Cari 5S, state vendendo l’anima a un governo con B. Siete sicuri che non sia un suicidio? I post di Scanzi

12 Febbraio 2021

Ogni tanto una buona notizia

Lei è Beatrice Nordio.

Due anni fa, nel giorno del suo compleanno, scopre di avere un tumore: operata, si sottopone a 16 sedute di chemioterapia e 20 di radioterapia.

Repubblica ha raccontato la sua storia: “Ricoverata per complicanze, scrive la tesi in una stanza d’ospedale.

Dimessa, prende un master di secondo livello all’Università di Padova. Oggi ha in cura i pazienti post-Covid, infondendo fiducia nella medicina e nella vita”.

#ScanziHouse

Avrete sentito parlare di Clubhouse. È un social “solo audio”. Di fatto una sorta di radio. Ognuno si crea la sua stanza (room), dà un titolo e comincia a parlare. A quel punto, come follower, decidi se partecipare o meno.
Al momento Clubhouse è solo a inviti (dovete ricevere un invito da chi è già iscritto) e solo per iPhone, ma presto sarà libero.
Mi sono iscritto da una settimana e lo userò.
Il mio consiglio è quello di seguirmi. Clubhouse sarà l’unico social in cui potremo parlarci e potrete intervenire. Non rispondo più ai commenti da anni e durante le #ScanziLive non posso certo rispondere a tutti i commenti.
Clubhouse, invece, vi permetterà di entrare nelle mie room, alzare la mano e dire la vostra. Proprio come in radio.
I miei incontri si chiameranno #ScanziHouse. Ogni incontro avrà almeno un moderatore. I temi saranno politica, ma anche musica, sport, vino e quello che mi va.
Oggi, per esempio, alle 14.30 parleremo di serie A e alle 18 del governo Draghi (foto 2). Quello che accadrà su Clubhouse accadrà solo e soltanto lì.
Ci divertiremo. Iscrivetemi e seguitemi. Ogni giorno ne inventeremo di nuove!

In attesa, pieno di dubbi

Nel momento in cui Conte dice esplicitamente quello che già tutti sapevano, ovvero che lui appoggia il governo Draghi e consiglia al M5S di entrarci, cade qualsiasi dubbio. Peraltro caduto da tempo.

Il governo Draghi ci sarà e lo appoggeranno tutti tranne Meloni.

Conte non farà il ministro, ma di fatto parla già da leader del Movimento 5 Stelle.

È uno scenario di colpo inedito, rovesciato, folle. Da tutto o niente.

C’è chi parla di tragedia e chi già di miracolo.

Io, al momento, osservo quel che accade. Se pretendete – sin d’ora – da me la fucilazione del governo nascente, o al tempo stesso la sua santificazione acritica, avete sbagliato persona.

Al momento attendo. Osservo. E spero. Pieno di dubbi.

“Competenze”

Ho accettato con grande orgoglio e piacere l’invito di Marco Monty Montemagno di far parte del gruppo di “eccellenze” (io no, gli altri sì) del progetto “Competenze”.
E proprio su Competenze, presto, arriverà la mia guida per comprendere il mondo della comunicazione e del giornalismo odierno.
Viva!

I titoli di Libero, roba forte

Ma esattamente, Libero, quali sostanze psicotrope utilizza per arrivare a fare titoli simili?

Poi, oh, “i complimenti all’Esselunga di Firenze”. Roba forte, eh. Da aprirci proprio un giornale (sempre ammesso, poi, che sia vero).

Se è questo il discrimine, anche oggi al Gala di Arezzo ho fatto quattro selfie. Come minimo voglio la prima pagina di Repubblica e il ministero della Giustizia.

Ma vai a sculacciare i Billi della Val di Chiana, Senaldi!

Un voto decisivo per Draghi

“Dare per scontata la vittoria del sì nella piattaforma Rousseau? Ma figurati. Qui ogni giorno cambia tutto. Diciamo che sarà una votazione decisiva per Draghi, perché senza M5S lui avrebbe i numeri ma sarebbe ostaggio di Salvini”.
Ieri a Otto e mezzo.

Pronti a colare a picco, ma con il sorriso

Le ultime voci sul governo recitano così: 3 ministri M5S, 2 Lega, 2 PD, 2 Forza Italia, 1 per Leu, Italia Viva e +Europa. Il resto tecnici di fiducia.

(Ovviamente Rousseau permettendo)

Trovo tutto questo straordinario. Siamo semplicemente oltre.

