Il Fatto di domani. Bufera 5 Stelle, Grillo congela il Movimento in attesa di chiarimenti. Ecco l’effetto Draghi: lo spread vola ai livelli di due anni fa

8 Febbraio 2022

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GRILLO CONGELA IL M5S: “FERMI TUTTI FINO AL CHIARIMENTO”. Il giorno dopo l’ordinanza che ha sospeso la nomina di Giuseppe Conte a leader del Movimento, Beppe Grillo è intervenuto sui social sulla questione. “Le sentenze si rispettano”, ha scritto, anche se quella del Tribunale civile di Napoli non è ancora una sentenza, ma un provvedimento cautelare in attesa del verdetto (che arriverà a marzo). La sostanza del messaggio comunque è chiara: “In questo momento non si possono prendere decisioni avventate. Invito tutti a rimanere in silenzio”, scrive Grillo, congelando di fatto ogni azione del Movimento finché non sarà avvenuto il “chiarimento anche con Conte” che lo stesso garante annuncia. Non sembra che si andrà a votare di nuovo sullo statuto in tempi brevi, com’era invece parso di capire dalle prime dichiarazioni di Conte, che ieri aveva espresso chiaramente la sua visione sulla vicenda dicendo che la sua leadership “non dipende da carte bollate”. Oggi Conte ha ricondiviso il post di Grillo e ha annullato la partecipazione a Porta a Porta prevista per stasera. Sempre stasera si terrà una riunione del gruppo M5S alla Camera, che all’ordine del giorno porta “riflessioni politiche”. Sul Fatto di domani racconteremo i retroscena di questa giornata e ricostruiremo anche il percorso a ostacoli in cui si è ritrovato Giuseppe Conte da quando ha accettato di diventare leader del Movimento: in molti hanno provato a mettergli i bastoni tra le ruote. Ricostruiremo passaggi e responsabili sul giornale di domani.

IL CENTRODESTRA ESPLOSO, IN BASSO A DESTRA… C’È MELONI. Nel frattempo altri terremoti sono in corso nel centrodestra. Non è un mistero la rottura tra Lega e Fratelli d’Italia scaturita dalla votazione per il presidente della Repubblica. Giorgia Meloni non ha condiviso la scelta degli alleati di ripiegare sul bis di Mattarella, e da giorni dice di considerare la coalizione di centrodestra morta e sepolta. “La destra va bene, Fratelli d’Italia molto bene. Il resto della coalizione attualmente ha enormi difficoltà, sul piano parlamentare ha dimostrato la sua inconsistenza”, ha ribadito ieri Meloni. E Salvini, preso da una rincorsa della diretta concorrente nei sondaggi e nelle dichiarazioni, ammette a giorni alterni che la coalizione è liquefatta e parla di “tradimento” dei patti di alleanza. In mezzo a due fuochi c’è Forza Italia, che contemporaneamente è corteggiata dai centristi. Vedremo sul giornale di domani quanto influsso ha la tentazione della “cosa di centro” su Berlusconi.

IL RITORNO DELLO SPREAD: TOCCA I LIVELLI DI 2 ANNI FA (E NON C’È DRAGHI CHE TENGA). Il famigerato differenziale tra i titoli di Stato decennali italiani e quelli tedeschi oggi ha toccato quota 162 punti. Il livello più alto mai registrato da circa 2 anni. Salita incrementata dalle dichiarazioni della presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde sull’intenzione dell’Istituto di rialzare i tassi a fine anno. A chiusura di seduta lo spread si è attestato a 150, ma gli analisti prevedono futuri rialzi verso quota 170. Anche se non raggiungerà i livelli di allarme del 2011, il differenziale sta tornando a rappresentare un argomento di dibattito pubblico a uso e consumo degli alfieri dell’austerità e dei tagli di bilancio. Soprattutto verso fine anno, quando faremo i conti con un Pil che non cresce come previsto. Sul Fatto di domani faremo un’analisi della situazione, e ricorderemo anche quando i fan di SuperMario vagheggiavano che con Draghi lo spread sarebbe caduto sotto quota 50 punti. Eventualità che, chiaramente, non si è mai verificata. Altro che “effetto Draghi”. Ma intanto slitta di un’altra settimana l’intervento per arginare il rincaro delle bollette. Il tema non è previsto nell’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di giovedì prossimo e palazzo Chigi e il Mef confermano l’intenzione di non ricorrere a nessuno scostamento di bilancio. Anche la riforma del Csm resta un vago “work in progress” e non sembra che vedrà la luce molto presto.

