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E ora B. fa retromarcia sul voto <br/> “Per il bene del Paese ci vuole stabilità”

Al termine della riunione dell'ufficio di Presidenza, il Cavaliere frena su elezioni subito, smentendo Bossi che in mattinata aveva parlato di possibile sfiducia al governo da parte della Lega

Il Carroccio punta dritto sul voto ma Berlusconi tira il freno. Durante l’ufficio di presidenza del Pdl riunito a Palazzo Grazioli, il capo del governo ha detto che “in questo momento serve stabilità, non le elezioni”. Doccia fredda per Lega e nessuno scontro frontale con Gianfranco Fini, almeno per il momento. “Se ho la maggioranza, ed io conto di averla, ho il dovere di governare – ha spiegato il premier – Adesso serve senso di responsabilità di fronte ai problemi del paese, dobbiamo garantire il governo del fare”. Una linea confermata anche da Fabrizio Ciccihitto, capogruppo del Pdl alla Camera: “C’è un tentativo di andare avanti per portare avanti la linea del governo e di avere i necessari sostegni parlamentari. Qualora non ci fossero, l’unica strada sono le elezioni”.

L’intervento del premier a Montecitorio, in cui chiederà la fiducia sui cinque punti per rilanciare l’azione di governo, è stato programmato per la fine del mese. Una mossa che scongiura l’ipotesi di elezioni già in autunno. A quanto pare il famoso cerino che Fini aveva messo in mano a B. a Miarbello è stato spento, e non da Bossi che era tornato alla carica sul voto anticipato. “Tutto dipende da quello che vuol fare Berlusconi – dice il Senatur –  ma la vera via d’uscita sono le elezioni”.

Il leader del Carroccio sa bene che al voto si può andare solo se il premier si dimette o in caso di un voto di sfiducia da parte del Parlamento. La Lega offre la sua disponibilità a votare contro il discorso del premier, ma avverte che è pronta a portare a Roma 10 milioni di persone contro l’ipotesi di un governo tecnico. “In giro ci sono già tanti cornuti. E siamo noi ad aver vinto le elezioni”.  In attesa di ulteriori sviluppi del quadro politico, l’ufficio di presidenza ha anche frenato sull’ipotesi dell’incompatibilità dei parlamentari di Futuro e libertà con incarichi di punta nel Pdl. A fine vertice, a chi chiede a Berlusconi se sia ancora possibile una ricucitura con i finiani, Berlusconi risponde: “Ho detto che dobbiamo andare avanti e dobbiamo governare”. Con buona pace della Lega Nord.