Una settimana fa ero deluso.

Poi è subentrato lo sbigottimento.

Ora invece c’è solo il divertimento.

Questo clima da “tutti insieme appassionatamente” è una comica senza fine. Berlusconi che fa il padre della patria, Salvini che fa l’europeista. Grillo che si innamora di Draghi. E c’è pure gente che ci crede.

È tutto meraviglioso!

Siamo come a bordo del Titanic: pronti a colare a picco, però con ottimismo.

Daje!

Il governo Draghi in una foto

Il governo Draghi delle larghe intese, che parte da Leu e arriva alla Lega, riassunto in una foto.

Siamo alla follia.

#ScanzIntervista – Alessandro Di Battista

Il giorno prima della votazione su Rousseau che deciderà il futuro del governo DRaghi, parla in esclusiva nazionale il leader M5S che più si sta battendo per il “no”.

Ogni volta che un anziano se ne va, una biblioteca brucia

Si sono amati per più di 50 anni.

Si sono ammalati di Covid. Se ne sono andati entrambi, a tre giorni di distanza.

Questa è la loro ultima foto insieme.

Ho visto questo scatto solo adesso, nella pagina di Saverio Tommasi. Lo reputo uno scatto tremendo, potentissimo, straziante. Praticamente insostenibile.

Se c’è una categoria che mi fa schifo, è quella secondo cui “Il covid in fondo uccide solo i vecchi”. In primo luogo non è vero. In secondo luogo, se anche lo fosse, sarebbe comunque devastante.

Ogni volta che un anziano se ne va, una biblioteca brucia. Di ricordi, di emozioni, di vita.

La coerenza europeista di Salvini…

Salvini resta Salvini. Chi crede a una sua svolta moderata ed europeista è fuori dal mondo.
(Ieri a Cartabianca)

…e quella di Di Battista

Di Battista può essere condiviso o meno, ma di sicuro è coerente. In questa fase lo sono in pochi: Calenda, la Meloni. E Di Battista. Coerente non vuol dire che ha ragione per forza, ma non potete chiedergli di appoggiare un governo dove dentro c’è Berlusconi. Tre anni fa leggeva la sentenza Dell’Utri sotto casa sua ad Arcore, e adesso dovrebbe dire sì a un governo politico con Forza Italia?
Lui ha un’idea barricadera, movimentista, utopica. Senz’altro manca di pragmatismo, e spesso sono stato in profondo dissenso con lui. Magari politicamente ha ragione Grillo, ma negargli il diritto di non essere d’accordo con una strategia oggettivamente incoerente e per lui inaccettabile mi pare troppo.
(Ieri a Cartabianca)

C’è un limite a tutto

Ma esattamente, quando Salvini dice che ha trovato “un Draghi leghista” e Grillo dice che ha trovato “un Draghi grillino”, quanto pensano ancora di prenderci per il culo?

Va bene (spero) il governo di unità nazionale, va bene la coesione per il bene comune, va bene mandare a quel paese la coerenza in nome dell’emergenza.

Va bene tutto. Perfino questo clima da “Franza o Spagna purché se magna”.

Ma dire che Draghi è leghista è come dire che Travaglio è berlusconiano. E dire che Draghi è grillino è come dire che io sono renziano.

C’è un limite a tutto, via.

Lo statista che snobba i processi

Ormai questo paese ha la memoria storica dei pesciolini rossi putrefatti.

Berlusconi viene accolto come una star. Un padre della patria. Un Salvatore. E tutto sommato piace ormai anche ai 5 Stelle.

Siamo davvero un paese fantastico.

La lunga notte dei grillini, pronti a crescere o a scomparire

Conosco Marco (Travaglio) da quindici anni e non l’ho mai visto così deluso e lucidamente arrabbiato come ieri ad Accordi&Disaccordi. Le sue parole su Grillo e M5S sono state di una durezza rara e (purtroppo per Grillo) non facilmente confutabile.

Deluderò molti, ma delle sorti del M5S in quanto tale mi è sempre importato meno di niente. Come di qualsiasi altro partito. Ora più che mai l’unica cosa che reputo doverosa è costituire quel “campo progressista” di cui tanto parla Bersani, che è infatti il politico che a oggi stimo di più assieme a Conte (Giuseppe. AnDonio proprio no).

Contro questa destra qua, non c’è tempo da perdere.

