Il Fatto di domani. Mosca-Kiev, negoziati falliti tra bombe e minacce. La guerra del grano preoccupa Italia (e Paesi poveri). Sindacati contro sulla marcia per la Pace

Di FQ EXTRA
3 Marzo 2022

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UCRAINA-RUSSIA, TRATTATIVA FALLITA. PUTIN AMMETTE I MORTI. Mentre in Ucraina si continua a sparare, le delegazioni di Mosca e Kiev si incontrano a Brest in Bielorussia. Sul tavolo un improbabile cessate il fuoco che cozza con le parole di Putin: “Completeremo gli obiettivi in ogni caso” ha detto il presidente russo a Macron. Trattative terminate poco fa con un nulla di fatto: i delegati hanno chiesto, infatti, un nuovo incontro. L’unico risultato è stata la concessione dei corridoi umanitari con un cessate il fuoco temporaneo. Stasera Putin ha parlato e ha riconosciuto i morti russi, ha che le famiglie saranno ricompensate e ha chiesto un minuto di silenzio per loro. Ma gli intenti di pace cozzano con i fatti, visto che – come dicevamo – nel Paese assediato continuano i combattimenti: a Chernihiv, nel Nord dell’Ucraina, vicino al confine russo e bielorusso, 33 civili sarebbero morti in un raid che ha colpito scuole e case civili. Mentre I bombardamenti su Kharkiv hanno ucciso 34 civili in 24 ore, città, assieme a Kherson, dove la situazione è drammatica. Mentre Mariupol è accerchiata dalle truppe russe. E, secondo fonti Usa, i russi starebbero preparando anche lo sbarco per conquistare il porto strategico di Odessa, dove è stato affondato anche un cargo mercantile battente bandiera panamense. Inquietanti sono le parole del presidente Ucraino Volodymyr Zelensky, secondo cui “se il Paese cade, la Russia si prenderà i Paesi Baltici e l’Europa orientale”. Come quelle del giornalista russo, caporedattore della Novaya Gazeta e Premio Nobel per la pace, Dmitri Muratov: “Il vero pericolo oggi è la minaccia nucleare, una possibilità che è diventata reale dopo le parole di Putin. Io temo che qualcuno al Cremlino sarà tentato prima o poi di premere il bottone rosso”. Sul giornale di domani troverete le cronache dei nostri inviati dal teatro dei combattimenti e vedremo se il tavolo dei colloqui produrrà passi avanti.

I “PUTINIANI” DI RIOTTA E I SINDACATI SPACCATI SULLA PACE. Un milione di profughi è in arrivo in Europa, e c’è già chi storce il naso (Lamorgese parla di 6-7 milioni di persone in arrivo), a iniziare dai paesi dell’Est le cui frontiere combaciano con l’Ucraina. Ma anche la Germania è sulle spine, visto che molti fuggitivi vorrebbero arrivare a Berlino perché è il vero Occidente che li può proteggere, garanzie che non può dare un pese in bilico come la Moldavia (che oggi ha presentato la domanda di adesione alla Ue). Ma in Italia c’è anche un altro fronte sempre aperto: oggi Gianni Riotta ha proseguito la sua polemica, inserendo nel suo articolo tra i putiniani, anche barbara Spinelli, solo perché aveva osato criticare il “pensiero unico” sull’allargamento della Nato a Est, tema affrontato anche in passato da statunitensi e inglesi che nessuno si sognerebbe mai di additare come filo-russi. Sulla questione ospiteremo anche il commento dello storico Silvio Pons. Sul giornale di domani vi racconteremo cosa c’è dietro la “crociata” di Riotta. Ma la guerra, come vedremo, divide anche i sindacati, con la Cisl che si sfila dalla manifestazione per la pace prevista sabato. A tal proposito sul Fatto di domani troverete l’intervista a Zanotelli.

