Il Fatto di domani. Grillo attacca Conte: “Deve studiare e imparare cos’è il Movimento”. Fisco, una riforma per i ricchi

Di Il Fatto Quotidiano
24 Giugno 2021

ALTRO CHE PACE, GRILLO BACCHETTA CONTE. Dopo la maretta dei giorni scorsi, prosegue la bufera in casa 5 Stelle. Ieri una telefonata chiarificatrice tra il leader in pectore e il garante del Movimento sembrava aver aperto la strada all’accordo per il rilancio del M5S e il varo del nuovo statuto che sembrava a un passo. Fonti vicine al fondatore del Movimento continuavano a dire che oggi, con l’arrivo del Garante a Roma per incontrare deputati e senatori 5 Stelle, l’accordo avrebbe preso forma. Ma Beppe Grillo ha spiazzato tutti dicendo: “Conte io ti sono utile, lo devi capire”. Per poi affondare: “Sullo statuto di Conte osservazioni in corso, ma entro 2-3 giorni ci siamo. Sono garante, non un coglione. Io sono per due mandati, ma voteranno gli iscritti”. E ancora: “Conte deve studiare e imparare cos’è il Movimento”. Parole che di fatto screditano la linea dell’ex premier. Ma il fondatore ha anche espresso tutta la sua delusione per il ministro della Transizione ecologica Cingolani: “Se andiamo avanti così è un bagno di sangue”. Sul Fatto di domani vi daremo conto dell’incontro con i parlamentari e di come (e quali) sono i nodi ancora da sciogliere.

VACCINAZIONI NEL PANTANO. Mentre negli Usa il “Centre for disease control and prevention” ha stabilito una possibile associazione tra i vaccini a mRna e alcune forme di infiammazioni cardiache negli under 30, verificatesi in rari casi, in Italia il dato degli ultimi giorni è la confusione. Qui i dati sui contagi rilevati nelle ultime 24 ore. I timori per la diffusione della variante Delta gettano un’ombra sull’autunno e la campagna vaccinale si trova a fare i conti con un’inattesa riduzione delle dosi in arrivo nelle prossime settimane, come certifica la Fondazione Gimbe. Emergono però alcune contraddizioni giuridiche che complicano l’applicazione delle direttive: le racconteremo nel dettaglio sul Fatto di domani.

UNA RIFORMA FISCALE A MISURA DI RICCO. Ventuno pagine, divise in tre grossi capitoli, che dovrebbero cambiare il futuro degli italiani. Un provvedimento che per il commissario all’Economia dell’Unione Europea Paolo Gentiloni pone un “grande obiettivo, quello di ridurre le ingiustizie e l’evasione”. Con un però: “La premessa è che deve essere neutrale dal punto di vista del bilancio”. La bozza della tanto attesa Riforma fiscale ha lasciato le stanze dei palazzi, ma una cosa salta subito all’occhio: prevede di ridurre le tasse sulle plusvalenze finanziarie. Dal 26% di oggi si passerebbe al 23%, non proprio in linea con l’idea di alzare le imposte sui redditi da capitale di cui si discute negli Usa e in Europa. E in uno Stato come il nostro – come vedremo sul giornale di domani – dove questo tipo di tassazione è già tra i più bassi in Europa. Per il resto si parla di ridurre le aliquote del ceto medio, quelle tra 28 e 55 mila euro, che riguarda circa 7 milioni di contribuenti. Ma sul come fare (Irpef in tre scaglioni, dai 5 attuali, o “modello tedesco”) rimanda alle discussioni future. Sul giornale di domani tutti i contenuti del documento.

MIGRANTI, UN FLOP MASCHERATO DA SVOLTA. Oggi a Bruxelles è iniziato il Consiglio europeo che affronterà il tema migrazioni. “La nostra priorità è proteggere le frontiere esterne dell’Unione e rimpatriare gli irregolari. Non ha senso da parte del governo italiano continuare a proporre la redistribuzione automatica degli immigrati additando poi gli Stati che vi si oppongono”, ha detto Giorgia Meloni, mentre il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, a margine del Consiglio sui migranti ha detto che “Non è accettabile moralmente che le questioni della migrazioni e dell’asilo siano legate alle vicende elettorali dei singoli stati membri”. Vi daremo conto del vertice europeo dove – a dispetto della propaganda mediatica – sembra essere molto distante l’idea di una reale redistribuzione dei migranti in arrivo sulle coste dei Paesi meridionali.

ENI E ILVA, COLPI DI SPUGNA. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che apre le porte alla produzione dello stabilimento in barba alla salute dei cittadini, l’intervista al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, l’uomo tra i promotori della battaglia contro l’impianto siderurgico. Ma non è l’unica notizia che riguarda i tribunali italiani: la Corte d’Appello di Milano ha assolto “perché il fatto non sussiste” i due presunti mediatori accusati di corruzione internazionale nel caso Eni-Shell/Nigeria, Obi Emeka e Gianluca Di Nardo, che erano stati condannati in primo grado in abbreviato a 4 anni. Revocate anche le confische, decise in primo grado, per un totale di 112 milioni di euro.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

La regia saudita per gli attacchi alle Torri Gemelle. Si avvicina il ventennale dall’attentato. Daremo conto degli sviluppi dell’inchiesta statunitense sui fatti dell’11 settembre 2001. Alcuni ex funzionari sauditi saranno interrogati su possibili legami con due attentatori che si erano stabiliti nel sud della California prima di entrare in azione.

Rispondiamo a Ghedini. Dopo l’articolo del Fatto di oggi sulle dichiarazioni di un pentito riguardo al finanziamento di Milano2, l’avvocato di Berlusconi Niccolò Ghedini ha accusato pubblicamente il giornale di fare illazioni. Leggerete domani la nostra risposta.

La vita spericolata di Mr Antivirus. Un ritratto di John McAfee, creatore di uno degli antivirus più popolari al mondo, che è finito suicida in una prigione spagnola prima di essere estradato negli Usa per evasione fiscale.

Gabriella Germani. A colloquio con l’imitatrice più amata della televisione italiana.


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