Non sono mai stato iscritto a nessun partito. Non farò mai politica. E non sono mai stato iscritto al M5S. Dunque non voterò su Rousseau (non è proprio la mia tazza di té). Se lo facessi, non so cosa sceglierei. Marco voterebbe “no”. Di Maio voterà “sì”. Di Battista “no”. Grillo “sì”. E via così.

Io non saprei cosa scegliere. Il “sì” ha ottimi argomenti, su tutti voler incidere concretamente sulla ripartenza del Paese. E il “no” ha anch’esso ottimi argomenti, su tutti la coerenza (ormai morta) e l’imbarazzo (qualcuno ancora ce l’ha?) nel governare con Gasparri, Boschi, Bonino e Bagnai.

Da giorni mi domando se questo Draghi sia la soluzione agognata o la pietra tombale. Diciamo che, al momento, sono come Dylan Dog con gli ufo: “Non ci credo, ma ci spero”.

I 5 Stelle avevano un ruolo chiave nella nascita del governo. Hanno scelto, legittimamente, il “sì”. È in atto il voto della cosiddetta “base”, ma l’esito pare scontatissimo. E qualcosa non torna.

1. Il quesito su Rousseau è posto in una maniera che fa ridere. Facevano prima a chiedere direttamente: “Vuoi votare sì o preferisci essere una carogna infame?”. Il senso è quello.

2. Far passare l’ottenimento del “Ministero per la Transizione Ecologica” come vittoria epocale è un po’ patetico. I 5 Stelle avevano il coltello dalla parte del manico e si sono accontentati del quinto quarto. Spacciandolo per prosciutto Patanegra.

3. Avere ritardato la votazione su Rousseau è sembrato (sembrato?) un prender tempo per essere certi che, al momento del voto, avrebbero sicuramente vinto i sì. Se così fosse, saremmo di fronte a trucchetti puerili. E fastidiosissimi.

4. Costringere Draghi – e il paese! – ad attendere il santo parto di Rousseau dentro una pandemia è francamente imbarazzante.

5. I 5 Stelle sarebbero stati criticati tanto col no quanto col sì. Lo so. Non era una scelta facile. Lo so. Resta il fatto che, in tre anni, hanno governato con Salvini, Pd, Renzi, Bersani, di nuovo Salvini, di nuovo Renzi, Calenda, Bonino, centristi e Berlusconi. Mancano solo Meloni, Godzilla, Gormiti e Chuck Norris.

6. Di Maio è politico scaltro, preparato e ambizioso (chi lo sottovaluta non capisce niente. Anzi meno). Proprio per questo, sentirlo dire che “voterà sì perché l’ha detto Beppe” fa pena. Ma che motivazione bambinesca è? Se “Beppe” diceva che Luciano Nobili è sexy, Di Maio cosa faceva? Lo sposava? Via, su.

7. Partecipare a un governo di unità nazionale è meritorio e lodevole. Persino coraggioso. Il M5S è però passato dal granitico (come no) “O Conte o voto” al “Franza o Spagna purché se magna”. E c’è passato in un giorno!

8. Per dire: Vito Crimi. Nove giorni fa scrive su Facebook “Mai con Draghi”. Una settimana dopo va da Floris a farsi martirizzare dalla prima Mary Ann April che passa, balbettando che “Draghi ci ha stupito, è grillino”. Ma ci prendete per il culo?

9. Questa storia del “Draghi grillino” è una battuta (?) usata da Grillo in un video surreale in cui il “garante” ha straparlato di “banchieri di Dio”, “elevati” e “supremi”. Non fa ridere, Beppe. Non è il momento e non c’è una beata fava da ridere.

10. I 5 Stelle dovrebbero ottenere tre o quattro ministeri (tre, considerando quanto son bravi nelle trattative). Ovviamente non avranno la giustizia, così come non avranno scuola e credo neanche lavoro. Però avranno la transizione ecologica. Un successone!

Ecco: quando finirà la luna di miele attuale e Salvini farà Salvini, Renzi farà Renzi e Berlusconi farà Berlusconi, come si comporterà il Movimento? Quando gli “alleati di governo” (sic) cercheranno di smantellare riforma Bonafede, reddito di cittadinanza eccetera, i 5 Stelle preferitanno l’anima o le poltrone? E quando si voterà a maggio nelle grandi città, cosa ne sarà dell’alleanza col centrosinistra? E cosa farà Giuseppe Conte?

Il M5S continuerà a dilaniarsi masochisticamente tra grillisti e casaleggisti o crescerà una volta per tutte, possibilmente prima che scompaia tanto il M5S quanto l’alleanza?

Auguri.

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