L'orologio climatico

Vernice per il clima: adulti senza memoria, giovani senza futuro

Ultima Generazione - L’informazione parla degli attivisti come se fossero dei pericolosi terroristi che minano l’arte; per le nuove generazioni, oggi la prospettiva è la sopravvivenza loro e dei loro figli e questi ragazzi temono di non potersi permettere né prole, né futuro

Di Parents For Future Italia
9 Gennaio 2023

Lunedì 2 gennaio gli attivisti di Ultima Generazione hanno imbrattato con vernice lavabile arancione la facciata principale di Palazzo Madama sede del Senato. Tutti gli autori del gesto sono stati fermati, identificati, trasferiti negli uffici della Questura, denunciati, l’arresto è stato convalidato e gli attivisti sono liberi in attesa del processo con prima udienza a maggio.
I ragazzi di Ultima Generazione spiegano bene nelle dichiarazioni che sono seguite il motivo di questa ennesima azione: “Sono disperata. Ovunque guardi vedo dissociazione, negazione, alienazione rispetto alla crisi climatica. Realizzare l’inaccettabile richiede più dolore di quanto siamo disposti a viverne, ma è anche l’unica consapevolezza che può spingerci ancora a cambiare le cose e salvarci dal collasso”, spiega Laura, attivista. “Sono i governi e le istituzioni ad avere il potere decisionale per avviare una transizione energetica effettiva”.
Chiedono di interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale; procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20 GW immediatamente e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile.
“Le verniciate sui palazzi e la colla sui vetri delle opere dei musei sono il dito che indica la luna. Il collasso eco-climatico è la luna. Ma la politica sceglie il dito che la indica”.
Come movimento dei Parents per il clima desideriamo indicare la luna insieme a loro perché non vogliamo condannare i nostri figli alla mera sopravvivenza e all’estinzione. Hanno bisogno che noi adulti stiamo insieme a loro nella lotta, hanno bisogno di essere ascoltati, che le loro richieste siano accolte. I dati scientifici ci dicono che dobbiamo percorrere immediatamente una strada diversa altrimenti il collasso sarà inevitabile, l’orologio climatico corre in avanti: siamo arrivati a 6 anni e 200 giorni dal punto di non ritorno (l’ex ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha inaugurato l’orologio del clima sulla facciata del dicastero di via Cristoforo Colombo ma da allora l’orizzonte temporale non è cambiato e si continua a ragionare su tempi ben più lunghi, addirittura sul 2050, data improponibile). Ricordiamoci che non è possibile uno sviluppo dei consumi illimitato in un paese limitato!
Siamo adulti senza memoria?
L’informazione parla degli attivisti come se fossero dei pericolosi terroristi che minano l’arte; sugli schermi si parla delle loro “urla”, ma si omette il messaggio di quelle urla; mentre si mostra l’arancione sulle pareti, c’è già chi, con un getto d’acqua ripulisce quel gesto e quella tinta lavabile.
Ora i giovani pagano scelte di vita che decenni prima di loro sono state fatte dai loro nonni con altre prospettive, prospettive per il proprio futuro e benessere immediato. Per le nuove generazioni, oggi la prospettiva è la sopravvivenza loro e dei loro figli e questi ragazzi temono di non potersi permettere né figli, né futuro.
Siamo capaci di ascoltare questo loro messaggio o ne abbiamo troppa paura?
Oggi c’è chi ha solo la possibilità di chiedere giustizia climatica e c’è chi potrebbe prendere le decisioni giuste per poterla realizzare e invece fa altro: sceglie in modo miope l’estinzione. È successo anche alla Cop 27, sta succedendo nelle scelte legate all’uso dei fondi del Pnrr.
Condanniamo questa sordità della politica, siamo sconcertati dalle dichiarazioni che vengono rilasciate alla stampa e che la stampa cavalca tra cui di aver evitato una repressione con l’uso della forza dei Carabinieri verso ragazzi che adottano sempre una resistenza passiva.
Chiediamo che i politici incontrino questi giovani, li ascoltino e prendano decisioni a favore di una vera transizione ecologica. Il contrasto al cambiamento climatico è al centro delle preoccupazioni dei governi di tutto il mondo e la parte maggiore del Next Generation Eu è destinata proprio alla transizione ecologica”, mentre le azioni finora programmate in Italia sono scarse o in direzione contraria.
Mentre i ministri chiedono intransigenza verso questi ragazzi, chi la chiederà nei confronti della loro inattività colpevole? Se queste modalità possono – legittimamente- lasciare perplessi alcuni o molti di noi, allora troviamo insieme a loro altre modalità aggiuntive per dare voce alla loro disperata richiesta, condivisa da scienza e Nazioni Unite; e, non meno, prendiamoci carico e diamo anche noi, genitori e adulti in genere, voce alle loro richieste, per realizzare ciò che diciamo di volere: il bene dei nostri ragazzi.

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