Il Fatto di domani. Il ritorno-show di Grillo spiazza la tv. Cgil e Uil confermano lo sciopero generale nonostante i rilievi del garante (e gli attacchi della Lega)

14 Novembre 2023

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GRILLO SHOW DA FABIO FAZIO: ASCOLTI RECORD E SCONTRO SUL PROCESSO DEL FIGLIO. GIULIA BONGIORNO: “COSÌ MASSACRA LA RAGAZZA, VUOLE PREMERE SUL TRIBUNALE?”. Il ritorno in tv di Beppe Grillo fa volare gli ascolti di Fabio Fazio, mentre Giulia Bongiorno risponde stizzita alla stoccata del comico. La deputata leghista è anche l’avvocata della presunta vittima di uno stupro di gruppo, con Ciro Grillo (figlio di Beppe) e tre suoi amici sul banco degli imputati. Ieri sera Che tempo che fa sul Canale 9 è balzato al terzo posto nella classifica degli ascolti, dopo le fiction di Rai1 e Canale 5. Il talk dell’ex conduttore Rai ha collezionato 2.487.000 spettatori con il 12,1% di share nella prima parte. L’ultima apparizione tv del comico risaliva al 2014, nello studio di Porta a Porta per commentare con Bruno Vespa la vigilia delle elezioni europee: era la tornata elettorale passata alla storia per il 40% incassato da Matteo Renzi. Il M5s era da poco sbarcato in Parlamento e Giuseppe Conte era un illustre sconosciuto. Ieri Beppe Grillo è tornato e si è ripreso il palco tra satira, paradossi e finte confessioni. “Ho peggiorato questo Paese” ma “ho fatto anche delle cose per voi”, ha detto alludendo alla sua creatura politica. Conte invece “era un bell’uomo, aveva un curriculum della Madonna, parlava e si capiva poco, quindi era perfetto per la politica…”. Su Di Maio è lapidario: “Giggino la cartelletta, era il politico più preparato ma poi ci ha pugnalato per potere”. Poi l’affondo su Giulia Bongiorno, la presidente della commissione Giustizia che difende la presunta vittima di stupro: “È una senatrice della Lega, ma fa i comizietti davanti ai tribunali dove c’è una causa a porte chiuse. È inopportuno, così si mischia tutto”. Oggi la deputata ha risposto per le rime accusando Grillo di “trasformare in show persino il dramma” della ragazza che ha denunciato, “massacrandola per la seconda volta”. Poi domanda: “Grillo vuole intimidirci? Vuole provare a mettere pressione al Tribunale?”. Davide Casaleggio, interpellato dall’Adnkronos, ricorda il M5s delle origini e lancia la stoccata a Giuseppe Conte: “Le fondamenta sulle quali era stato costruito il M5S non ci sono più”. L’ex premier, secondo il figlio di Gianroberto, dovrebbe “dare un nome e delle fondamenta al suo progetto”, senza “prendere in prestito fondamenta che non condivide, come la partecipazione dal basso”. Conte, da par suo, smorza i toni: “Grillo si è rivelato un mattatore e usa l’ironia, io ho autoritonia, è stato divertente e mi sono messo a ridere”. Sul Fatto di domani approfondiremo il caso Grillo con i nostri pareri sullo show del comico.


