Il Fatto di domani. Afghanistan, tutti contro Conte. Covid, il mondo discute di terza dose, noi di zona gialla

Di Il Fatto Quotidiano
19 Agosto 2021

AFGHANISTAN, LA TRANSIZIONE TUTT’ALTRO CHE PACIFICA. Non si placano le proteste nel Paese, dopo gli scontri di ieri a Jalalabad: in molte città, nel giorno del 122esimo anniversario dell’indipendenza, i cittadini si sono riversati in piazza sventolando bandiere nazionali contro i talebani, che però hanno risposto aprendo il fuoco. Secondo Al Jazeera, ad Asadabad ci sarebbero almeno quattro morti. A Kabul, è stata srotolata una bandiera lunga 200 metri. Ma nella Capitale la situazione più pericolosa è ancora quella attorno all’aeroporto: alcune donne afgane hanno tentato di far passare i loro bambini oltre il filo spinato, chiedendo ai soldati britannici di prenderli per portarli in salvo. Al di fuori dello scalo ci sono ancora centinaia di persone che chiedono di essere imbarcate sui voli militari che riportano gli occidentali. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha fatto sapere che saranno portati in Italia 2.500 afgani e ha chiesto che i talebani vengano giudicati dalle azioni e non dalle parole. Si è espresso anche il leader dei 5Stelle, Giuseppe Conte: “L’unica possibilità che abbiamo per non distruggere il lavoro di 20 anni è mantenere un dialogo serrato e costante con il nuovo emirato islamico”. E intorno alle sue parole è scoppiata la polemica politica. Intanto si va delineando lo scacchiere internazionale, con Pechino che sostiene i talebani per mettere le mani sulle risorse minerarie del Paese. Sul Fatto di domani vi racconteremo questa nuova giornata di tensione, vedremo quali sono i volti della resistenza afgana e ospiteremo un’intervista ad Adam Bazcko, sociologo del centro nazionale di ricerche CNRS, sull’amministrazione della giustizia secondo i talebani. Troverete poi una lettura di Barbara Spinelli.

TERZA DOSE NO, ZONA GIALLA FORSE. Al centro del dibattito internazionale resta la terza dose del vaccino. “Al momento i dati non indicano il bisogno di una terza dose”. Lo ha detto Soumya Swaminathan, chief scientist dell’Oms, secondo cui la priorità al momento deve essere quella di aumentare le coperture nei Paesi che ancora non hanno avuto accesso ai vaccini. “Ci opponiamo fermamente alla terza dose per tutti gli adulti nei paesi ricchi, perché non aiuterà a rallentare la pandemia”. E sembra proprio quello che sta accadendo in Israele, dove ritornano negli ospedali i riservisti dell’esercito: nonostante una solida campagna vaccinale, con tanto di terza dose in corso di somministrazione, infatti, i contagi sono schizzati ai livelli di gennaio scorso. Come abbiamo scritto anche oggi, però, i vaccini riducono fortemente il rischio di morte: secondo un nuovo studio del Public Health England, le immunizzazioni condotte a velocità record nel Regno Unito hanno consentito di evitare direttamente altri 100.000 decessi. In Italia, invece, ci si interroga ancora sul ritorno in zona gialla della Sicilia. Che poi, andrebbe ricordato, significa ben pochi cambiamenti rispetto all’attuale “liberi tutti”. Sul giornale di domani torneremo sul numero dei decessi, provando a capire età e patologie delle persone che non ce l’hanno fatta. Qui i numeri odierni dei contagi, ancora alti (7260 casi e 55 vittime).

CHE PARADISO PER LE MULTINAZIONALI. Sono usciti gli ultimi dati (riferiti al 2018) su quanti profitti le multinazionali hanno spostato verso paradisi fiscali: il 40% (oltre 900 miliardi). Colossi come Apple, Google, Starbucks, Ikea o Starbucks sono riusciti in questo modo a pagare sempre meno tasse. Sul Fatto di domani vedremo come l’Italia abbia perso in questo modo ben 6,6 miliardi di entrate solo sui profitti, a favore (anche) di paesi europei come Olanda, Irlanda e Lussemburgo.

IL RAVE DELLA DISCORDIA (POLITICA). Si è concluso questa mattina lo sgombero pacifico dell’area nei pressi del lago di Mezzano, nel Viterbese, dove era in corso da sei giorni un raduno musicale. Un ragazzo era stato trovato morto dopo le prime ore e numerose sono state le chiamate al 118. Le forze dell’ordine hanno sequestrato due furgoni con materiale acustico e gruppi elettrogeni, uno dei quali aveva tentato di forzare il posto di controllo a uno dei varchi di uscita. Oltre tremila le persone identificate. Ecco le immagini della zona. La vicenda ha scatenato non poche polemiche politiche: in molti, soprattutto nel centrodestra, hanno chiesto le dimissioni della ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. Sul giornale di domani ricostruiremo le vere responsabilità di chi ha lasciato che migliaia di giovani stazionassero per giorni nell’area, in barba a tutte le disposizioni anti Covid.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

I giorni passano ma Durigon resta al suo posto. Dopo 14 giorni, il premier Draghi non ha ancora speso una parola sul sottosegretario leghista che vorrebbe intitolare il parco Falcone e Borsellino di Latina ad Arnaldo Mussolini. Sul giornale di domani leggerete un’intervista a Claudio Fava. Firma qui la nostra petizione.

Conte nel regno di De Luca. Oggi il leader dei 5Stelle è stato a Salerno, da sempre feudo del governatore campano. Vincenzo Iurillo ci racconterà com’è stato accolto.

Sciascia, quel raccomandato. Con un’esclusiva il nostro Marco Lillo riporta alla luce un interessante documento sul grande scrittore.


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