L'orrore

Christine Spengler: “Per mostrare la guerra, non servono foto insanguinate”

In mostra a Parigi - La fotoreporter: “Il ricordo di Phnom Penh, in Cambogia, distrutta 40 anni fa, mi fa pensare a Kharvik, a Mariupol oggi, forse Kiev domani. Ho visto donne tenere con un braccio un bambino, con l'altro un fucile. Ho assistito a 14 conflitti, non esiste un ‘modo femminile’ per raccontarli”. I suoi scatti si possono ammirare nell'esposizione “Femmes photographes de guerre”

Di Luana De Micco
8 Marzo 2022

La foto si intitola “Il bombardamento di Phnom Penh”. Era il 1975 e Christine Spengler aveva 30 anni. Le bombe dei Khmer Rossi avevano distrutto la capitale della Cambogia, ma nello scatto non si vedono morti, solo la devastazione della guerra. Un paesaggio apocalittico. “Questa foto mi fa pensare a Kharvik, a Mariupol, oggi, forse […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.