Talento svelato

L’Unione Sovietica nascosta negli scatti di una donna

Masha Ivashintsova aveva immortalato la Russia con la sua Leica. Diciassette anni dopo la sua morte, nel 2000, la figlia ha ritrovato in soffitta 30 mila negativi che ora hanno reso la madre famosa

Di Michela A. G. Iaccarino
30 Dicembre 2019

Erano dove tutto scricchiola, nel regno del buio, dei fantasmi e delle cose che non si usano più. Quando a Pietroburgo nel 2017 Asya Melkumyan ha aperto la porta della soffitta della casa di Masha Ivashintsova, 17 anni dopo la sua morte, ha scoperto tre cose: 30mila negativi perfettamente conservati, un’Unione Sovietica sopravvissuta e meticolosamente […]

Per continuare a leggere questo articolo
Abbonati a Il Fatto Quotidiano

Abbonati a 15,99€ / mese

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.