provenienti dal territorio di Terzigno, La prega di farsi interprete della Sua vicinanza spirituale nell’auspicio che, con il concorso e la buona volontà di tutti, sia trovata una giusta e condivisa soluzione al problema. Sua Santità volentieri imparte la Sua benedizione alle care popolazioni dell’area”.

Il nuovo vertice – Nel nuovo incontro in prefettura tra Bertolaso e autorità locali che puntano al “congelamento” di Cava Vitiello a Terzigno come seconda discarica e alla bonifica immediata della ex Cava Sari, che resterà aperta fino a esaurimento. Bertolaso, da parte sua, si impegnerà a presentare in Parlamento la richiesta di escludere Cava Vitiello dalla legge del 2008. Il documento tecnico, secondo indiscrezioni, prima di essere sottoscritto dalle parti sarà sottoposto all’esame delle popolazioni interessate.