Carolina Invernizio, madrina del gotico “fin de siècle” amata dagli italiani e disprezzata dalla critica
Vendeva quanto Jane Austen, eppure di lei non rimane quasi nulla nelle storie letterarie italiane. Antonio Gramsci le affibbiò l'appellativo di “onesta gallina della letteratura italiana”, Bruno Cassinelli la definì una “conigliesca creatrice di mondi” e anche Umberto Eco di lei disse che “scriveva malissimo”, ma “ha fatto sognare generazioni di proletari”. Il problema, forse, è stato proprio il suo grande successo

Strano a dirsi, pare che il ritratto più veritiero della scrittrice Carolina Invernizio (1851-1916) sia quello che le consacrò il pittore irregolare Pietro Ghizzardi (il visionario artista-contadino), che la raffigura – nel suo stile naïf – con un abito succinto, il petto burroso sottolineato da un esasperato vitino da vespa, pendenti vistosi che fanno il […]
Quest'articolo è riservato agli abbonati Partner
Abbonati a il Fatto Quotidiano. Facciamo un giornale con un solo padrone: i lettori.
-
DigitalPartnerSfoglia ogni giorno i contenuti di FQ IN EDICOLA sul tuo pc e sulla nuova app.
Incluso nell'abbonamento
- Accedere a tutti gli articoli del quotidiano tramite app e sito
- Accedere all'archivio completo de il Fatto Quotidiano
- Accedere ad uno sconto dedicato a 4 corsi esclusivi della Scuola del Fatto
- Partecipare in diretta alla riunione di redazione ogni giovedì alle 16.00
- Commentare tutti gli articoli del sito
- Navigare senza pubblicità
- Accedere a tutti i programmi di TvLoft
- Sconto del 20% sul nostro shop online
- Tesseramento alla Fondazione il Fatto Quotidiano a 5€ (anziché 20€)
- Card digitale con accesso ai vantaggi esclusivi delle Partnership