Il Fatto di domani. Pnrr, la Ue stoppa gli stadi e Crosetto ammette: “Non siamo in grado di mettere a terra tutti i progetti”. La baby-spia, i cablo e la figuraccia Usa

Di Il Fatto Quotidiano
22 Aprile 2023

PNRR, CROSETTO AMMETTE: “NON SIAMO IN GRADO DI PORTARE A CASA TUTTI I PROGETTI”. “Il sistema Italia non è in grado di mettere a terra tutti i progetti del Pnrr, bisogna prendere solo le risorse che siamo in grado di spendere”, ha detto alla Stampa, il ministro della Difesa Guido Crosetto. “Il problema sta nella capacità di progettazione e spesa degli enti locali e della pubblica amministrazione, problemi che lo stesso governo Draghi aveva sottolineato nella Nadef dello scorso anno. Ed è proprio su questo che dobbiamo intervenire”, ha spiegato Giorgia Meloni. Sul fatto che il governo naviga a vista sulla messa a punto dei progetti del Piano europeo abbiamo scritto in questi giorni, citando studi e report, dalle gare deserte alla mancanza di personale della Pa, fino al continuo cambio della cabina di regia. Tutti nodi a cui il governo non ha saputo sciogliere e che ora vengono al pettine. Infatti oggi l’Unione europea ha messo il veto sui fondi del Pnrr destinati agli stadi di Firenze e Venezia. legando il fatto con la necessità di sbloccare i 19 miliardi di euro della terza rata. Ma c’è anche chi se la prende con Conte per aver ottenuto troppi soldi dall’Europa. Sul giornale di domani un’analisi della situazione e un resoconto delle dichiarazioni esultanti dei politici quando l’allora premier ottenne gli oltre 200 miliardi dall’Europa. E ne parleremo anche con la senatrice M5S, Maria Domenica Castellone.


IL SENSO DELLA MELONI PER LA LOTTA ALLA MAFIA: COMMISSIONE IN ALTO MARE. “Sono trascorsi ben 53 giorni dall’istituzione della commissione Antimafia ma ad oggi non c’è stata nessuna convocazione, non c’è stata la nomina del presidente e dei componenti. Tutto fermo. Da questa maggioranza nessuna risposta, solo un silenzio assordante”. La denuncia arriva dall’associazione antimafia Libera e la dice lunga sull’attenzione di questo governo sul problema delle cosche e della giustizia in generale. “Nella politica del Paese il problema delle mafie, della corruzione, della criminalità dei potenti sono argomenti messi da parte – prosegue Libera – La commissione Antimafia deve essere insediata al più presto”. Sul Fatto di domani vedremo quali sono le conseguenze della mancata operatività della Commissione.


IL 25 APRILE SPACCA LA DESTRA, MA UNISCE I GIALLOROSA. Il 25 aprile continua ad essere una data scomoda per la destra. La sparata di La Russa – ha detto che l’antifascismo non è scritto nella Costituzione, per poi far sapere che il giorno della Liberazione lui sarà Praga, per mettere una corona al monumento a Jan Palach simbolo della resistenza anti-sovietica in Repubblica Ceca – ha fatto insorgere le opposizioni, ma – riferiscono i bene informati – avrebbe infastidito anche la premier, che invece sarà all’Altare della Patria con il presidente Mattarella. Ma il suo alleato-rivale di governo, Matteo Salvini, invece fa sapere come celebrerà la Liberazione: “starò in famiglia e lavorerò come lavorerò il primo maggio e come lavoriamo ovunque siamo perché gli italiani ci pagano per farlo”. Sul giornale di domani vi racconteremo il clima che si respira a Palazzo Chigi e cosa si sta muovendo. Dall’altro fronte il tema dell’antifascismo unisce Conte e Schlein, che oggi hanno partecipato insieme all’evento organizzato dalla Casa internazionale delle donne. Sul Fatto di domani anche il caso dell’ex capogruppo dem, Marcucci, che ha annunciato che non rinnoverà la tessera del partito per via della linea della segretaria. E sempre a proposito di cambi di casacca anche il clamoroso caso siciliano di Giancarlo Cancelleri che dai 5 Stelle è passato a Forza Italia.


FIGURACCIA USA: LA BABY-SPIA PUBBLICÒ I CABLO DOPO 48 ORE DALL’INVASIONE. Il giovane aviere statunitense, accusato di aver fatto trapelare documenti riservati, aveva pubblicato informazioni sensibili mesi prima della scoperta ufficiale e in contesti più ampi. Già nel febbraio 2022, subito dopo l’invasione dell’Ucraina, un profilo corrispondente a quello di Jack Teixeira ha iniziato a pubblicare informazioni segrete sullo sforzo bellico russo sulla piattaforma Discord. Il gruppo conteneva circa 600 membri. Il caso contro Teixeira, 21 enne arrestato il 13 aprile, riguarda la fuga di documenti riservati su un altro gruppo Discord di circa 50 membri, chiamato Thug Shaker Central. La prima fuga di notizie è avvenuta meno di 48 ore dopo l’invasione russa dell’Ucraina. “Ho visto un rapporto del Pentagono che diceva che 1/3 della forza viene utilizzata per invadere”, ha scritto l’utente. Il 27 marzo 2022, ha condiviso informazioni riservate sul ritiro russo da Kiev, informazioni che ha detto di aver “trovato su un sito della NSA”. Due giorni dopo, i funzionari russi hanno annunciato il ritiro dalla periferia della capitale ucraina. Sul Fatto di domani la ricostruzione dell’incredibile vicenda che non fa certo fare una bella figura agli Stati Uniti. E questo mentre Mosca espelle una ventina di diplomatici tedeschi “in risposta alle azioni ostili di Berlino”.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Vignetta della discorda, parla Andrea Aloi. Uno dei fondatori del giornale satirico Cuore interviene sul caso suscitato dalla vignetta di Natangelo.

Google, il Ceo incassa 226 milioni, dipendenti cacciati. Nel 2022 il Ceo di Alphabet (la controllante di Google e le altre società), Sundar Pichai, ha guadagnato 226 milioni di dollari, oltre 800 volte la paga (in media) dei dipendenti. Già sarebbe uno scandalo, ma a rincarare la dose c’è il fatto che il gruppo quest’anno ha tagliato 12mila dipendenti.

Ecologisti contro l’autostrada di Macron. La costruzione di un pezzo di autostrada di 54 km tra Castres e Verfeil (sud del Paese) ha provocato l’ira degli ecologisti. Oggi e domani è prevista un’ampia mobilitazione su appello dell’associazione Soulèvement de la Terre. Dopo il caso di Sainte-Soline (con la manifestazione contro i mega-bacini finita male e con tanti feriti) si teme che la situazione possa degenerare.

Quando le Winx valgono oro. Alessandro ferrucci ha intervistato Iginio Straffi, il “papà” delle Winx e patron di un impero con mille dipendenti.

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