Il Fatto di domani. Afghanistan, prime proteste e spari sulla folla. Covid, perché salgono i morti

Di Il Fatto Quotidiano
18 Agosto 2021

AFGHANISTAN, PRIME PROTESTE E SPARI SULLA FOLLA. Il momento di grazia sembra già finito. Tre giorni dopo la presa del potere, i nuovi padroni dell’Afghanistan si sono trovati davanti alle prime proteste di strada, che hanno sedato con le armi. A Jalalabad, capoluogo orientale, sono stati accertati almeno tre morti (ma c’è una fonte che parla di 35) e si è sparato sulla folla anche a Khost. In entrambi i casi i manifestanti sfilavano con la bandiera nazionale. Poco prima, secondo fonti locali, nella provincia centrale di Bamiyan (quella delle statue millenarie di Buddha fatte saltare in aria nel 2001) un altro gruppo di talebani ha abbattuto la statua di un leader della milizia sciita che aveva combattuto contro di loro negli anni 90. Nella capitale Kabul, invece, è stata rimossa dall’incarico una nota presentatrice della tv di Stato, con la motivazione che “il regime è cambiato”. Attorno all’aeroporto civile ci sono ancora centinaia di afgani che cercano di lasciare il Paese con gli aerei organizzati dagli occidentali (a Fiumicino è arrivato un primo velivolo con 85 collaboratori della nostra ambasciata, domani è previsto un secondo con l’attivista Zahra Ahmadi). Nella calca sono rimaste ferite almeno 17 persone. Contemporaneamente i leader talebani hanno fatto sapere che starebbero dialogando con l’ex capo di Stato Hamid Karzai per la formazione di un “governo inclusivo”. Tra le questioni più urgenti che dovranno affrontare c’è quella della bancarotta. Le riserve della Banca centrale afgana, infatti, si trovano negli Usa e sono state congelate dopo la disfatta del governo di Ghani, accusato di essere fuggito con 169 milioni di dollari in valigia. Sul Fatto di domani continueremo a raccontarvi le ore drammatiche che sta vivendo il Paese.

NON SOLO KABUL: L’IMPEGNO MILITARE ITALIANO (A RICASCO DEGLI ALLEATI). Il nostro Paese partecipa attivamente a 48 missioni internazionali, con migliaia di soldati dispiegati per il mondo. Oltre all’Afghanistan, i contingenti più numerosi si trovano in Iraq e Libano, ma siamo presenti anche in vari stati dell’Africa e in Europa. Sul Fatto di domani vedremo quanto sono costate le missioni militari italiane all’estero negli ultimi 20 anni e se hanno raggiunto i loro obiettivi. Sul tema intervisteremo anche l’analista Fabrizio Coticchia, esperto di geopolitica e sicurezza internazionale. Oggi la direttrice del Dis Elisabetta Belloni ha riferito sulla situazione afgana al Copasir.

COVID, PERCHÉ SALGONO I MORTI. L’Oms ha segnalato che solo nell’ultima settimana i nuovi contagi da Covid nel mondo sono stati 4,4 milioni con 66 mila i morti. Sono 206 milioni i contagiati dall’inizio della pandemia. Negli Usa oggi sono registrate Alcuni paesi come Israele e Giappone hanno introdotto nuove restrizioni, la Nuova Zelanda è in lockdown. Ma tanti paesi del Sud del mondo hanno ancora tassi di vaccinazione infinitesimali: i 50 Stati più poveri, dove vive il 20% della popolazione mondiale, hanno ricevuto non più del 2% delle dosi di cui avrebbero bisogno. Il British Medical Journal ha definito questo squilibrio un “apartheid vaccinale”. Passando all’Italia, mentre non ci sono più dubbi sul fatto che la Sicilia sarà dichiarata zona gialla la settimana prossima, il trend epidemico si mantiene sui 7200 nuovi casi, ma si registra un aumento dei decessi, che oggi arrivano a 69, anche se 24 dipendono dal ricalcolo della Sicilia (i dati di oggi in dettaglio). Sul giornale di domani cercheremo di capire quanto dobbiamo preoccuparci di questi numeri, con un’analisi comparativa. Vedremo anche a che punto è il dibattito sulla terza dose di vaccino, approvata oggi per tutti dall’autorità sanitaria Usa.

DURIGON STA STRETTO ANCHE ALLA LEGA. Il contatore del silenzio di Mario Draghi sul caso è arrivato oggi a 13 giorni. Intanto la raccolta firme per richiedere le dimissioni del sottosegretario all’Economia (che voleva intitolare il parco Falcone e Borsellino di Latina ad Arnaldo Mussolini) ha superato le 150 mila firme, e alla ripresa dei lavori di Camera e Senato dovrebbe arrivare la mozione di sfiducia promossa da M5S, Pd e Leu. Sul Fatto di domani vedremo che il caso comincia a suscitare qualche mal di pancia nella vecchia guardia della Lega. Firma la nostra petizione.


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I nuovi mostri. Da domani sul Fatto una rassegna dei candidati più bizzarri alle prossime amministrative d’autunno.

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