Il Fatto di domani. Bari, dopo gli arresti i 5S escono dalla giunta regionale pugliese. Conte presenta a Emiliano un patto per la legalità. Strage di Suviana, 5 morti: accertamenti sugli appalti

Di FQ Extra
11 Aprile 2024

DOPO GLI ARRESTI A BARI, I 5S FUORI DALLA GIUNTA IN PUGLIA. CONTE: “SERVE PULIZIA, NON TORNIAMO ALL’EPOCA DI MANI PULITE”. Visto il terremoto politico e giudiziario, l’esito sembrava scritto. Il Movimento 5 Stelle si è tirato fuori dalla coalizione che sostiene il presidente Michele Emiliano al Consiglio regionale della Puglia. Succede nel giorno in cui è finito ai domiciliari l’ex assessore regionale Alfonso Pisicchio, considerato un fedelissimo di Emiliano. È la terza inchiesta scattata in pochi giorni sul capoluogo pugliese, dopo quella che ha coinvolto l’assessora Anita Maurodinoia per voto di scambio e i 130 arresti di febbraio legati a una municipalizzata del Comune. “Rinunciamo ai ruoli di governo, lasciamo i nostri posti in giunta, rimettiamo tutte le deleghe comprese quelle della vicepresidenza del consiglio. Crediamo sia l’unico modo per dare una forte scossa”, ha detto l’ex presidente 5S in consiglio, in conferenza stampa con Conte. “È il momento di fare pulizia e tabula rasa. Dobbiamo fare in modo che un’onda di legalità travolga la politica e gli dia ossigeno. Non possiamo permettere che ritorni l’epoca di Mani Pulite quando la politica non ha dato segnali di reazioni”, ha aggiunto il leader del Movimento. Conte ha chiesto a Emiliano di sottoscrivere un patto per la legalità per le candidature. Il presidente pugliese oggi ha dichiarato che “tutte le diverse indagini in questo momento in corso da parte della Procura di Bari non hanno mai riguardato l’attività istituzionale della giunta in carica”. Sul Fatto di domani faremo uno screening della giunta e vedremo se è vero. Leggerete anche un’intervista al presidente pugliese, dove gli chiederemo di rispondere punto per punto sui fatti, e soprattutto della politica del trasformismo che sembra essere all’origine degli inciampi di una giunta che ha indubbi meriti nella lotta antimafia.


SUVIANA, I MORTI SALGONO A 5, ANCORA 2 DISPERSI. “SITUAZIONE SIMILE ALLA COSTA CONCORDIA”. ACCERTAMENTI SUI SUBAPPALTI. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno individuato oggi i corpi della quarta e della quinta vittima della strage della centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana sull’Appennino bolognese. Uno di loro è un 57enne dipendente Enel Green Power. Il procuratore di Bologna ha fatto sapere che sono in corso “accertamenti su appalti e subappalti”. L’ad di Enel Green Power Bernabei ha ribadito, come ieri, che “non c’è nessuna catena di subappalti. Le aziende hanno scelto in autonomia”. Intanto oggi a Bologna ha sfilato il corteo convocato da Cgil e Uil contro la piaga dei morti sul lavoro. C’era anche il Vescovo Matteo Zuppi. Il sindaco del capoluogo emiliano, Matteo Lepore, ha chiesto a Enel e alle altre ditte di mettere “subito a disposizione tutte le informazioni che hanno. Collaborino con la giustizia, come dicono di voler fare, ma lo dimostrino subito perché il nostro territorio metropolitano è già stato troppo ferito e martoriato nella storia di questo Paese”. Sul Fatto di domani leggerete la nostra inchiesta sulla tragedia.


