Il Fatto di domani. Fondi Ue per le armi, dal Pd di Schlein è un “no ma anche sì”. Pnrr, Fitto si vendica: emendamento per esautorare la Corte dei conti

Di FQ Extra
31 Maggio 2023

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FONDI UE PER LE ARMI: I SOCIALISTI (DEM INCLUSI) SI PIEGANO ALL’ATLANTISMO. Domani a Strasburgo il Parlamento europeo metterà al voto il piano Asap. Si tratta del programma Ue per aumentare la produzione di missili e munizioni e consegnare un milione di proiettili all’Ucraina entro l’anno. Il fondo è finanziato con 500 milioni, ma prevede anche la possibilità per gli Stati membri di finanziare la produzione usando, a discrezione, fondi europei come quelli delle politiche di coesione o del Recovery plan. Se la destra dei Popolari e i centristi di Renew Europe non fanno una piega, il tema è un rovello per i Socialisti e democratici e il Pd in particolare. Oggi il gruppo si è riunito per decidere una linea. Elly Schlein ha partecipato da remoto, dopo aver annullato il viaggio a Bruxelles causa disfatta alle amministrative. Il Pd ha proposto un emendamento che, senza bloccare il piano, introduce il divieto di usare fondi civili a scopo bellico. Il gruppo europeo ha accettato di sostenerlo. La contrarietà però, come vedremo sul Fatto di domani, sarà relegata solo a un emendamento e non intaccherà il sì scontato al piano Asap in Aula. Non a caso la stessa segretaria ha spostato la questione sul piano nazionale, in una diretta Instagram, annunciando che il Pd domani al Senato chiederà a Giorgia Meloni di non dirottare fondi del Pnrr italiano sulle armi. Stamattina una delle più ferree rappresentanti dell’atlantismo in casa dem, la deputata Lia Quartapelle, aveva ricordato a Schlein, in un’intervista, che “il Pd ha sempre votato sì: mutare orientamento non romperebbe solo l’unità dei socialisti europei, ma pure l’unità del Pd”. Parleremo anche della lunga storia filo-atlantica del gruppo S&D europeo.


GUERRA IN UCRAINA, MACRON: PUTIN HA RISVEGLIATO LA NATO CON ELETTROSHOCK. KOSOVO, USA CONTRO PRISTINA: CACCIATA DA ESERCITAZIONE NATO. Ancora raid in territorio russo, dove è stata colpita una raffineria e la zona di Belgorod già teatro di azioni firmate da milizie anti-Putin. La Russia risponde evidenziando l’affondamento dell’ultima nave della Marina ucraina e accusando il Regno Unito: “Incoraggia attacchi contro i civili”. Sul piano diplomatico, il presidente francese Macron ritiene che la decisione di Putin di invadere l’Ucraina abbia risvegliato la Nato “con il peggior elettroshock”. Nel 2019 il capo dell’Eliseo aveva giudicato l’Alleanza in uno stato di “morte cerebrale”. Ma, allo stato attuale, Macron non ha dubbi: “Oggi dobbiamo aiutare con tutti i mezzi l’Ucraina a condurre una controffensiva efficace”. La crisi ucraina si intreccia con quella del Kosovo e del malessere dei serbi. Sul Fatto di domani leggeremo una analisi dell’ex generale Fabio Mini, che ha comandato la missione Kfor dal 2002 al 2003, e della decisione americana di mandare via le truppe kosovare dall’esercitazione Nato denominata Defender 23, in corso da aprile a giugno in Europa con la partecipazione di una ventina di Paesi alleati. Washington è contrariata dalla politica del presidente Kurti che non avrebbe ascoltato i suggerimenti americani sulla tutela della comunità serba – imponendo propri amministratori – che gli erano arrivati direttamente dal segretario di Stato, Blinken.


PNRR, IL GOVERNO TIRA FUORI L’EMENDAMENTO PER BLOCCARE LA CORTE DEI CONTI. All’interno del decreto sulla Pubblica amministrazione, il governo ha formalizzato la presentazione di un emendamento che toglie alla Corte dei Conti i poteri di controllo sull’attuazione del Pnrr. Il testo abolisce il “controllo concomitante” dei giudici contabili sull’utilizzo dei fondi del Piano, cioè il meccanismo di dialogo “in itinere” tra la Corte e i soggetti attuatori su richiesta delle commissioni parlamentari, introdotto dal decreto Semplificazioni del 2020. L’offensiva segue un periodo di tensioni tra la Corte e il ministro della Pubblica amministrazione con delega al Pnrr Raffaele Fitto. E arriva nonostante il tentativo di dialogo: domani il governo incontrerà i vertici della magistratura contabile, poi il decreto arriverà in Parlamento per la conversione lunedì prossimo 5 giugno. Nel decreto c’è anche la proroga dello scudo erariale al 2024. Sullo stato di avanzamento del Piano si è tenuta oggi invece una cabina di regia, dopo la quale il ministro Fitto ha tenuto una conferenza stampa affermando che non c’è nessun ritardo sulla tabella di marcia. Alle 18 si è tenuto un Cdm sul decreto Made in Italy. Sul Fatto di domani approfondiremo tutte le grane del Piano italiano.


