La riforma

La rivoluzione mancata nei contratti pubblici

Per l’80 per cento degli affidamenti è rimasto il “massimo ribasso” e il rischio mazzette

11 Giugno 2016

È toccato a Piercamillo Davigo spiegare che “il Re è nudo”. Il nuovo “codice degli appalti” non è mai stato la “rivoluzione copernicana” sbandierata dal presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone e dal premier Matteo Renzi: sono norme imposte da anni (alcune più recenti) dall’Unione Europea, l’Italia s’è adeguata tardi, riuscendo a cambiare tutto, per non […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.