Il Fatto di domani. Voglia di larghe intese, “l’agenda Draghi-Meloni” prende forma. Gli ultimi sondaggi, da domani stop

Di FQ
9 Settembre 2022

“POLITICA, LETTA PARTE IN TOUR, CONTE RIPARTE DA ROMA. Mentre Enrico Letta comincia oggi il suo tour elettorale su bus elettrico, deve fare i conti con l’ennesima gaffe. Il segretario dem ha chiamato in causa perfino il Presidente della Repubblica nel tentativo di sfidare il primato di Fratelli d’Italia. Il rischio, secondo il leader Pd è che la destra al governo punti a destituire Sergio Mattarella e piazzare un altro presidente secondo la logica del presidenzialismo. Solo che gli analisti sono concordi sul fatto che la destra riuscirà da sola a ottenere i 2/3 dei seggi necessari per una modifica costituzionale. Nel frattempo Giuseppe Conte, forte dei sondaggi specialmente al Sud dove sarebbe il primo partito, ha presentato il suo programma sferzando i partiti sul reddito di cittadinanza: “Gente che guadagna 500 euro al giorno va contro chi guadagna 500 euro al mese. Noi lottiamo contro i privilegi, siamo una forza non condizionabile dai potentati economici, finanziari e politici, per questo siamo scomodi”. Per poi dire che “sbarrerà la strada ai miliardi spesi per investimenti militari” e sulle larghe intese: “stanno preparando l’accozzaglia, noi non ci siamo”. Sul giornale di domani i punti cardine dei 5 Stelle.

Sul Fatto di domani continueremo la nostra rassegna di interviste sullo stato di salute del Pd e il posizionamento sempre più centrista del partito di Letta, ascoltando il punto di vista di Massimo D’Antoni, professore di scienza delle finanze al Dipartimento di Economia Politica e Statistica dell’Università di Siena.


OGGI ULTIMI SONDAGGI, DA DOMANI LO STOP. Oggi è l’ultimo giorno in cui si possono pubblicare le stime dei sondaggi elettorali. Sul giornale di domani non leggerete più cifre perché scatta la legge sulla par condicio pre-voto. Fratelli d’Italia aumenta a tre i punti di vantaggio sul Pd mentre M5S agguanta la Lega al terzo posto. Sono le intenzioni di voto registrate dal sondaggio settimanale di Termometro Politico realizzato tra il 6 e l’8 settembre. FdI cresce al 25,2% mentre il Pd è in calo al 22,2%. La Lega perde lo 0,6% scivolando al 13,3% dove viene raggiunta dal M5S, in crescita di quasi due punti rispetto alla rilevazione della settimana precedente. Forza Italia al 7,2% rimane davanti ad Azione/Italia Viva stabile al 5,1%. Sotto la soglia di sbarramento tutti gli altri partiti. Secondo il sondaggio di Demos condotto per Repubblica FdI al 24,6%, il Pd al 22,4%, il M5s al 13,8% e la Lega al 12%. Da Quorum/Youtrend per Skytg24, il partito di Meloni sarebbe al 25,3%; Pd al 21,2%; Lega al 12,9% e M5s al 13,8%. Mentre anche la fotografia scattata da Ipsos per il Corriere della Sera dà FdI, M5s e Terzo Polo in crescita, e una flessione del Pd e della Lega.


VOGLIA DI LARGHE INTESE: DA CALENDA A MELONI. “Non governerò mai con Meloni”, ha scandito Letta in un’intervista tv ieri sera. Il segretario Pd, oltre ad aver impostato una campagna sull’allarme fascismo e sul “o noi o loro”. Ma grattando oltre la propaganda la realtà sembra diversa. La stessa Giorgia Meloni sembra pronta a piegarsi alle logiche della governabilità italiana. Lo ha chiarito oggi in un’intervista su Avvenire, Guido Crosetto, ex deputato molto vicino alla leader di FdI: “Per il bene dell’Italia, Giorgia, se servisse in un momento particolarmente difficile o tragico, parlerebbe con Letta e chiamerebbe Letta senza nessuna esitazione, così come Conte o Calenda. Se è in gioco il destino dell’Italia, tutti devono collaborare. Penso che i primi ad averne piena consapevolezza siano Mattarella e Draghi”. In soldoni, un’apertura alle larghe intese, che circola sottotraccia nelle dichiarazioni di diversi esponenti politici e di cui esploreremo i contorni sul Fatto di domani.