SCIOPERO DEL 17 NOVEMBRE, PER IL GARANTE “NON È GENERALE”. CGIL E UIL TIRANO DRITTO, DESTRA ALL’ATTACCO. Cgil e Uil si trovano a difendere lo sciopero generale di 24 ore indetto per venerdì 17 novembre contro la manovra di governo. Dagli attacchi della destra, ma anche dalla Commissione di garanzia sugli scioperi. Oggi l’autorità ha confermato un provvedimento precedente in cui valutava che “lo sciopero, così come proclamato dalle confederazioni sindacali” (cioè escludendo numerosi settori) “non può essere considerato sciopero generale” e quindi va rimodulato. Si era già lamentata del fatto che la data fosse troppo vicina a quella di altre mobilitazioni sindacali. Il garante precisa che la sua decisione “non intende in alcun modo mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero, ma continuare ad assicurare l’osservanza delle regole che ne garantiscono il contemperamento con i diritti costituzionali della persona”. La Uil aveva fatto subito sapere che sarebbe andata avanti. Per il segretario Pierpaolo Bombardieri (che ha incontrato Elly Schlein) la Commissione è di nomina governativa e adotterebbe standard diversi quando si tratta di sindacati confederali, mentre sui quattro scioperi proclamati nei mesi scorsi dai sindacati autonomi non è intervenuto nessuno. La Uil e la Cgil hanno comunque confermato che sciopereranno nelle modalità previste il 17 novembre: “Non condividiamo la decisione assunta dalla Commissione di garanzia. Si tratta di un’interpretazione che non riconoscendo la disciplina dello sciopero generale, mette in discussione nei fatti l’effettivo esercizio del diritto di sciopero sancito dalla Costituzione a tutte le lavoratrici ed i lavoratori”. La Cisl di Sbarra, che non ha aderito, ha invitato al dialogo. Ha esultato invece la Lega: “La Commissione di Garanzia degli scioperi mette in castigo il capriccioso Landini: bocciata la pretesa del leader della Cgil di trascorrere un weekend lungo il prossimo 17 novembre sulla pelle di milioni di italiani”, scrive il partito in una nota. Il segretario Matteo Salvini, che minaccia di precettare i lavoratori dei trasporti venerdì, oggi saluta il pronunciamento del garante come “appello al buonsenso”. L’altro ieri aveva accusato i sindacati di puntare a fare il weekend lungo, Landini gli aveva fatto notare che lui “non ha mai lavorato”. Oltre la questione delle regole, la polemica è soprattutto politica, come vedremo sul Fatto di domani.


IL GENERALE UNO E TRINO: LA LEGA VUOLE FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO COMMISSARIO PER L’ALLUVIONE IN TOSCANA. Dove c’è emergenza c’è il generalissimo. La Lega infatti vorrebbe nominarlo commissario straordinario per la ricostruzione in Toscana, dopo le alluvioni del due novembre che hanno travolto la vasta area della Piana Fiorentina, le province pratese e pistoiese fino all’entroterra lucchese. Figliuolo è già a capo del Comando operativo di vertice interforze (Covi), la costola dello Stato maggiore che si occupa del coordinamento delle operazioni militari in Italia e all’estero. Ad esempio, il generale ad agosto ha seguito l’evacuazione degli italiani in Niger dopo il golpe nello Stato del nord Africa. Già allora, al ministero della Difesa qualcuno storceva il naso per via del doppio incarico: Figliuolo infatti era anche a capo della struttura commissariale per la ricostruzione in Emilia Romagna, Marche e Toscana dopo l’alluvione del maggio scorso. Come bilanciare gli impegni militari con quelli civili? Ad esempio, il due novembre il generalissimo è volato in Libano per visitare il contingente italiano della missione Onu, a ridosso della linea del fronte tra Hezbollah e Israele. Il sindaco di Ravenna Michele De Pascale rimbrottava: “Il fatto che non possa stare sempre in Emilia-Romagna è colpa del governo, che ha nominato a commissario per la nostra Regione un generale dell’esercito che giustamente può essere impegnato altrove”. Oggi Figliuolo è atteso in Iraq con la sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti, nell’ambasciata di Bagdad per commemorare le vittime di Nassiriya. Ma la Lega non vede ostacoli al terzo incarico e preme per portarlo in Toscana: lo scopo è “commissariare” il governatore dem Eugenio Giani, per replicare lo schiaffo al presidente dell’Emilia Stefano Bonaccini. Sul Fatto di domani, vi racconteremo la resistibile ascesa del generalissimo.


