Il Fatto di domani. Vaccini, la retromarcia del generale. E le Regioni non rispettano gli “ordini”. Condono, assalto per allargarlo

Di Il Fatto Quotidiano
12 Aprile 2021

VACCINI LUMACA. Il generale Figliuolo alla fine è tornato sui suoi passi, ridimensionando il mito dei 500 mila vaccini al giorno. Dato la cui lontananza dalla realtà era stata segnalata da più fonti già nei giorni scorsi. “Per la settimana 16-22 aprile si stimano circa 315 mila somministrazioni giornaliere negli oltre 2.200 punti vaccinali in tutta Italia attivi”, ha scritto la Struttura commissariale. Altra nota di rilievo è “l’ordine” impartito da Figliuolo per seguire criteri di età nella somministrazione dei vaccini. L’indicazione non è stata seguita da molte Regioni, dove sotto la voce “altri” continuano a rientrare le categorie più disparate. E lo testimonia la volata del governatore, Vincenzo De Luca: “In Campania non seguirò l’ordine per età. Dedicheremo la struttura pubblica a curare i fragili e le persone anziane ma lavoreremo anche sui settori economici”, una dichiarazione che ha suscitato le ire del Commissario e della ministra Gelmini. Sul Fatto di domani vedremo cosa non sta andando nella campagna vaccinale e a che punto è l’Italia, un tempo prima in classifica nella somministrazione delle dosi, in confronto agli altri Paesi europei (visto che i farmaci sono stati distribuiti in egual misura). Qui i numeri dei contagi di oggi.

I (POCHI) SOSTEGNI. Non sono certo arrivate le centinaia di pullman annunciati, ma alla manifestazione di #ioapro non sono mancate tensioni. Complice anche la partecipazione di Casapound, davanti a Montecitorio sono stati lanciati petardi contro la polizia. Ma a parte la piazza (sostanzialmente un flop per le poche presenze) il tema delle riaperture e dei risarcimenti c’è. Matteo Salvini spinge per uno scostamento da 50 miliardi per aiutare ristoratori e piccole imprese, ma il ministro dell’Economia, Daniele Franco, già frena: “Si parte dai 32 miliardi a salire”.

ASSALTO AL CONDONO. Scade il termine per presentare emendamenti al decreto Sostegni, ma la parte sotto “attacco” è quella relativa al tanto criticato condono (recentemente anche da Bankitalia e Corte dei Conti). Il centrodestra ha presentato correzioni per allargare le maglie della sanatoria. Tanto che i sindacati chiedono lo stralcio della norma dal decreto.

L’AMAREZZA DI CONTE. Dallo scontro tra Movimento 5 Stelle e la piattaforma Rousseau di Casaleggio jr alla spinosa questione delle correnti interne, rilanciata da Vincenzo Spatafora: “Anche l’assemblea di ieri ha confermato che esistono esperienze e competenze che da tempo attendono di essere valorizzate. Sono emerse molte posizioni in contrasto tra loro; a Conte spetta una sintesi non facile”, ha detto il deputato M5S al Corriere. Tutte questioni che – come riferisce chi gli è vicino – hanno amareggiato l’ex presidente del Consiglio. Sul giornale di domani i dettagli e cosa prevede per il futuro.

DALLA LIBIA CON FURORE. Dopo le tensioni con l’Europa e con Draghi, Erdogan si appresta alla due giorni di incontri in Libia. Come vedremo gli interessi dei due Paesi si intrecciano e sono diverse le questioni sul tavolo: dalla protezioni militare di Ankara alla corsia preferenziale per gli scambi economici (petrolio in primis). Ci aiuterà nella comprensione il professore turco Mehmet Altan.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE DOMANI

Parla il “faccendiere” vicino alla Lega. Sul giornale di domani la divertente intervista a Gianmario Ferramonti.

Il solito Minoli. Minoli torna a chiedere alla Rai di prendersi il suo archivio, un tesoretto di 180 milioni di euro. Però, come vedremo, può avanzare queste pretese grazie a un regalo di Mauro Masi quando era dg della Rai.

L’Iran radioattivo. Ci occuperemo del dottore Stranamore pakistano, l’uomo che diede impulso al progetto del nucleare iraniano. Sono suoi i progetti che alimentano l’arricchimento di uranio delle centrali degli ayatollah.

Togliere ai ricchi. Il nostro Gad Lerner torna sull’ipotesi di una tassa patrimoniale.

Secondo tempo. Troverete in esclusiva un racconto dello scrittore Georges Simenon in anteprima per il Fatto (tratto da un suo lavoro inedito).

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