LA TV E LA CAMPAGNA ELETTORALE: APRE LA FESTA DEL FATTO QUOTIDIANO A ROMA. Da oggi fino a domenica torna la festa del Fatto Quotidiano, con tutte le nostre firme e tanti ospiti. Si parlerà dei temi più scottanti dell’attualità con tanti ospiti rilevanti, tra cui un nutrito parterre di politici in campagna elettorale. Qui il programma per l’evento che si terrà alla casa del Jazz a Roma (Viale di Porta Ardeatina, 55) il 9-10 e 11 settembre. Ad inaugurare la tre giorni a cui vi invitiamo a partecipare, un dibattito dedicato all’eterno ruolo della televisione nella vita politica del Paese: tra guerra ed elezioni (e con un occhio alla crisi energetica). A moderarlo la vice direttrice del fatto quotidiano Maddalena Oliva, gli ospiti erano la conduttrice di CartaBianca (Rai3) Bianca Berlinguer, il conduttore di Dritto e Rovescio (Rete4) Paolo Del Debbio, il direttore del Tg di La7 Enrico Mentana e il fondatore ed editorialista del Fatto Quotidiano Antonio Padellaro.


L’UE IN STALLO SUL GAS: NIENTE DECISIONI FINO A OTTOBRE. A 198 giorni dall’inizio della guerra e con il prezzo del gas attestato sui 207 euro MWH, in Europa si prende tempo. Nel giorno dell’attesissimo vertice dei ministri dell’energia europei sulla crisi del gas, perfino Mattarella ha fatto un appello alla Ue perché proceda “con urgenza” sul price cap. E la Commissaria europea all’energia Kadri Simson ha ammesso che il price cap ha senso solo sul gas russo. Mentre i ministri Ue dell’Energia hanno chiesto che entro metà settembre la Commissione europea tra l’altro “proponga interventi di emergenza e temporanei, incluso il price cap sul gas”. E nelle conclusioni del vertice si legge che “misure specifiche dovrebbero anche aiutare a limitare l’impatto degli alti prezzi del gas sui mercati dell’elettricità Ue e i prezzi dell’energia per i consumatori”. Buoni propositi, quindi. La sostanza dell’incontro è tutta nei tempi: se anche venisse varato un tetto a ottobre, ciò accadrebbe troppo tardi, quando ormai i danni economici saranno fatti. Anche perché alcuni Paesi, tra cui i falchi del nord, sono ancora contrari a un price cap generalizzato. E fortuna che Cingolani alla vigilia aveva assicurato che ci sarebbe stata una “larghissima maggioranza sul tetto”.


ELISABETTA IL RE CARLO III PARLA ALLA NAZIONE, DOMANI SARÀ PROCLAMATO. Re Carlo III ha lasciato la residenza di Balmoral in Scozia, dove ieri è morta la regina Elisabetta, per rientrare a Londra, dove ha incontrato la neo-premier Liz Truss. Mentre pubblichiamo questa newsletter terrà il suo primo discorso alla Nazione come nuovo re. Domani sarà formalmente proclamato. Intanto il sito della monarchia britannica ha aggiornato il titolo riconosciuto a Camilla, seconda moglie di Carlo, che diventa “Sua Maestà la Regina Consorte”. Oggi, dalla cattedrale di Saint Paul fino a Westminster, i rintocchi delle campane a morto in memoria della regina, il segnale che mette in moto anche formalmente la macchina del lutto ufficiale, segnata a seguire dalle 96 salve di cannone. I funerali solenni dovrebbero tenersi lunedì 19 settembre all’abbazia di Westminster. La nostra Sabrina Provenzani parlerà del vecchio e nuovo corso della monarchia con Simon Jenkins, ex direttore del Times.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Disastro della scuola. Il ministro Bianchi è tornato oggi a difendere la riforma sul docente esperto, prevista nel Pnrr, ma la settimana prossima gli istituti italiani di ogni grado riapriranno con pesanti problemi di organico e carenza di mezzi. Nessuna traccia di “migliorie”.

Ucraina, la controffensiva di Kiev. Dopo aver visitato Zelensky a Kiev, oggi Blinken è a Bruxelles per incontrare vertici Nato. L’Ucraina ieri ha riferito di aver conquistato 700 km di linea di fronte, oggi Zelensky ha detto che sono mille e promette la presa di Kupiansk a Kharkiv. Vedremo come stanno le cose. Oggi l’Ecofin ha stanziato altri 5 miliardi per l’Ucraina.

Cinema, il toto-premio. Domani al festival del cinema di Venezia verrà assegnato il Leone d’Oro. Vedremo chi sono i papabili.

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