Il Fatto di domani. Renzi come B, show in Senato (e il Pd fa da scudo umano). Ucraina, la posta in gioco delle sanzioni alla Russia

Di FQ Extra
22 Febbraio 2022

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OPEN, RENZI COME B. IL NOSTRO FACT-CHECKING DEL DISCORSO IN AULA. Come avevamo già annunciato sul Fatto di oggi, il Partito democratico ha scelto di votare a favore della relazione che solleva il conflitto di attribuzione contro i magistrati fiorentini che hanno indagato sul caso Open e nelle scorse settimane hanno avanzato una richiesta di rinvio a giudizio per Matteo Renzi e altri membri del “giglio magico”. Secondo il documento della Giunta delle immunità (proposto da Forza Italia e approvato in commissione con i voti della destra e di Iv), i messaggi scambiati su Whatsapp nel 2018 da Renzi, all’epoca senatore, vanno considerati come corrispondenza ordinaria, quindi i pm avrebbero dovuto chiedere l’autorizzazione al Parlamento prima di acquisirli. Unico tra i partiti di maggioranza a votare contro è stato il M5S: “Non contro Renzi, ma perché non ci sono i requisiti per chiedere un conflitto di attribuzione”, ha spiegato Giuseppe Conte. Renzi ha fatto un lungo discorso in aula, ripetendo il refrain di attacchi alla magistratura e tornando a professarsi vittima di un’operazione politica. Sul Fatto di domani faremo un fact checking del discorso di Renzi.

UCRAINA, USA E UE STUDIANO LE SANZIONI. Dopo il riconoscimento delle repubbliche separatiste del Donbass da parte di Mosca, oggi era il giorno della risposta occidentale, mentre la Russia ha approvato l’invio di truppe nei territori dell’est Ucraina. Europa e Stati Uniti hanno scelto la strada delle sanzioni economiche, e per tutto il giorno hanno tenuto molteplici incontri per dosare oculatamente le misure ed evitare che si ritorcano contro gli alleati. La più dura per ora è stata la Germania, che ha sospeso l’autorizzazione al (contestato) gasdotto Nord Stream 2, che avrebbe dovuto entrare in funzione a giugno e aumentare la fornitura di gas diretto tra Russia ed Europa (aggirando proprio l’Ucraina). La Casa Bianca, da sempre contraria al progetto, ha espresso apprezzamento per la decisione di Scholz, poi ha chiarito che considera la mossa di Putin come un’invasione in piena regola: Biden parlerà tra poco, e nel frattempo la Nato ha allertato 100 aerei e 120 navi. Londra invece ha colpito sul fronte finanziario, congelando gli asset britannici di tre oligarchi vicini a Putin e cinque banche russe. Domani il ministro degli Esteri Di Maio riferirà in Parlamento sulla situazione. Sul Fatto di domani dedicheremo ampio spazio alla crisi ucraina: oltre alla cronaca della giornata, approfondiremo la questione delle sanzioni andando a vedere quali interessi sono in gioco. Parleremo anche della principale causa scatenante di questa crisi: l’allargamento della Nato ai Paesi dell’est europeo, e poi ascolteremo le analisi dell’ex ambasciatore Sergio Romano e del politologo dell’Università di Monaco Carlo Masala, oltre a ospitare un intervento di Gad Lerner.

I MIGLIORI NEI GUAI: DRAGHI VERSO UN’ALTRA FIDUCIA. LA LEGA FORZA L’ELECTION DAY SUI REFERENDUM (E TORNA IL MES). Anche Mario Draghi (come gli altri leader) ha parlato di Ucraina, condannando la mossa della Russia come una inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale del Paese. Diverse forze politiche e anche il Copasir oggi gli hanno chiesto di prendersi la responsabilità di riferire in Parlamento sulla situazione e le sue implicazioni per la sicurezza nazionale, così nel pomeriggio il premier ha annunciato che lo farà la prossima settimana. Le sollecitazioni, comunque, gli arrivano anche su altri fronti. Dopo la tensione di ieri sulla mozione della Lega (poi bocciata) che chiedeva l’abolizione del green pass dal 1 aprile, il governo ha annunciato che metterà l’ennesima questione di fiducia sul decreto che ha sancito l’obbligo vaccinale per gli over 50. Un modo per tutelarsi da eventuali defezioni della Lega, che si mostra sempre più intenzionata a tirare la corda. Oggi il partito di Matteo Salvini è riuscito anche a far approvare un ordine del giorno che impegna l’esecutivo ad accorpare le elezioni amministrative con il referendum sulla giustizia. Vedremo se verrà dato seguito all’impegno. E poi c’è da registrare il grande ritorno del “Mes”, il famigerato meccanismo europeo salva Stati che oggi è stato rievocato dal ministro Brunetta in un’intervista. L’Ue ha colto la palla al balzo (nonostante l’Ucraina) e ha fatto sapere di aspettarsi “che l’Italia proceda con la ratifica del Trattato il prima possibile”. Conte è tornato a ripetere i motivi per cui è uno strumento che non serve, sul Fatto di domani vedremo come e perché il dibattito sta tornando d’attualità.

COVID, SCETTICISMO SULLA QUARTA DOSE PER TUTTI. Dal primo marzo gli stranieri che arrivano in Italia da Paesi extra-europei non dovranno più fare il tampone. L’ordinanza è stata firmata oggi dal ministro della Salute Roberto Speranza. Sarà sufficiente una delle condizioni del green pass: vaccinazione, guarigione o test negativo (qui tutte le regole). Così, per Pasqua i turisti non dovranno più fare i conti con l’intrico di regole anti-Covid nazionali. I ricercatori dell’Istituto superiore di sanità hanno pubblicato uno studio sulla mortalità da Covid nel nostro Paese, in cui si vede uno scarto molto forte tra l’età media dei decessi di persone non vaccinate (77 anni) rispetto a quelle immunizzate (85 anni). Oggi i nuovi casi sono oltre 60 mila e i morti 322. Mentre la campagna vaccinale ormai è ridotta ai minimi termini quanto a nuove dosi, sul Fatto di domani valuteremo l’ipotesi di fare un secondo richiamo (quarta dose) per tutta la popolazione con l’immunologo dell’università di Milano Mario Clerici, che spiegherà perché è scettico.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Fontana archiviato perché la Svizzera non risponde. Il gip di Milano ha archiviato il caso che vedeva indagato il governatore della Lombardia per autoriciclaggio e falso rispetto alla voluntary disclosure di 5,3 milioni di euro depositati su un conto alla banca Ubs di Lugano. L’archiviazione è stata richiesta dopo che la Svizzera non ha risposto alla rogatoria su quei conti. Fontana deve ancora rispondere dell’indagine sulla presunta frode dei camici.

Il caso Alex Pompa. Leggeremo le motivazioni della sentenza che ha assolto il giovane che ha ucciso il padre violento, che maltrattava la madre.

L’epidemia di oppiacei negli Usa. Intervistiamo Beth Macy, giornalista investigativa dal cui libro è stata tratta la serie Dopesick sulla dipendenza da farmaci oppioidi negli Usa.


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