LA GUERRA DEL GRANO (E DEL GAS). Sale ancora il prezzo del grano e raggiunge i massimi dal 2008 (37,5 centesimi al kg) e salgono anche le quotazioni di mais e soia: fattori che stanno mettendo in crisi l’alimentazione degli animali nelle stalle mentre le industrie della pasta e del pane lanciano l’allarme scorte. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulle quotazioni mondiali al Chicago Board of trade, punto di riferimento per le materie prime agricole. Una emergenza mondiale che riguarda direttamente l’Italia che importa il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais. Il problema è che Russia e Ucraina sono tra i p0iù grossi fornitori mondiali di queste materie prime. Ma è un problema che rischia di incrinare gli equilibri mondiali: Save the Children parla di milioni di bambini a rischio fame proprio per l’impennata dei prezzi. E molti stati di Africa, Asia e medio Ordiente potrebbero andare incontro a una nuova emergenza cibo. A questa partita si unisce quella del gas: oggi, dopo un drastico calo nelle ultime ore, i flussi di gas russo attraverso il gasdotto Yamal-Europa, che trasporta il metano verso la Germania attraverso la Polonia, si sono interrotti. Sul fatto di domani vedremo cosa sta succedendo. Altra questione, legata alle sanzioni, è quella del debito russo: Mosca ha sospeso il pagamento delle cedole sui bond e ha vietato alle società russe il pagamento di dividendi agli azionisti fuori dal Paese. Cosa questa che rafforza i timori di chi, come Jp Morgan o l’Institute of International Finance, evoca la concreta possibilità di un default della Russia.

LONG COVID, PAZIENTI CHE NON GUARISCONO. Oggi il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha tracciato la via verso la fine delle restrizioni per contenere il Covid. Dopo la fine dello stato di emergenza il 31 marzo, “la prima cosa da fare è togliere la distanza tra le persone, tornando a usufruire della capienza normale allo stadio o in ufficio e lasciando però la mascherina al chiuso”. Sileri prevede, intorno alla metà di aprile, la possibilità di togliere la mascherina anche nei locali al chiuso. Col tempo andrà in pensione il green pass. Il sottosegretario è favorevole a rimodulare il certificato “fino all’abolizione in maniera graduale dal mese di aprile, con una progressività soprattutto sul lavoro”. Intanto, emergono nuove ipotesi sul long Covid, la malattia che si manifesta nel lungo termine. La rivista scientifica Nature Communications usa la metafora del giocare a nascondino. È quanto suggeriscono due studi coordinati da Imre Berger alla University of Bristol (Inghilterra) e Joachim Spatz al Max Planck Institute for Medical Research a Heidelberg (Germania). Il medesimo paziente, infatti, può contagiarsi con diverse varianti. “Alcune potrebbero usare le cellule renali o la milza come una nicchia per nascondersi dalle difese immunitarie – spiega la ricercatrice Kapil Gupta -, mentre il resto dell’organismo è occupato a difendersi dal virus dominante”. Ma non esiste un elenco completo e condiviso dei sintomi: l’Oms ne ha contati oltre 200. Tra cui ansia, depressione o problemi del sonno. Un recente studio pubblicato su Nature Medicine ha esaminato più di 150 mila pazienti Covid: aumenta il rischio di patologie cardiovascolari; le probabilità di ictus salgono del 52%; il pericolo di scompenso cardiaco del 72%. Secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal, per i pazienti Covid il rischio di soffrire di un disturbo mentale sale del 60%. Sul Fatto di domani racconteremo le storie dei pazienti che non guariscono. La pandemia infatti non è finita: oggi 41.500 nuovi positivi al Covid, 185 morti.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Il catasto spacca in due la maggioranza. Oggi in Commissione si vota la riforma del catasto, con una guerra in corso tra centrodestra e giallorosa.

Figli d’arte. Intervista del nostro Stefano Mannucci a Cristiano De Andrè, in occasione dell’uscita di un documentario su Sky.


Travaglio ad Accordi&Disaccordi (Nove): “Mandare armi in Ucraina? Non è scandaloso, ma il Parlamento andava investito al massimo”

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