Il Fatto di domani. Elezioni, l’intervista al Fatto di Giuseppe Conte. Minaccia nucleare russa, la pace secondo Zamagni (Accademia Pontificia)

Di FQ Extra
22 Settembre 2022

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LA PARTITA SI GIOCA A SUD: INTERVISTA A CONTE. Non è sfuggito a Giuseppe Conte il silenzio del premier, dopo la minaccia nucleare dello Zar del Cremlino. “Draghi è desaparecido – ha attaccato il leader M5s – Tutti i leader occidentali hanno commentato le parole di Putin e hanno preso posizione, tranne lui”. Sul Fatto di domani leggerete un’intervista a Giuseppe Conte. Oggi l’avvocato ha accusato mister Bce di essersi solo “accodato a Washinghton” sulla guerra in Ucraina. Poi ha rilanciato il negoziato di pace come “unica via di uscita”, bocciando l’invio di armi a Kiev e ammonendo contro il rischio un’ulteriore escalation militare. Sul fronte interno, Conte ha recitato il de profundis sull’alleanza giallorosa: “Letta si è reso protagonista di un atto di cinismo politico tra i più efferati e raffinati, nessuna fiducia di potersi sedere attorno ad un tavolo”. Il segretario dem, da parte sua, prova a rilanciarsi tirando per la giacca Mario Draghi: “Penso e spero che abbia un ruolo nel nostro Paese anche in futuro”. Ma il Pd (come il centrodestra) ha un problema a Sud:il Movimento di Giuseppe Conte è in forte ascesa. Tanto da rendere contendibili circa 15 collegi uninominali tra Sicilia, Campania a Puglia. Qui si gioca una partita a due tra le destre e il M5s, con il Pd che nutre poche chance. Perfino il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini – mai tenero con il Movimento – prova a ricucire la tela giallorosa: “Il PD dovrà dialogare sia con il M5S che con Azione”. Su Telegram, Enrico Letta ha rilanciato il monito di Bonaccini. Sul Fatto di domani analizzeremo la “questione meridionale”, con un approfondimento sulla possibile distribuzione dei seggi uninominali. Il centrodestra potrebbe avvicinarsi alla quota dei due terzi degli scranni parlamentari: in ballo c’è la riforma della Costituzione – verso il presidenzialismo – senza neppure l’argine del referendum popolare.


CENTRODESTRA IN PIAZZA, UNITO SUL PALCO (DIVISO SUL PROGRAMMA). A Roma in Piazza del Popolo è in corso la manifestazione del centrodestra per lanciare il rush finale al voto di domenica. Sul palco, i leader della coalizione: Giorgia Meloni (Fdi), Matteo Salvini (Lega), Silvio Berlusconi (FI) e Maurizio Lupi (Nm). Spiccano le bandiere di Fratelli d’Italia ma dagli altoparlanti arriva la stessa colonna sonora del raduno di Pontida. Dietro l’apparente coesione, le tensioni tra Meloni e Salvini non si smorzano. Mentre la leader di Fdi annuncia di non voler ministri del governo Draghi in un futuro esecutivo di centrodestra, il Capitano le intima l’alt: “I ministri si decidono insieme”. E aggiunge: “Un governo Meloni? Io penso a un governo Salvini”. Poi il leader leghista invoca ancora uno scostamento di bilancio per arginare il caro bollette. Una ricetta già bocciata dalla leader Fdi. I dissidi con la Lega non sono l’unica grana. A Sud il centrodestra perde terreno: non a caso Meloni sarà domani a Napoli, nel quartiere operaio di Bagnoli, dove terrà un comizio blindato per via delle contestazioni. Non sarebbe la prima: già a Caserta gli oppositori sono giunti in piazza per protestare contro il programma di Fdi su aborto e immigrati. Salvini invece preferisce il comizio virtuale. Per evitare il rischio di una piazza senza popolo, il Capitano leghista chiuderà la campagna parlando sui social. Sul giornale racconteremo la campagna elettorale agli sgoccioli, con un reportage sulla presidente del Senato Elisabetta Casellati, veneta ma “paracadutata” in Basilicata.