VISCO (BANKITALIA) PROMUOVE IL SALARIO MINIMO. VIGILANTES PAGATI 4 EURO: ARRIVA IL RINNOVO, RESTANO LE PAGHE DA FAME. Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, si è schierato per il salario minimo, contro gli eccessi della precarietà e ha strigliato il governo sulla riforma del fisco. Certo, non ha mai citato Palazzo Chigi, però ha bocciato la flat tax (vessillo di Salvini), promosso la progressività delle aliquote e auspicato l’alleggerimento “della tassazione sui fattori produttori”. Traduzione: bisogna tagliare le tasse a imprese e lavoratori; proprio mentre Palazzo Chigi valuta l’abolizione della Tobin tax, l’imposta sulle transazioni finanziarie. Il numero uno di Palazzo Koch (il cui mandato scadrà a novembre) ha illustrato la sua agenda durante le Considerazioni finali della banca centrale. “Nella relazione ci sono punti importanti – ha commentato il segretario Cgil Maurizio Landini – ma non si parla di profitti e di extraprofitti”. Ovvero gli utili delle aziende – gonfiati grazie ai rincari dei prezzi – che sostengono l’inflazione ben più degli (scarsi) aumenti salariali. Ne sanno qualcosa gli oltre 100 mila lavoratori della vigilanza privata, sfruttati a 4 euro l’ora per via di uno scriteriato contratto nazionale. Dopo 8 anni dalla scadenza, sindacati e associazioni imprenditoriali hanno siglato un’ipotesi di accordo sul rinnovo del contratto. Ma i lavoratori non sembrano affatto soddisfatti. Sul Fatto di domani vi racconteremo la vertenza sindacale e la rabbia degli addetti con stipendi da fame. Poi approfondiremo le parole di Visco. La relazione annuale di Bankitalia si sofferma anche sulla questione femminile: a 15 anni dalla nascita di un figlio, una donna italiana guadagna in media la metà di una collega che non è madre. Non solo: come abbiamo scritto nella newsletter A Parole Nostre, il 40% delle italiane non possiede un conto corrente, il primo passo verso l’indipendenza economica. A sostenerlo sono gli studi di Bankitalia e del Notariato. Un dato da scolpire nella pietra, per un governo guidato da una donna che vuole convincere gli italiani a “donare” figli alla patria.


REGENI, ATTI ALLA CONSULTA. IL GUP: EGITTO OSTACOLA CONVENZIONE ANTI TORTURA. LA FAMIGLIA DEL RICERCATORE: UNA SPERANZA. Il gup di Roma, Roberto Ranazzi, accogliendo la richiesta della Procura, ha inviato alla Consulta gli atti del procedimento sulla morte di Giulio Regeni. Sul Fatto di domani leggeremo altri particolari sulla decisione del giudice di chiedere alla Corte Costituzionale di esprimersi sulla questione relativa all’assenza degli imputati, i quattro 007 egiziani, per superare la “stasi” del processo. Il magistrato nella sua relazione afferma: “La violazione della Convenzione internazionale sulla tortura da parte dello Stato egiziano (che ha ratificato il trattato), impedisce allo Stato italiano, a sua volta, di osservare la medesima Convenzione, e cioè di processare i presunti autori del delitto di tortura commesso nei confronti di Giulio Regeni”. E sulla morte del ricercatore aggiunge: “Ripugna al senso comune di giustizia, che un fatto così grave non possa essere oggetto di un processo”. L’avvocato Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni: “C’è una speranza in più e speriamo sia la volta definitiva e che venga sancito che questo processo si può e si deve fare. Visto che noi diciamo sempre che Giulio ′fa cose′, ci auguriamo che Giulio possa intervenire anche in una riforma legislativa che consenta di non lasciare impuniti i reati di questa gravità quando gli stati non collaborano”.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Uss, il magnate russo fuggito con l’aiuto di una gang serba. Secondo il Wall Street Journal Artem Uss, uomo d’affari legato al Cremlino, sarebbe riuscito a scappare dall’Italia tornando a Mosca, con l’aiuto di una banda criminale serba. Uss era agli arresti domiciliari in Italia dopo essere stato fermato su richiesta degli Stati Uniti lo scorso 17 ottobre 2022; Washington lo accusa di contrabbando verso la Russia di tecnologia civile e militare, petrolio, elusione di sanzioni e riciclaggio.

Ritrovato il corpo della ragazza caduta nel fiume mentre faceva rafting. La 19enne Denise Galatà risultava dispersa da ieri a Piano Lago, nel Cosentino, dopo essere finita nel fiume Lao durante una escursione di rafting con i compagni di scuola.

Maternità surrogata reato universale, la propaganda della destra strappa l’ok in commissione Giustizia. La maggioranza tira dritto sulla Gestazione per altri, già vietata in Italia, e fa approvare in commissione un emendamento di FI che rende il reato “universale”: un connazionale che vi ricorra in qualsiasi altro Paese potrà essere perseguito dalla nostra giurisdizione. Il testo approderà in Aula il 19 giugno.


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Figli violenti, la psicologa Suigo: “La rabbia è uno strumento di comunicazione”

di Elisabetta Ambrosi

“Quello della violenza dei figli sui genitori è un fenomeno sottovalutato, l’ultima tra le forme di violenza domestica a essere studiata. E questo perché si scontra con un tabù culturale e sociale, che vede nel mito della madre angelicata, e della casa come focolare domestico, qualcosa di difficile da scalfire”. Virginia Suigo è una psicoterapeuta, socia dell’Istituto Minotauro di Milano e autrice di un libro utile e importante, Figli violenti (Franco Angeli). Un saggio in cui spiega, utilizzando una ricca letteratura, perché si faccia “così fatica a riconoscere, a maggior ragione nella società affettiva di oggi, che un figlio possa passare dal bambino meraviglioso che era a un tiranno aggressivo e violento”. E, anche, cosa meglio fare in questo doloroso, eppure diffuso, frangente, che può accadere anche in famiglie con genitori affettuosi e totalmente dediti ai figli.

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