Politica

Massaggi e notti hot: il ballo di San Guido

La brasiliana, lo sport village, la piena del Tevere e le ansie del capo della Protezione

"Fantasiose ricostruzioni". Così l’avvocato Filippo Dinacci, legale di Guido Bertolaso, bolla i presunti "festini o massaggi a sfondi sessuale". L’avvocato avrebbe già in mano una dichiarazione giurata di Francesca, la massaggiatrice quarantenne prescelta da Bertolaso per la celebre "ripassata" e definisce "ipotesi di fantasia" anche il rapporto sessuale con la brasiliana Monica.

Su Francesca gli investigatori sembrano disposti a cedere qualcosa alla difesa ma su Monica sono inflessibili. Per il gip Rosario Lupo, "Bertolaso usufruisce non solo di ‘massaggi’, ma anche di vere e proprie prestazioni sessuali come attestato dal contenuto assai eloquente di talune conversazioni intercettate tra cui quelle intercorse il 14 dicembre 2008 tra Simone Rossetti e Diego Anemone".

Cosa è successo quella notte? A causa della scorta agguerrita del capo della Protezione Civile il pedinamento non c’è stato. In mancanza della "pistola fumante" bisogna basarsi sulle intercettazioni. A partire da quella del 21 settembre 2008 nella quale Diego Anemone, l’imprenditore 39enne arrestato perché gonfiava i costi degli appalti milionari del G8 e dei Mondiali di nuoto, ordina al cugino che amministra il suo circolo sportivo, Simone Rossetti, di preparare la festa "megagalattica" per Bertolaso.

Gli ingredienti ("tre persone per lui, frutta e champagne") e lo stanziamento (4 mila euro) erano attraenti ma il sottosegretario all’ultimo momento chiama per rinunciare, e per chiedere una seconda chance, che arriva a metà dicembre.

Il Tevere in quei giorni è in piena e rischia di esondare sul circolo degli Anemone, fortunatamente la piena passa e il 14 dicembre è tutto pronto al Salaria Village per l’amico Guido.

A sentire Anemone e Rossetti, il programma prevede un massaggio "ordinario" al pomeriggio e una seconda ragazza meno "ordinaria" per la sera. Si incarica di trovarla Regina Profeta, la brasiliana che organizza le feste danzanti al circolo e che negli anni ottanta è stata una ballerina del "Cacao Meravigliao" nella trasmissione Indietro tutta di Renzo Arbore.

Anemone è in ansia. Il massaggio "ordinario" è saltato. Vuole che almeno per la sera tutto vada come previsto. Chiede a Regina di fare indossare alla sua amica Monica un bikini e raccomanda al cugino Simone di tenerlo informato. Gli investigatori seguono al telefono una sorta di parodia di "tutto il calcio minuto per minuto". Con una serie di telefonate Rossetti informa Anemone degli sviluppi. L’arrivo di Bertolaso, intorno alle 22, e poi l’inizio dell’incontro. La beauty farm è stata chiusa apposta per Guido e Monica.

Un’ora e mezza dopo Bertolaso esce. O meglio vorrebbe uscire. Si perde nel circolo chiuso e non riesce a trovare una porta aperta. Dopo l’ennesima telefonata con Anemone, Simone Rossetti arriva a liberarlo. A quel punto, sempre a sentire le telefonate, scatta l’operazione bonifica. Anemone ordina al cugino di far sparire i resti dell’incontro Si parla di champagne ma anche di preservativi. La bottiglia viene subito avvistata da Rossetti, Anemone è preoccupato.

Dopo un po’ Rossetti richiama: l’immagine del circolo è salva, la bonifica è riuscita. Non ci sono immagini e i due cugini potrebbero essere rimasti vittima della loro malizia. Anche se in almeno tre occasioni gli investigatori sono certi che i due cugini abbiano organizzato incontri con prostitute per altri dirigenti dei cantieri della Protezione Civile. Come spiegare altrimenti la serata di Bertolaso al circolo? Qualcuno ricorda il film Shall we dance, nel quale Richard Gere nascondeva a tutti, anche alla famiglia, la sua passione per il ballo.

Superguido potrebbe essere un novello Richard Gere e chissà che a portarlo sulle rive del Tevere in piena in una notte di dicembre non sia stata proprio la passione segreta per la salsa. Ecco spiegato l’equivoco che ha tratto in inganno tutti. Pensavamo a Monica come a una nuova D’Addario, e invece avevamo di fronte la Jennifer Lopez di Bertolaso.

Da il Fatto Quotidiano del 14 febbraio