Il Fatto di domani. Scongiuranto il flop, per il Pd è tempo di Conti (non solo a Bologna). Dopo quattro mesi, le nostre pagelle al governo dei Migliori

Di Il Fatto Quotidiano
21 Giugno 2021

PD: SCONGIURATO IL FLOP, È TEMPO DI CONTI (NON SOLO A BOLOGNA). Ieri i fantasmi di Torino non si sono ripresentati (al netto di una polemica lampo di Giovanni Caudo, presidente del terzo Municipio di Roma e arrivato secondo nella sfida con Gualtieri, polemica rientrata nel primo pomeriggio di oggi), e tra Bologna e Roma si sono recate ai gazebo 75 mila persone. Adesso, però, per i dem comincia ora una nuova, delicatissima fase. Nel capoluogo emiliano Matteo Lepore, assessore alla Cultura uscente della giunta di Virginio Merola, ha incassato il 59,6% dei voti (15.708) contro il 40,4% (10.661) della sfidante Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro di Savena, iscritta a Italia Viva. Il candidato a Palazzo d’Accursio ha reso noto di aver già chiamato la sfidante e ha rassicurato sull’unità della sfida (“Ci vedremo nei prossimi giorni, ci siamo detti che lavoreremo insieme. La fabbrica del programma è lo strumento con cui ricomporremo la coalizione e la allargheremo”), ma di sicuro l’esponente renziana farà valere il risultato di ieri. Nella Capitale, se possibile, la sfida per l’ex ministro dell’Economia (forte del 60,6% delle schede) è ancora più dura: troppe le anime del Pd romano, troppe le fronde interne e soprattutto un obiettivo: arrivare al secondo turno. Il tutto dovendo sfidare la sindaca uscente, Virginia Raggi, appoggiata con forza dal nuovo capo dei 5S, Giuseppe Conte, e anche il fuoco (ex) amico di Carlo Calenda, l’eurodeputato sostenuto dai “renziani” romani, che si annidano anche nel Pd. Sul Fatto di domani analizzeremo il voto nelle due città, quartiere per quartiere, e vedremo cosa accadrà a questo punto.

AAA. CERCASI REFERENTE PER I LAVORATORI. L’ex premier Conte ha lanciato la sfida due giorni fa, dopo la morte di Adil Belakhdim: “C’è un imbarbarimento delle condizioni di impiego. Pretendiamo un nuovo Statuto dei lavoratori”. Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha ribadito il pieno sostegno alle manifestazioni indette per il 26 giugno nelle piazze di Torino, Firenze e Bari. Ma intanto il decreto sul blocco dei licenziamenti sta per scadere, e il ministro del Lavoro Andrea Orlando non è riuscito a ottenere una proroga. Nel Paese, il disagio cresce e ai lavoratori mancano interlocutori chiave per le lotte sindacali e la tutela dei propri diritti. Sul giornale vedremo quali sono le prossime tappe delle rivendicazioni e quali i politici che ambiscono a rappresentare un mondo in subbuglio.

ASPETTANDO URSULA, COME IN UN FILM. Domani il premier incontrerà a Roma la presidente della Commissione europea per il via libera al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Appuntamento a Cinecittà, una “location” che figura proprio tra i progetti del Recovery. Von der Leyen consegnerà a Draghi la valutazione della Commissione sul Pnrr italiano, che prevede tutte A, cioè il massimo voto, e una B alla voce “Costi”, come per gli altri piani approvati finora. Quale migliore occasione, allora, per fare un tagliando al governo, a quattro mesi dal suo insediamento? Sul giornale di domani, oltre ad analizzare il giudizio europeo sul nostro Recovery, ripercorreremo il lavoro svolto da alcuni ministri-chiave dell’esecutivo di Mario Draghi e scopriremo che, malgrado il via libera dell’Europa, sull’operato dei Migliori ci sono parecchie ombre.

LO SPETTRO DELLE VARIANTI E I FANTASMI DEL VACCINO. Mentre ormai tutta Italia, salvo la Valle d’Aosta, è entrata in zona bianca, il Comitato tecnico scientifico si pronuncerà stasera sull’uso delle mascherine all’aperto, che dovrebbe scattare ai primi di luglio (ieri il viceministro Sileri aveva affermato: “È tempo di potere toglierle all’aperto”). Restano però i timori che la variante Delta possa riportare in alto la soglia dei contagi. Proprio per monitorare la diffusione delle mutazioni del virus nel nostro paese, il ministero della Salute ha disposto un sequenziamento rapido dei campioni dei positivi. Sul Fatto di domani vedremo che la variante Delta rischia anche di guastare la festa agli Europei di calcio, dove sugli spalti abbiamo visto più o meno tifosi (e mascherine) a seconda del Paese ospitante. Nel frattempo, il bollettino dei contagi di oggi segna 495 nuovi casi, complice come al solito il minor numero di tamponi effettuati durante il weekend, e un tasso di positività stabile allo 0,6 per cento, ma il cambio di linea sulla vaccinazione eterologa continua a creare problemi. Sul giornale di domani vedremo che anche i medici di base hanno dei dubbi in proposito.

IL SENSO DEL PARLAMENTO PER LA STAMPA. Hanno avuto un anno di tempo, eppure non hanno concluso nulla. Il 22 giugno 2020 la corte Costituzionale (all’epoca presieduta dall’attuale Guardasigilli Marta Cartabia) era intervenuta su un caso di diffamazione sollevato dal Tribunale di Bari e aveva concesso 12 mesi di tempo al legislatore per mettere mano alle norme che prevedono il carcere per i giornalisti. In Italia il Codice penale, infatti, prevede una pena fino a tre anni di carcere, la Legge sulla stampa (del 1948) fino a sei. E invece numerose sentenze della Corte europea per i Diritti dell’Uomo affermano che la misura è in contrasto con l’articolo 10 della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo sulla libertà d’espressione. Ebbene, nonostante l’anno scada domani (giorno in cui tornerà a riunirsi la Consulta) e nonostante gli inviti arrivati da via Arenula, il Parlamento non ha fatto nulla. Sul giornale di domani leggerete un’intervista al senatore 5 Stelle (e giornalista) Primo Di Nicola, che spiega cosa ha bloccato la modifica della norma.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Consip, chiesta l’assoluzione per Verdini. La Procura di Roma ha chiesto l’assoluzione, perché il fatto non sussiste, per l’ex parlamentare nell’ambito del processo svolto con il rito abbreviato in uno dei filoni della maxinchiesta sul caso Consip. Per Tiziano Renzi e altri sei imputati che hanno scelto il rito ordinario, tra cui l’ex parlamentare Italo Bocchino, la procura ha invece ribadito la richiesta di rinvio giudizio.

Non solo Navalny, tutti gli arresti di Putin che rendono inutile il confronto con Biden. Sul giornale di domani la nostra Michela Iaccarino intervisterà Dmitry Gudkov, deputato russo della Duma fuggito a Kiev.

Gli ottavi della retorica. L’Italia sta procedendo spedita negli Europei di calcio, ma a sentire i telecronisti sembra non ci sia limite all’enfasi (e al ridicolo). Antonio Padellaro affilerà la sua penna per raccontarci gli esempi migliori di “enfatite acuta”.

La Brexit delle serie tv. Il quotidiano britannico Guardian ha rivelato un progetto dell’Unione europea che punterebbe a ridurre la presenza di serie tv e film di produzione britannica dalle versioni europee delle piattaforme di streaming come Amazon e Netflix.


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