L’inchiesta

Università, sospeso l’ex ministro Fantozzi: “Condizionava le abilitazioni. Può ripetere il reato”

Firenze - Interdetti altri 6 docenti di Diritto tributario per corruzione nelle prove di abilitazione

13 Febbraio 2018

Altri sei professori interdetti nell’inchiesta che ha travolto il dipartimento di Diritto tributario. Il gip di Firenze, Angelo Antonio Pezzuto, ha interdetto per 9 mesi l’attuale rettore dell’Università telematica Giustino Fortunato di Benevento, nonché ex ministro, Augusto Fantozzi. E con lui, per la stessa durata, anche altri due luminari del Diritto tributario: Francesco Tesauro e Andrea Fedele. Interdizione di un anno per il professor Pasquale Russo e di sei mesi per i colleghi Giovanni Eugenio Marongiu e Andrea Parlato. E che tutti e sei siano in pensione, scrive il gip, “non vale tuttavia a escludere il pericolo di ripetizione delle condotte delittuose”. Il gip ha quindi accolto la richiesta del procuratore aggiunto Luca Turco e del pm fiorentino Paolo Barlucchi, confermando l’assetto delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza. L’inchiesta, deflagrata nel settembre scorso con 7 arresti (poi revocati) e 59 avvisi di garanzia, riguarda le tornate 2012 e 2013 delle abilitazioni scientifiche nazionali. E ha svelato un sistema di corruzione che non prevedeva un do ut des in denaro, ma un fitto scambio di favori sui candidati da promuovere.

“Le indagini – scrive il giudice – hanno mostrato come Fantozzi si trovi al vertice della comunità scientifica e come il suo volere abbia pesantemente condizionato i giudizi dei componenti delle commissioni che si sono succedute. Nulla induce a ritenere che Fantozzi si asterrà, nel futuro, da rinnovare le sue condotte delittuose. Secondo Fantozzi è giusto e corretto che i commissari formino un elenco di candidati (…) da sottoporre al giudizio di dei vari capi scuola e altre persone estranee alla commissione. La soluzione di Fantozzi è perfettamente in linea con le sue convinzioni: le abilitazioni vanno decise dai commissari seguendo l’indicazione di una ‘cupola’ composta dai professori più eminenti”. L’ex ministro, così come Tesauro, è accusato di “aver istigato le condotte dei commissari” per “ottenere dalla commissione il maggior numero di abilitazioni di propri associati, e comunque di candidati che erano propri allievi o soci, e la non abilitazione di candidati rivali dei propri protetti o anche rivali propri”.

“Fantozzi – scrive il gip – ha indicato con chiarezza i candidati che desiderava che, di volta in volta, fossero abilitati, condizionando le decisioni dei commissari. Era perfettamente a conoscenza di tutte le trattative (…) e ha agevolato il raggiungimento di un accordo corruttivo (…)”. Fantozzi ha peraltro confermato, nell’interrogatorio, “di aver appreso della formazione, da parte dei commissari della tornata 2012, di un elenco dei candidati che sarebbero stati abilitati”. Ha invece “inizialmente negato” di aver saputo di un analogo “elenco di candidati” per la tornata successiva. “Tale ultima dichiarazione – sostiene il gip – non è credibile”. E ancora: “Per il tramite di Andrea Fedele ha istigato a fare pressioni sui commissari della propria associazione, affinché accettassero una proposta corruttiva: si allarghino il numero dei candidati da abilitare, con inserimento di quelli graditi alla controparte, in cambio dell’abilitazione di uno o due candidati riferibili alla sua parte”.

Tesauro, sottolinea il gip, “continua a mantenere la direzione di un’importante collana e pertanto può influire sulla pubblicazione o meno di monografie” che ha “una rilevante importanza nella valutazione di un candidato all’abilitazione”. Tesauro nell’interrogatorio ha detto: “Mai fermato qualcuno per fare andare avanti un altro”. Ma per il gip le sue parole “hanno trovato ampia smentita nelle indagini”.

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