COVID, PROSSIMA TAPPA MASCHERINE AL CHIUSO. Anche uno scienziato attento come Andrea Crisanti oggi ha confermato che le cose vanno meglio. “Ora in Italia abbiamo un altissimo numero di persone protette, quindi se dovessimo fare una previsione a medio e breve termine penso di poter dire che siamo verso la fine, se non emergono nuove varianti più aggressive penso ne siamo fuori”. A questo punto le mascherine all’aperto sono inutili, dice Crisanti, mentre quelle al chiuso potremo levarle tra qualche mese. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, che ieri ha annunciato la fine dell’obbligo di mascherina all’aperto da venerdì, ha confermato che nei prossimi giorni verranno allentate altre regole. Anche se oggi il Centro europeo delle malattie ha invitato gli Stati a pensarci bene prima di sopprimere le protezioni al chiuso, perché Omicron resta molto contagiosa. In Italia il bollettino dei casi continua a scendere: quelli registrati nelle ultime 24 ore sono poco meno di 102 mila, con un tasso di positività del 10,2%. I morti sono ancora 415. Intanto oggi il New York Times ha rivelato che la casa farmaceutica Johnson & Johnson ha sospeso temporaneamente la produzione del suo vaccino per il Covid nell’impianto olandese di Leiden, l’unico in grado di produrre lotti utilizzabili. Il motivo sarebbe che lo stabilimento starebbe sperimentando un nuovo vaccino potenzialmente più redditizio. In ogni caso gli impegni di fornitura presi da J&J con i paesi occidentali potrebbero non essere rispettati.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

La truffa dei diamanti in banca. Si è tenuta oggi l’audizione del direttore generale di Banca d’Italia davanti alla commissione d’inchiesta parlamentare. Signorini ha riferito che i rimborsi ai clienti truffati si aggirano intorno a 1,2 miliardi di euro. Sul Fatto di domani vedremo che Banca d’Italia era a conoscenza della vicenda da più tempo rispetto a quanto ha inizialmente dichiarato.

Abusi nella Chiesa tedesca, Ratzinger risponde. Il Papa emerito ha risposto alle accuse rivolte in una lettera in cui ha chiesto ancora una volta perdono, mentre una perizia da lui commissionata a quattro legali dimostra che non era a conoscenza delle violenze. Sempre in tema di Chiesa cattolica, sul Fatto di domani Gad Lerner rileggerà l’intervista data da Papa Franceso a Fabio Fazio nella trasmissione Che tempo che fa di domenica scorsa.

Amnesty e il dossier sull’apartheid israeliano. In una nostra intervista esclusiva, la segretaria generale di Amnesty International Agnès Callamard risponderà alle accuse di antisemitismo rivolte dal governo israeliano all’associazione dopo la pubblicazione di un dossier sulla condotta dello Stato ebraico nei confronti dei Palestinesi che abitano nel Paese e nei Territori occupati.

Sorrentino goes to Hollywood. Dopo l’ultimo Oscar per La grande bellezza nel 2014, il nuovo film di Sorrentino È stata la mano di Dio ha ottenuto la nomination per miglior film internazionale all’edizione 2022 dei premi più importanti del cinema mondiale. La cerimonia si svolgerà il 27 marzo a Los Angeles. Domani racconteremo anche tutti gli altri “nominati” dall’Academy.


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