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L’invasione delle cimici a New York

Qualcuno dirà che la colpa e’ di King Kong e della sua vendetta contro coloro che hanno spezzato il suo sogno d’amore. Altri che la Grande mela è di fronte a un nuovo colpo contro uno dei suoi simboli. E i più reazionari incolperanno sicuramente gli immigrati “poveri, quindi sporchi”. Fatto sta che l’Empire State Building e’ stato preso d’attacco. Dalle cimici. Per ora il “ritrovamento” e’ stato localizzato nei seminterrati del grattacielo di New York ma, vista la facilita’ di diffusione degli animaletti, non e’ ingiustificato il timore che un bel gruppo di loro sia ormai già ai piani alti a godersi il panorama della città. Per i prossimi giorni, dunque, per chi deciderà di raggiungere la cima dell’edificio, il timore non sara’ tanto quello delle vertigini ma di un  fastidioso prurito con il quale si potrebbe ridiscendere a terra. La città, già nota per la sua insonnia, ha ora una ragione in più per non riposare, dato che l’invasione delle cimici si sta diffondendo rapidamente. L’immondo animaletto è una specie di vampiro delle dimensioni di un seme di mela: dorme di giorno e succhia sangue di notte.
New York non è nuova al problema, solo nell’ ultimo anno, le segnalazioni per emergenza cimici, sono state circa 11mila. Fra l’altro, segno dei tempi, gli insetti hanno chiaramente mostrato di non disdegnare il lusso e la moda, tant’è che i primi a fare le spese per “dichiarata invasione” sono stati i trendissimi Abercrombie & Fitch e Victoria’s Secret che, con il capo coperto di cenere, hanno dovuto addirittura chiudere i negozi per procedere alla disinfestazione. Un’onta che Bergdorf e Goodmann sta cercando di evitare grazie all’utilizzo di un’arma segreta: i cani beagle, particolarmente bravi a scovare i ritrovi clandestini degli insetti. Di sera, quando l’ultimo cliente è andato via, ecco i famosi cani da caccia partire all’attacco fra scarpe Manolo e abiti Armani.  La scorsa settimana poi l’invasione ha toccato un cinema cittadino dove il pubblico, costretto a un continuo grattarsi, non è riuscito a godersi il film.
La preoccupazione dei newyorchesi per questa nuova emergenza risulta stonata se messa al confronto con la loro rassegnata accettazione di topi e scarafaggi, signori incontrastati di Manhattan e dintorni. Quando in città qualcuno cerca un appartamento e ingenuamente chiede se vi siano gli scarafaggi, la risposta difficilmente è “no”, ma piuttosto ” questa e’ New York”.  Fatto sta che con le cimici gli abitanti della Grande mela sono molto meno amichevoli. Forse perchè la disinfestazione contro scarafaggi e topi è assicurata gratuitamente a ogni condominio, mentre liberarsi da un’invasione di cimici costa molto caro.