Il Fatto di domani. Referendum contro il reddito di cittadinanza: la raccolta firme di Renzi è per pochi intimi. Berlusconi, i processi che restano

Di Il Fatto Quotidiano
22 Ottobre 2021

REFERENDUM CONTRO IL RDC, LA FIGURACCIA DI RENZI. “Noi dobbiamo prendere 500 mila firme, casa per casa, tavolino per tavolino. E le prenderemo con una straordinaria mobilitazione di Italia Viva, comune per comune”. Lo scriveva Matteo Renzi all’inizio di agosto, annunciando la grande campagna di Italia Viva per l’abolizione del reddito di cittadinanza. Campagna con cui ha tediato gli italiani per tutta l’estate, quasi sempre in occasione di presentazioni del suo libro. Ora a pochi mesi di distanza resta solo un enorme flop: di firme sul sito del partito ne sono state raccolte meno di 5000 (4.930 per la precisione), ossia meno della metà dell’obiettivo minimo delle 10 mila adesioni. E per raccoglierle non era necessario nemmeno mandare documenti o usare lo spid, bastava una semplice mail valida. Forse per questo è saltato l’appuntamento con la presentazione del quesito referendario alla Corte di cassazione, fissato per legge al 30 settembre. Certo, i referendum non hanno mai portato fortuna a Matteo, basti ricordare quello sul Senato quando era premier. E anche questa volta tutto si è risolto con una figuraccia. La notizia l’ha data Fanpage, sul giornale di domani l’approfondiamo.

B. SULLA CRESTA DELL’ONDA, MA I PROCESSI NON FINISCONO A SIENA. Il Caimano non perde il tocco. Non si è limitato a incontrare Angela Merkel a Bruxelles, ma le ha anche fatto omaggio di un “portafortuna”. “Era un pezzo della collezione del leader di Forza Italia, acquistato dieci anni fa da un noto antiquario e di cui ha voluto privarsi”: così riporta la narrazione ufficiale, e documenta una foto postata su Twitter dalla forzista Licia Ronzulli. All’indomani del processo di Siena, dove è stato assolto perché il fatto non sussiste, B. sembra aver riportato tutta l’attenzione su di sé, con poche mosse. Ma la Forza Italia che ha dietro non è più quella di una volta. Il partito è spaccato dalla fronda “governista” dei tre ministri Carfagna, Gelmini e Brunetta, e nei sondaggi non fa più dell’8%. E poi, il Ruby Ter di Siena era solo un filone del processo sulle olgettine: sul Fatto di domani vedremo quanti altri processi restano all’ex Cavaliere.

BRUNETTA TRA SMART WORKING E CONCORSI FLOP. Sicuramente spera che stavolta andrà meglio del pasticcio sul concorso per la gestione dei fondi del Pnrr, che come abbiamo rivelato sul Fatto ha ammesso candidati senza le competenze necessarie. Oggi il ministro della Pubblica amministrazione ha presentato ai sindacati le linee guida per il ritorno in ufficio e lo smart working dei dipendenti pubblici. Il lavoro agile potrà essere applicato solo a servizi invariati all’utenza e seguire “un’adeguata rotazione del personale” assicurando comunque la prevalenza del lavoro in presenza per ciascun dipendente. In altre parole, lo smart working si dovrà necessariamente alternare con l’ufficio. I sindacati confederali hanno reagito positivamente, mentre è stata più critica la Confederazione dei Dirigenti Pubblici. Siamo, comunque, solo alle linee guida, la partita del contratto nazionale della P.A. resta aperta.

LA CONSULTA: I DPCM DI CONTE ERANO LEGITTIMI. Sono state pubblicate le motivazioni della sentenza emessa il 23 settembre scorso. I giudici della Corte costituzionale spiegano che i decreti del presidente del Consiglio con cui il governo Conte II ha dettato le misure anti-Covid “non hanno conferito al Presidente del Consiglio dei ministri una funzione legislativa in violazione degli art. 76 e 77 Cost., né tantomeno poteri straordinari da stato di guerra in violazione dell’art. 78 Cost.”, ma soltanto “il compito di dare esecuzione alla norma primaria” contenuta in un precedente decreto-legge.

COVID: L’INCIDENZA SALE, FRENANO LE PRIME DOSI. Dopo un mese abbondante di discesa, l’Rt (il tasso di incidenza del virus) in Italia è tornato a salire, anche se l’Istituto superiore di sanità conferma che la situazione è sotto controllo. Qui i dati dei contagi di oggi. Va detto però, che l’effetto green pass sui vaccini non sembra mai decollato. Se tra l’8 e il 15 ottobre sono state somministrate quasi 400mila prime dosi, nell’ultima settimana i numeri forniti dalla Struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo si fermano a 345 mila. La maggior parte dei restii al vaccino, tra l’altro è concentrato nella fascia over 50. Sul giornale di domani vedremo anche che, mentre è partita la corsa al farmaco della Merck per la cura del Covid, vedremo anche che fine hanno fatto i monoclonali, di cui si è parlato tanto.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

La Camorra in ospedale. A Napoli maxi operazione sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle strutture sanitarie.

Web tax, no tax. I conti su quanto guadagneranno i Paesi europei dalla minimum tax globale non tengono conto degli accordi bilaterali.

Il dossier nero afghano. Intervista a Craig Whitlock, giornalista del Washington post e autore di un libro che ha svelato i lati oscuri della guerra voluta dagli Usa.

Morte accidentale sul set. Maurizio De Giovanni scrive dell’incidente che ha coinvolto Alec Baldwin: l’attore ha sparato con un’arma di scena che doveva essere caricata a salve ma ha ucciso la direttrice della fotografia e ferito il regista, poi dimesso. Una storia che assomiglia tanto alla trama di un giallo.

Vita da Carlo. Verdone presenta la sua prima serie tv, autobiografica, alla Festa del cinema di Roma. Da interprete e regista.


Scopri le nostre newsletter. Clicca qui
Scrivici a: newsletter@ilfattoquotidiano.it

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.