Cronaca

Nuova indagine su Gaucci <br> accusato di riciclaggio

Al centro dell'inchiesta la somma di 600 mila euro incassata da una società che non pagava le tasse. L'imprenditore resiste quattro ore ai finanzieri che devono perquisirlo

Luciano Gaucci è di nuovo sotto la lente della magistratura, dopo la condanna per bancarotta fraudolenta del Perugia calcio. L’accusa della procura di Roma e del pm Paolo Ielo è quella di riciclaggio.

Secondo quanto sostiene l’accusa, al centro dell’inchiesta c’è la somma di 600mila euro in contanti ricevuta da Gaucci tra il gennaio 2009 e il febbraio 2010 per una consulenza d’azienda da parte di una società di pulizie, la Franci srl, andata in dissesto. I legali rappresentanti della società sono indagati a Roma per reati finanziari. Affermavano di non poter pagare all’erario le somme dovute, ma avrebbero rigirato i 600 mila euro in contanti all’imprenditore come anticipo per una consulenza mai fatta.

Oggi Gaucci ha ricevuto la visita degli agenti della Guardia di Finanza che dovevano perquisire il suo appartamento. Per quattro ore l’ex patron del Perugia Calcio si è rifiutato di aprire la porta agli agenti del nucleo valutario. Poi, dopo la chiamata ai vigili del fuoco, Gaucci ha dovuto aprire la porta ai finanzieri che doveva perquisire l’appartamento.

A breve Gaucci potrebbe essere convocato dal pm Ielo per essere interrogato. Il suo legale, Alessandro Sammarco, sostiene che l’ipotesi di reato formulata dalla procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta per riciclaggio su Luciano Gaucci “è del tutto peregrina”: “La contestazione della procura è sbagliata – spiega -. Se ad una persona viene affidata una consulenza questa non può preoccuparsi della provenienza del danaro”. Dalla procura di Roma fanno sapere che l’inchiesta non ha nulla a che fare con la vicenda Tulliani.

Forse ha pensato che era meglio starsene tranquillo a Santo Domingo, dove si era rifugiato per anni dopo la condanna per bancarotta fraudolenta del Perugia Calcio. Se avesse previsto di finire ancora una volta sotto la lente della magistratura forse sarebbe rimasto ancora un po’ ai Caraibi. Luciano Gaucci è di nuovo indagato. L’accusa della procura di Roma e del pm Paolo Ielo è quella di riciclaggio.

Al centro dell’inchiesta la somma di 600mila euro in contanti ricevuta da Gaucci, secondo quanto sostiene l’accusa, tra il gennaio 2009 e il febbraio 2010, per una consulenza d’azienda, da parte di una società di pulizie, la Franci srl, andata in dissesto. I legali rappresentanti della società sono indagati a Roma per reati finanziari. Affermavano di non poter pagare all’erario le somme dovute, ma avrebbero rigirato i 600 mila euro in contanti all’imprenditore come anticipo per una consulenza mai fatta.

Oggi Gaucci ha ricevuto la visita degli agenti della Guardi di Finanza che dovevano perquisire il suo appartamento. Per quattro ore l’ex patron del Perugia Calcio si è rifiutato di aprire la porta agli agenti del nucleo valutario . Poi, dopo la chiamata ai vigili del fuoco, Gaucci ha dovuto aprire la porta ai finanzieri che doveva perquisire l’appartamento.

Non è escluso che a breve Gaucci possa essere convocato dal pm Ielo per essere interrogato. Il suo legale, Alessandro Sammarco, sostiene che l’ipotesi di reato formulata dalla procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta per riciclaggio su Luciano Gaucci “è del tutto peregrina”: “La contestazione della procura è sbagliata. – spiega – Se ad una persona viene affidata una consulenza questa non può’ preoccuparsi della provenienza del danaro”.

Dalla procura di Roma fanno sapere che l’inchiesta non ha nulla a che fare con la vicenda Tulliani.