Politica

G8 al quadrato uguale 64. La formula del banana per la lotta ai paradisi fiscali

Ci sono quattro righe meravigliose nel documento finale del G8 presieduto da Silvio Berlusconi all’Aquila. Ve le copio-incollo e poi ne parliamo un attimo:

“La cooperazione internazionale sarà rafforzata per combattere l’evasione fiscale e la corruzione, rafforzando l’attuazione degli standard internazionali, anche attraverso un’espansione del Forum Globale dell”Ocse e lo sviluppo di contromisure contro le giurisdizioni non cooperative che non rispettano tali standard”.

Per “giurisdizioni non cooperative” (Chomsky potrebbe scriverci un libro su un simile capolavoro linguistico) s’intendono i paradisi fiscali e i centri off-shore.

Bene, adesso vi confesso perché l’immagine del Cavalier Banana che con gli altri sette Grandi promette lotta dura e senza paura all’off-shore mi commuove davvero.

Nelle motivazioni della sentenza che ha appena condannato per corruzione l’avvocato inglese David Mills (citizen Berlusconi si è salvato grazie al Frodo Alfano) si può leggere del coinvolgimento “diretto e personale” del nostro attuale premier nella creazione e nella gestione di “64 società estere off-shore del group B very discreet della Fininvest”, create da Mills per sottrarre decine di miliardi al fisco italiano e disporre di adeguati fondi neri.

Allora oggi per una volta dobbiamo salutare con gioia anche noi i trionfi internazionali del Cavaliere, raro esempio di politico italiano dotato di specifico know-how tecnico. Non solo, credo che sia l’unico, tra gli otto Boss, a saperla così lunga in materia di paradisi fiscali. Forza Italia!