L’Intervista

Macerata, il sindaco Carancini: “Sarò alla manifestazione col cuore, ma non siamo pronti”

Il primo cittadino: “Non vado e i miei concittadini resteranno a casa”

Di S.A.
10 Febbraio 2018

Non ci sarà oggi il sindaco di Macerata, Romano Carancini alla manifestazione antifascista. Una decisione che spiega così: “Non ero e continuo a non essere d’accordo con la necessità di manifestare a pochi giorni da queste tragedie che ci hanno colpito, ma sarò presente con il cuore accanto a ogni forza democratica che sfilerà per la città”.

Mentre, invece, parteciperà alla manifestazione contro il razzismo, indetta per il 18 febbraio prossimo con le associazioni locali, compreso il Pd. Questo la fa apparire di parte, lo sa, vero?

È un rischio che corro con la coscienza a posto, convinto che la città abbia bisogno di tempo per elaborare il lutto per un dolore che l’ha dilaniata. Il 18 manifesteremo con tutta la città anche con chi non ha mai manifestato, pur essendo antifascista e lo faremo fin sotto al Monumento dei Caduti. Oggi prevedo che larga parte della città non sarà presente perchè non è ancora pronta. Il nostro sarà un cammino più lento e più profondo. L’ho provato a spiegare a Grasso dicendogli che Macerata non è Roma, qui bisogna arrivare fin dentro l’anima delle persone non volando.

Sia sincero, ripeto, se oggi ci fosse anche il Pd a manifestare, lei ci sarebbe?

Assolutamente no.

C’è chi l’ha definita un “sindaco balbettante”…

È una critica che mi ha profondamente offeso. Sul mio antifascismo non ci sono ombre. Lo dico chiaro e tondo a chi mi vorrebbe far apparire tentennante rispetto alla difesa di valori imprescindibili, quali quelli della Resistenza. Ho definito la sparatoria: rappresaglia fascista, convinto che le parole muovano le persone nel bene e nel male, quindi, bisogna usarle essendo fedeli al loro significato.

Quelle usate da Matteo Salvini sono sempre molto chiare.

Parole che alimentano l’odio, soprattutto se a usarle è un leader politico che si candida alla guida del Paese. Sono componenti della miscela che ha portato a muovere una coscienza fragile, dentro un humus politico fascista, come quella di Traini. È inutile che ci giriamo attorno. E se queste persone andranno al governo esisterà un forte rischio di tenuta democratica dentro le nostro comunità.

Intanto però Casapound si candida e Forza Nuova spadroneggia per le strade esibendo il saluto fascista. Non ritiene che dovrebbero essere messe fuori legge?

Lo sostengo da tempo e mi meraviglio che ancora non sia stato fatto.

Lei ripete, giustamente, che Macerata non si aspettava di diventare teatro di tanta atrocità e violenza, ma il disagio non nasce dal nulla, esisteva già.

Sì certo, esisteva, lo conoscevamo ma non in queste proporzioni e quindi dobbiamo lavorare con maggiore forza e incisività per rafforzare la convivenza civile che ha mostrato segni di cedimento ma che comunque ha basi solide.

Lei ha detto: “La decisione spetta alla Prefettura, io esprimo solo una convinzione basata sulle atmosfere della città”. Ora, dopo che la Prefettura ha autorizzato la manifestazione, si sente più tranquillo?

Hanno assicurato che non ci saranno problemi. Me lo auguro, ma io non sono sereno.

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