MEDVEDEV: “BOMBE NUCLEARI PER DIFENDERE I FILORUSSI”. PACE POSSIBILE? INTERVISTA A ZAMAGNI. Altro che pace. Dopo la chiamata alle armi di Putin l’ex presidente russo e vice presidente del Consiglio di sicurezza nazionale, Dmitry Medvedev, rincara la dose, affermando che per proteggere i suoi territori Mosca è disposta a ricorrere anche alle “armi nucleari strategiche e le armi basate su nuovi principi”. E questo anche in funzione dei referendum annunciati per le repubbliche del Donbass e “altri territori che saranno annessi alla Russia”. Orban chiede che si revochino le sanzioni Ue alla Russia entro la fine dell’anno, ma l’Alto Rappresentante degli Affari Esteri Borrell annuncia che “altre misure restrittive verranno adottate al più presto in coordinazione con i nostri partner”. E sul tavolo delle sanzioni c’è anche il price cap. il tetto energetico su cui la Ue non trova la quadra. Intanto in Russia continuano le proteste per la “mobilitazione”, con più di1300 arresti. Sul Fatto di domani leggerete anche l’intervista a Stefano Zamagni, presidente dell’Accademia di Scienze sociali del Vaticano, secondo cui la pace è ancora possibile, nonostante l’inasprirsi della situazione. E propone una figura di mediazione (“che non può essere un politico”) di tutto rispetto. A testimonianza di ciò il ministro russo Serghei Lavrov ha incontrato il segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, a margine dell’assemblea Onu. Ci occuperemo anche delle sorti dei militari del battaglione Azov: i 5 comandanti liberati resteranno in Turchia fino alla fine della guerra, ha dichiarato il presidente Zelensky. Oggi Mosca ha liberato 215 prigionieri ucraini, in cambio di 55 soldati russi e dell’oligarca ucraino filorusso Viktor Medvedchuk. Ancora una volta emerge il ruolo mediano di Erdogan.


BCE: AUMENTEREMO ANCORA I TASSI. IL REGALONE ALLE BANCHE. La Bce, dopo la stretta da tre quarti di punto a inizio settembre, “si attende di aumentare ulteriormente i tassi di interesse per frenare la domanda e mettere al riparo dal rischio di un persistente incremento delle aspettative d’inflazione (8,1% quest’anno)”. Questo nonostante la “stagnazione economica” di cui parla la stessa Banca centrale. Lo si legge nel Bollettino economico dell’Istituto di Francoforte che prevede prezzi del gas “straordinariamente alti”. Rialzo di 0,75 punti anche in Svizzera che dopo 8 anni dice addio ai tassi negativi. Mentre Bank of England alza i tassi di mezzo punto e prevede la recessione nel terzo trimestre. Mercati incerti dopo il report: Milano ha chiuso negativa (-1,07%) sulla scia delle altre Borse europee. Ma sul giornale di domani parleremo anche di un regalo che la Bce sta facendo alle banche.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Il caso Gucci. Sul giornale di domani una nuova puntata dell’inchiesta sulla strategia fiscale di Gucci-Kering, con documenti esclusivi.

Mazzette a Catania. Barbara Mirabella, candidata alle Regionali in Sicilia per FdI, ed ex assessore comunale alla Cultura nella giunta di Salvo Pogliese, è stata arrestata per corruzione dalla squadra mobile di Catania. Leggerete tutti i particolari.

Violenza in carcere. Sono 25 gli avvisi di garanzia recapitati ad agenti penitenziari, funzionari e medici in servizio al carcere di Ivrea e accusati, a vario titolo, di lesioni e falsi aggravati per le presunte violenze su alcuni detenuti.

Secondo tempo. La nostra intervista al cantante, Alessandro Mannarino.

L’Italia trema. Scosse di terremoto sono avvenute nelle Marche (magnitudo 3,9) in Liguria (magnitudo 4,1) e in Sicilia (magnitudo 3,6). L’ultima sull’appennino tosco-emiliano, percepita in provincia di Modena e nell’area di Lucca. Non risultano segnalazioni di danni e feriti.


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