L’assaggio

Quel coraggio di immaginare, e di spaccare tutto, delle “ragazze Z”

10 Ottobre 2020

Con il femminismo per giovani donne Giulia Blasi si era già cimentata in Manuale per ragazze rivoluzionarie. Ora va ancora più in profondità in questa sorta di manuale di pratica femminista. Non è un libro di teoria, anche se si serve di teorie come il femminismo intersezionale, è pensato per un pubblico molto ampio, di donne e anche di uomini. Blasi è brava a divulgare e a coinvolgere e anche se passa in rassegna molti concetti e figure del femminismo tradizionale – il gender, la proprietà del corpo delle donne, il “mito della principessa” o della “principessa che mena” – lo fa con un tocco dirompente. È la cifra del libro che un padre tifoso della libertà delle donne, come chi scrive, vorrebbe che la figlia leggesse (scusate la scivolata personale). Un libro che rimette in ordine temi canonici –“sante o puttane”, “amiche/nemiche” – altri più attuali, tipo “come chattare con le ragazze”, fino a territori meno esplorati, soprattutto dagli uomini. “La mascolinità tossica” è un capitolo che andrebbe letto e diffuso nelle scuole e nei luoghi di lavoro (comprese le redazioni), per dimostrare l’aleatorietà del mito dei “bravi ragazzi”. Molto attiva sul web, Blasi riesce a scrivere in una lingua che coglie le vibrazioni del momento, coniugando l’immaginario televisivo (Sanremo) con quello dei social. Lei che appartiene alla Generazione X (i nati fino al 1980) si capisce che si sente soprattutto una Millennials (nati dopo il 1980) e dialoga direttamente con la Generazione Z (le post-Millennials, le e i giovani di oggi). Le ragazze Z, del resto, sono le uniche che possono passare dalla “teoria femminista alla pratica femminista”, in grado di costruire leadership reticolari e di avere “il coraggio di immaginare”. E sono quelle che possono adottare un altro dei suggerimenti del libro: “Sbrocchiamo, ragazze. Incazziamoci, alziamo la voce, anche per quelle che non hanno voce”. Le donne, in fondo, sono state anche troppo zitte, no? Rivoluzione Z, insomma.

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