Il Fatto di domani. Il Garante sblocca Rousseau, ma la guerra continua. Brusca, il giustizialismo “peloso” di Salvini (e dei giornaloni)

Di Il Fatto Quotidiano
1 Giugno 2021

DAL GARANTE SCACCO A ROUSSEAU. Il Garante per la protezione dei dati personali ha ordinato all’Associazione Rousseau di consegnare al Movimento 5 Stelle tutti i dati personali degli iscritti al Movimento. Una decisione tanto attesa: “Il provvedimento fa chiarezza e spazza via qualsiasi pretesto, confermando le ragioni del M5S. Ora si parte, si guarda avanti. Sarà la nostra comunità a indicare la rotta. Non c’è un minuto da perdere, ci sono tanti cittadini a cui ridare voce”, esulta Giuseppe Conte su Twitter. Ma basterà a chiudere la questione? A giudicare dalle parole di Davide Casaleggio (che potrebbe fare ricorso) pare di no: “Il Garante ha stabilito che se i dati vengono richiesti dal titolare, il responsabile dei dati deve consegnarli. Quello che non è chiaro e che il Garante non specifica nel suo atto un l’aspetto fondamentale: indica di consegnare genericamente i dati al Movimento, ma non indica chi sia la persona che riveste il ruolo di rappresentante legale, quindi il legittimo titolare dei dati al quale Rousseau può consegnarli”. Sul Fatto di domani vedremo cosa succede ora nei 5 Stelle, con l’intervista a un big del partito.

IN CAMPANIA IL VITALIZIO È PER SEMPRE. Nel 2019, con uno slancio di equità, la Regione Campania aveva cancellato la reversibilità per i vitalizi dei consiglieri. Ora, dopo il caso Formigoni & c., il vento è cambiato: la Regione, con un blitz in aula, ha reintrodotto la possibilità anche per i familiari del politico, una volta morto, di ottenere l’assegno. Il vitalizio torna ad essere per sempre. Poi in Sardegna dove la procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta ( a seguito degli articoli del Fatto) sulla nomina dei direttori generali (senza requisiti). Vicenda che – come vedremo – si intreccia con la scelta del Responsabile Anticorruzione. Nel registro degli indagati è finito, tra gli altri, il governatore Christian Solinas. Infine in Calabria dove regna il caos per le prossime amministrative. Il centrosinistra è in difficoltà, Nicola Irto, il candidato a governatore si è ritirato.

GIUSTIZIA SÌ, MA AD PERSONAM. “Una schifezza. Con tutto il rispetto delle norme, ma bisogna cambiare questa legge. Brusca è una bestia che non può uscire dalla galera”, dice Matteo Salvini a proposito dell’uscita di prigione del mafioso. Una vicenda su cui non c’è nulla di strano anche per Maria Falcone: la sorella del giudice ucciso ricorda che fu il fratello a ispirare la normativa che ora permette al boss di lasciare il carcere. Una visione – quella del leader della Lega – delirante, visto che da un lato dice che Giovanni Brusca in libertà è una schifezza, dall’altro si presenta insieme a quelli che vogliono l’abolizione dell’ergastolo, cioè i radicali, per i referendum sulla giustizia. Un doppio binario che – come vedremo sul Fatto di domani – caratterizza buona parte della politica e della stampa. Per esempio nel caso della strage della funivia – dove non ci sono politici coinvolti – nessuno si sogna di fare il garantista. A proposito della vicenda ha suscitato reazioni la sortita del gip che ha scarcerato due dei tre indagati: “Il pm fa il suo lavoro bene e io faccio il mio lavoro credo altrettanto onestamente. E’ il sistema, dovreste ringraziare che il sistema è così, dovete essere felici di vivere in uno Stato dove il sistema fa giustizia o è una garanzia e invece sembra che non siate felici”, ha detto il giudice di Verbania Donatella Banci.

ILVA, LA SENTENZA NON BASTA. Mentre l’ex governatore Nichi Vendola, parlando con i giornali, s’è scagliato contro la sentenza che lo riguarda, vedremo cosa ne pensa della questione Angelo Bonelli dei Verdi. Ma la condanna dei Riva per l’inchiesta “Ambiente svenduto” apre anche altri capitoli: il più triste è che le centinaia di parti civili che si sono costituite nel processo, molto probabilmente non vedranno mai i risarcimenti. Sul giornale di domani vedremo anche altri aspetti: dall’inquinamento di Taranto che non è affatto migliorato, alla drammatica situazione dei lavoratori del siderurgico.

IL COVID NON INSEGNA. Il concorsone di medicina generale per la formazione triennale di duemila medici quest’anno non si farà. Le Regioni non hanno provveduto a fare i bandi necessari. Un altro segnale della volontà di ridimensionamento della medicina territoriale, aldilà degli annunci. A livello nazionale mancano molti medici di base e ci sono tre regioni – Veneto, Emilia Romagna e Toscana – che spingono per il privato accreditato e per lo spostamento verso le assicurazioni. Una situazione non proprio rassicurante visto il perdurare della pandemia. Il tutto mentre il generale continua a promettere che “giugno sarà il mese della spallata al virus”, con “altri 800 punti vaccinali in arrivo”. Sempre in tema vedremo una falla che si è aperta del tanto agognato green pass. Qui i dati dei contagi di oggi.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE DOMANI

Dove produrrà Stellantis? Stellantis dovrà decidere a breve dove costruire il suo terzo hub europeo per la produzione delle batterie delle auto elettriche, concorrono Italia e Spagna e il governo italiano sta facendo pressioni perché venga scelto il nostro Paese. Poi un’altra questione: i numerosi incontri tra il ministro della Transizione Cingolani e i vertici dell’ex Fca.

Siri, la situazione si aggrava. La procura di Milano ha chiuso le indagini sul caso mutui sospetti che vede indagato Armando Siri. Nei guai anche capo della segreteria e altre due persone.

Spagna-Marocco, la guerra silenziosa. Oggi depone davanti al giudice spagnolo, Brahim Gali, il leader del Fronte Polisario accusato di crimini contro l’umanità arrivato in Spagna ad aprile e causa del rinnovato attrito tra i due Paesi. Da qui nasce lo scontro tra Madrid e Rabat (che vuole che venga consegnato alle loro autorità) che ora potrebbe acuirsi.

Radar. Barbara Spinelli ci parla della “restaurazione” di Draghi.

Secondo tempo. Le lettere inedite (raccolte in un libro) di Proust alla mamma ebrea.

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