Usi e consumi

Truffe online L’ultima è la finta diretta Facebook con C. Ronaldo

Di V. d. s.
31 Agosto 2020

Alzi la mano chi, praticante assiduo dei social network, non abbia avuto almeno un contatto che sia finito nella rete delle finte dirette di Cristiano Ronaldo. La truffa è la seguente: sul rullo delle notizie di Facebook appare un video con il bollino della “diretta” e il (bel) viso di Cr7. Sembra stia davvero parlando con gli spettatori. Accanto, un indovinello e una didascalia che invita a risolvere l’arcano per vincere i 5mila dollari destinati ai primi 2.500 utenti. Facile, si posta la risposta nei commenti e immediatamente si riceve un messaggio privato che può invitare a fare due cose per poter poi avere accesso agli agognati dollari: condividere il video della diretta in dieci gruppi attivi di Facebook e poi contattare i gestori della pagina dicendo “fatto”. A quel punto, l’ultimo passaggio: la richiesta di dati e coordinate bancarie che, come avvisano continuamente – e come hanno fatto anche questa volta – Polizia Postale & C. non bisogna mai fornire online.

Il livello di raffinatezza dell’operazione è impressionante: la finta diretta è composta da una lunga serie di reali dirette di Ronaldo “incollate” per un totale di circa quattro ore, con la consapevolezza che ogni utente ne vedrà solo una piccola parte e quindi crederà sia autentica, registrata in quell’esatto momento. C’è poi un vero e proprio esercito di pagine che, contemporaneamente, lanciano il video-truffa in ogni angolo del social intercettando una platea enorme e amplificandolo, con il trucchetto “condividi se vuoi i soldi” con la complicità degli utenti. Un mostro di quella che viene definita “ingegneria sociale”, insomma: con tecniche raffinate, umane o artificiali, si può evincere molto di una persona dai social network, anche risalire alle sue password.

Ancora una volta, poi, la truffa coinvolge l’immagine di un vip super-ricco, portando l’utente a pensare che sia verosimile che voglia donare qualche milione al “popolo” per festeggiare, per dire, l’arrivo di un figlio o – come era accaduto con la maxi truffa in cui si prometteva di moltiplicare per mille le donazioni in bitcoin – per essere solidale nell’emergenza Covid: in quel caso si era riusciti a prendere il controllo addirittura degli account ufficiali Twitter di Obama, Elon Musk, Bill Gates e altri. Dietro c’era una rete creata online da giovani e giovanissimi americani che probabilmente non si erano nemmeno mai incontrati. Non è escluso che pure stavolta l’organizzazione sia tanto criminale che “virtuale”.

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