Il Fatto di domani. Scudo a Renzi, Conte e Pd ai ferri corti. Ucraina, Di Maio cambia rotta diplomatica: scontro con la Russia

Di FQ Extra
23 Febbraio 2022

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OPEN, CONTE CONTRO IL PD DOPO IL VOTO: “SE QUESTO È IL CAMPO LARGO NON CI INTERESSA”. La sintesi ormai è chiara. Il Senato ieri ha deciso a larghissima maggioranza (contrari solo 5 Stelle e Leu) di portare davanti alla Consulta i magistrati di Firenze che hanno indagato sulla fondazione Open e chiesto il rinvio a giudizio di Matteo Renzi, perché avrebbero violato le prerogative di Palazzo Madama intercettando un suo membro senza autorizzazione. In realtà, le conversazioni in questione sono chat di Whatsapp acquisite successivamente al loro invio, ed è cosa diversa da un’intercettazione. Ieri lo ha detto chiaramente l’ex presidente del Senato Pietro Grasso (Leu) nel suo intervento: “Vorrei che l’aula comprendesse l’abnormità di tale pretesa. I documenti legittimamente sequestrati a un terzo per la mancanza di autorizzazione preventiva risulterebbero inutilizzabili anche nei suoi confronti, estendendo le prerogative parlamentari anche ai non parlamentari”. Oltre a intervistare Grasso, sul Fatto di domani, illustreremo questo concetto con esempi pratici di giurisprudenza ordinaria. Metteremo anche a fuoco la posizione del Pd, che sostiene di aver “posto un quesito alla Corte costituzionale” ma ha votato una relazione secondo cui i pm hanno violato la Costituzione. Proprio per questo oggi Giuseppe Conte ha duramente attaccato l’alleato (potenziale) giallorosa: “Cosa fanno, sollevano un conflitto di attribuzione? Dicono che i pm hanno violato la Costituzione? Se questo è il campo largo non ci interessa”, ha affermato il leader 5S, rilanciando la necessità di discutere di salario minimo.

UCRAINA, BATTIBECCO A DISTANZA DI MAIO-LAVROV. Oggi Kiev ha annunciato di aver subito un attacco hacker ai suoi principali siti istituzionali. Il presidente Zelensky ha richiamato in attività i riservisti dell’esercito e, rivolto a Putin, ha dichiarato che l’Ucraina vuole aderire all’Ue e alla Nato (l’espansione dell’Alleanza militare atlantica è una delle cause militari delle tensioni con la Russia, come abbiamo scritto sul Fatto di oggi, qui un articolo con grafico interattivo). Dopo le sanzioni stabilite ieri da Europa e Usa, la diplomazia al momento appare congelata. Domani l’Ue ha convocato un altro consiglio straordinario, mentre oggi ha approvato formalmente il pacchetto di sanzioni. I media Usa continuano a dare per certo lo sconfinamento delle truppe russe a ovest del Donbass tra 48 ore. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, riferendo in Parlamento, ha detto che i margini per evitare la guerra si stanno assottigliando e che i contatti bilaterali con Mosca saranno interrotti finché non ci saranno segnali di de-escalation. Frase che ha fatto infuriare il ministro degli Esteri russo (“una strana idea di diplomazia”) e che rappresenta una discreta svolta nella diplomazia italiana, considerando che in questi giorni i media internazionali stanno criticando il premier Draghi per l’assenza di incisività sul dossier ucraino, a paragone con gli altri leader europei. A proposito di diplomazia, è sceso in campo anche Papa Francesco, che ha fatto un appello a entrambe le parti e indetto per il 2 marzo una giornata di preghiera e digiuno per la pace (sul Fatto di oggi l’ambasciatore Sergio Romano valuta che il Papa è l’unico mediatore credibile in questa fase). Sul Fatto di domani vedremo anche come si vive la crisi ucraina dal lato di Mosca.

MIRACOLO A STELLANTIS: UTILE BOOM E MILIARDI DI DIVIDENDI (CON GLI OPERAI CASSINTEGRATI). Il primo anno di vita del gruppo franco-italiano nato dalla fusione tra Peugeot-Psa e Fiat-Fca, e con sede fiscale in Olanda, si chiude con un mezzo miracolo, considerando la paralisi mondiale del mercato dell’automobile causa Covid e con la transizione all’elettrico che costringe i produttori a nuovi investimenti. Stellantis ha chiuso il 2021 con un utile di 13,4 miliardi di euro, che è quasi il triplo rispetto alla somma degli utili di Fca e Psa nel 2020. I ricavi salgono del 14% a 152 miliardi e il gruppo ha deciso di staccare agli azionisti dividendi per 3,3 miliardi di euro, di cui 462 milioni andranno alla famiglia Agnelli (azionista con Exor del 14,3% della società). I dati sono addirittura migliori delle previsioni, ma colpiscono soprattutto se consideriamo i numerosi aiuti che il gruppo ha ricevuto dallo Stato. Da ultimo il fondo per la transizione all’elettrico da 8 miliardi in 8 anni inaugurato dal governo dal governo Draghi, di cui Stellantis sarà tra i maggiori beneficiari. Ma ci sono anche i 370 milioni pubblici per la costruzione della giga factory di Termoli. E poi c’è il ricorso sistematico alla cassa integrazione degli operai. Su Fq Extra un video racconto del declino di Mirafiori: “I lavoratori in fuga da Stellantis”

COVID, DATA DI SCADENZA 31 MARZO. Lo stato di emergenza non sarà prorogato oltre la scadenza stabilita, il prossimo 31 marzo. Lo ha annunciato oggi Mario Draghi durante un convegno. “Non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate. Saranno infatti eliminate le quarantene da contatto a scuola, cesserà ovunque l’obbligo delle mascherine all’aperto e delle Ffp2 in classe”. Però il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha confermato invece che l’obbligo di super green pass al lavoro per gli over 50 non verrà sollevato prima del tempo e durerà fino al 15 giugno. Quello che la dichiarazione non esclude, però, è che dopo quella data il vincolo decadrà. Oggi il decreto che ha sancito l’obbligo era alla Camera per la conversione, e per evitare scivoloni il governo ha posto la fiducia. I deputati di Alternativa (ex grillini) hanno protestato lanciando fogli e occupando simbolicamente i banchi di Montecitorio. Il voto è calendarizzato per domani. Sul piano sanitario, i dati settimanali di Agenas dicono che in 7 giorni il numero dei ricoveri è sceso del 12% (meno nelle intensive, il 3,8%). Anche il bollettino giornaliero è più leggero: dopo gli oltre 60 mila casi di ieri, oggi i nuovi contagi sono poco più di 49 mila e i morti 252: in forte calo i ricoverati.


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Il Mes forse torna per davvero. Il governo ha confermato l’intenzione di presentare il disegno di legge per la ratifica del Mes alla Camera, ha affermato il ministro dell’Economia Daniele Franco.

Ruby Ter, i regali milionari di B. Per testimoniare la “generosità” dell’ex Cavaliere, al processo Ruby Ter i suoi difensori hanno chiamato a deporre la cantante Cristina Ravot, che ha dichirato che B. le comprò una casa da 1,7 milioni di euro e le faceva bonifici mensili.

A Bologna con Dalla. Tra una settimana ricorre il decennale della morte di Lucio Dalla, lo anticipiamo con un’intervista a Paola Pallottino, storica dell’altre e storica paroliera che ha accompagnato il maestro della canzone dagli anni 70.


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