EXOR, ELKANN DISTRIBUISCE 100 MILIONI DI DIVIDENDI ALLA FAMIGLIA E RICORDA “IL CORAGGIO DI MARCHIONNE”. MENTRE STELLANTIS SI DEFILA DALL’ITALIA. La holding della famiglia Agnelli Elkann, la Exor, ha chiuso il 2023 con un utile consolidato di 4,19 miliardi, 33 milioni in meno dell’anno, ma il dividendo ordinario cresce. Sarà di circa 100 milioni, pari a 0,46 euro per azione, mentre nel 2023 era stato di 0,44 euro per azione. Il presidente John Elkann nella lettera agli azionisti ha ricordato Sergio Marchionne, a cinque anni dalla scomparsa, e sostiene di vedere “lo stesso coraggio nelle persone della leadership di Stellantis”. Infatti l’azienda continua a delocalizzare, abbandonando i siti industriali in Italia. Il governo italiano continua a puntare a ridurre lo scarto amplissimo tra auto immatricolate e auto prodotte in Italia, per garantire almeno 1 milione di veicoli l’anno assemblati nelle fabbriche italiane. “Stiamo lavorando per mettere in condizione Stellantis di produrre almeno un milione di veicoli nel nostro Paese. Per sostenere il sistema dell’indotto è assolutamente necessario arrivare a 1,4 milioni di veicoli”, ha detto il ministro delle Imprese Adolfo Urso. Attualmente l’ex Fiat produce 450 mila auto. Urso ha ribadito che se l’accordo non si troverà l’Italia aprirà la porta ad altri produttori, perché “siamo un libero mercato”. Carlos Tavares, l’ad del colosso automobilistico a guida francese, ha commentato: “Se qualcuno vuol far arrivare competitor cinesi sarà responsabile di decisioni impopolari. Ci saranno vittime”. Come contropartita Tavares ha parlato di allungare di 3 anni, cioè fino al 2030, la produzione della Panda a Pomigliano (l’accordo scade nel 2027). Sul Fatto di domani leggerete la nostra analisi dei conti Exor, e parleremo anche dello stipendio milionario dell’ad di Stellantis.


GUERRA RUSSIA-UCRAINA, IL PARLAMENTO APPROVA LA NUOVA LEGGE SUL RECLUTAMENTO. ZELENSKY INCALZA PER LA DIFESA AEREA. I russi hanno sparato oltre 40 missili e circa 40 droni contro obiettivi in Ucraina durante la notte e stamane, dice oggi il presidente Zelensky, che ha denunciato attacchi contro strutture critiche tra cui quelle elettriche. A Kiev in particolare è stata completamente distrutta la centrale elettrica di Trypilska e la città è stata cinque ore sotto allarme antiaereo, oltre che al buio. Colpite anche Zaporizhzhia, Odessa e Leopoli. A Kharkiv 200 mila persone sono senza luce dopo un bombardamento della rete elettrica. “Tutti i nostri partner si rendono conto di quanto sia cruciale per l’Ucraina la necessità di una difesa aerea. Abbiamo bisogno di difesa aerea non di lunghe discussioni”, è il commento del presidente ucraino. Dopo mesi di stallo, il governo Zelensky oggi ha approvato la contestata e impopolare legge sul reclutamento, dopo aver già abbassato l’età per l’arruolamento degli uomini da 27 a 25 anni. La legge obbliga le autorità a permettere la rotazione dei soldati impiegati al fronte, che non ruotano da 36 mesi, allentando le norme per l’accettazione delle regole. Entrerà in vigore un mese dopo che il presidente Volodymyr Zelensky l’avrà firmata, ma non è chiaro quando lo farà. Ci sono voluti mesi perché firmasse la legge che abbassa l’età di leva.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Carcere per i giornalisti, la destra accelera. Come anticipato ieri da Giacomo Salvini sul fattoquotidiano.it, Fratelli D’Italia ha presentato emendamenti alla norma sulla diffamazione per aumentare le multe e reintrodurre l’ipotesi del carcere per i giornalisti. Forza Italia e Lega si sono detti contrari.

Gaza, “gli Usa temono che la maggior parte degli ostaggi siano morti”. Funzionari americani temono che gran parte degli ostaggi israeliani tenuti ancora prigionieri da Hamas a Gaza siano morti, scrive il Wall Street Journal. Il report arriva nel mezzo dei colloqui per un accordo sulla tregua, con alcune fonti di Hamas che nei giorni scorsi hanno indicato di non essere in grado di rintracciare i 40 ostaggi vivi che Israele chiede nelle trattative. Si ritiene che a Gaza siano rimasti 129 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre. L’Idf ha confermato la morte di 34 di questi. Oggi i raid israeliani hanno ucciso un dipendente della mezzaluna rossa e colpito un convoglio dell’Unicef.

Rumors: “Amadeus verso l’addio alla Rai”. Si parla di un accordo col Nove. Mentre il mondo della tv si interroga sul suo futuro professionale, Amadeus ha annunciato su Instagram che condurrà il concerto-evento “Una Nessuna Centomila in Arena” l’8 maggio in prime time su Rai1.


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