MEDIO ORIENTE, OSPEDALI DI GAZA COME CAMPI DI BATTAGLIA. LIBANO, HEZBOLLAH UCCIDE UN CIVILE, I JET ISRAELIANI BOMBARDANO I MILIZIANI. Sono passati 38 giorni dal massacro del 7 ottobre firmato da Hamas con 1.200 vittime e 240 ostaggi, e dentro la Striscia la battaglia si concentra vicino agli ospedali. L’esercito di Tel Aviv accusa i fondamentalisti di utilizzare i nosocomi come basi, tanto che il portavoce militare ha raccontato di un conflitto a fuoco con una squadra di Hamas che sparava dall’ospedale Al-Quds. Un dramma che si riversa sui civili. Il numero delle vittime dentro la Striscia è salito a a 11.360: la cifra è fornita dal movimento islamico. Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Ghebreyesus, ha dichiarato che la struttura Al Shifa di Gaza è rimasta senza acqua per tre giorni e “non funziona più come un ospedale”. Finora ad al-Shifa hanno perso la vita, secondo il ministero della Sanità palestinese “27 pazienti adulti” che erano ricoverati in terapia intensiva e “7 neonati prematuri” tenuti nelle incubatrici. A Gaza, metà delle strutture sanitarie non sono più operative e il gasolio sarebbe sufficiente solo per le prossime 48 ore. Queste informazioni, così come quelle fornite dall’esercito israeliano, non possono essere verificate in modo indipendente, data la guerra in corso. Resta aperta la questione degli ostaggi: Osama Hamdan, alto esponente di Hamas in Libano, esclude un rilascio parziale dei prigionieri, preferendo una soluzione unica: lo scambio sarebbe tra ostaggi e detenuti affiliati ai fondamentalisti che si trovano nelle carceri israeliane. Per permettere ai civili di allontanarsi dalla parte nord della Striscia, l’Idf ha annunciato per oggi una pausa umanitaria a Rafah, al confine con l’Egitto, di 6 ore che si è protratta fino alle 16. Anche il fronte libanese preoccupa: un civile israeliano colpito ieri nell’Alta Galilea da un razzo sparato da Hezbollah è morto oggi. Si tratta di un dipendente della compagnia elettrica che era impegnato in riparazioni a Dovev, a breve distanza dal confine. Dopo l’ennesimo lancio di missili dal Libano, i jet israeliani hanno colpito alcune postazioni della milizia legata all’Iran. Sul Fatto di domani leggeremo altri particolari sulla giornata e le polemiche sugli “scudi umani” usati da Hamas negli ospedali. Ci sarà anche un articolo sull’incontro, previsto mercoledì, tra il presidente americano Joe Biden e quello cinese Xi Jinping. Si tratta del secondo meeting tra Stati Uniti e Cina, dopo quello avvenuto sei anni fa a Mar-a-Lago; allora, il capo della Casa Bianca era Donald Trump.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Melillo invita alla Direzione antimafia i vertici del governo. Giorgia Meloni, Carlo Nordio e Alfredo Mantovano, insieme ai 26 procuratori distrettuali del Paese. Tutti convocati a Via Giulia a Roma, oggi pomeriggio, nella sede della Dna. La mossa ha indispettito molti procuratori, come vedremo sul Fatto di domani.

Gran Bretagna, i Tories alla canna del gas riciclano Cameron. L’ultimo atto politico dell’ex premier britannico è stato il referendum della Brexit nel 2016, costretto a dimettersi dopo la vittoria del “Leave”. L’attuale primo ministro Rishi Sunak, in una fase che i media britannici non esitano a definire “il Titanic dei conservatori”, ha nominato Cameron ministro degli Esteri nell’ambito di un rimpasto di governo. Sunak ha licenziato Suella Braverman, ministra dell’interno e paladina dell’ultra destra britannica, nota per il pugno di ferro contro gli immigrati e per il sogno di spedirli tutti in Ruanda, e che di recente aveva definito le massicce manifestazioni pro-Palestina a Londra “marce dell’odio”.

Strage di Piazza della Loggia, Roberto Zorzi rinviato a giudizio. L’ex esponente di Ordine Nuovo sarebbe stato uno degli esecutori materiali dell’attentato del 28 maggio 1974, che costò la vita a otto persone e ne ferì altre 102. Secondo la Procura di Brescia, lui e Marco Toffaloni (che è già stato rinviato a giudizio) posizionarono materialmente la bomba. Zorzi oggi vive negli Stati Uniti, dov’è titolare di un allevamento di cani denominato “Il littorio”.


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Criptovalute, 47 Paesi del mondo aderiscono al protocollo di trasparenza fiscale

di Virginia Della Sala

È successo qualche giorno fa: l’Italia, insieme ad altri 47 Paesi, ha aderito alla fase attuativa del cosiddetto “Crypto – Asset Reporting Framework” (Carf), ovvero un nuovo framework di trasparenza fiscale che serve per la raccolta di informazioni sulle transazioni finanziarie effettuate con criptovalute e tramite blockchain.

Si tratta di uno strumento che è stato predisposto e approvato dall’OCSE su mandato del G20 e che di fatto, spiegano dal ministero dell’Economia, “ modifica il sistema plurilaterale di scambio automatico di informazioni attualmente in uso (Common Reporting Standard) con l’obiettivo di favorire, attraverso lo scambio automatizzato di dati tra le amministrazioni fiscali, la trasparenza delle transazioni effettuate in cripto-valute”.

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